È arrivato un nuovo, pesante, stop della Corte dei Conti al Ponte sullo Stretto.
Non solo è stato negato il visto di legittimità alla delibera Cipess per l’approvazione del progetto esecutivo, ma ora i magistrati contabili hanno negato l’ok anche alla convenzione tra il governo e la società concessionaria Stretto di Messina Spa.
Un’altra bocciatura nel giro di poche settimane a un’opera che è stata smontata pezzo per pezzo dai magistrati contabili.
E soprattutto una seconda bocciatura - l’ennesima - al governo e ancor di più all’uomo che più di tutti ha costruito attorno al Ponte la sua propaganda, quasi la sua stessa esistenza politica.
Ovvero Matteo Salvini. Che ostenta sicurezza e si guarda bene, stavolta, di attaccare i giudici.
Ma cosa deve succedere ancora perché si metta la parola fine a un’opera inutile, costosissima (per gli italiani), economicamente fallimentare, nata vecchia prima ancora di vedere la luce e pure pericolosa?
Che imbarazzo senza fine.

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