giovedì 27 novembre 2025

Il secondo triumvirato

 


Il 27 novembre del 43 a.C. veniva ratificata la lex Titia, secondo la quale si stabiliva un secondo triumvirato costituente (dopo il primo "informale" tra Cesare, Pompeo e Crasso) formato da Ottaviano, Antonio e Lepido.

Dopo le idi di marzo Marco Antonio, rimasto console e padrone assoluto della situazione, aveva dapprima approvato l'amnistia proposta da Cicerone per i cesaricidi, ma poi era stato dichiarato hostis publicus alla fine del suo mandato con lo zampino di Cicerone (che nel frattempo pronunciò 14 filippiche contro di lui), mentre assediava il cesaricida Decimo Bruto a Modena, cui voleva sottrarre il governo della Gallia Cisalpina a suo favore. Nella successiva guerra di Modena Antonio uscirà sconfitto, ma entrambi i consoli, sia Irzio sia Pansa cadranno, in circostanze circospette, lasciando Ottaviano (cui era stato dato un imperium propretorio in virtù dei veterani cesariani che aveva reclutato con il suo denaro) unico padrone della situazione in Italia. Deciderà dunque di marciare su Roma e assumere il consolato con il cugino Pedio (e non con Cicerone; entrato in senato, Ottaviano disse emblematicamente all'oratore, suo mentore, che era "l'ultimo dei suoi amici", giocando sul significato della parola). Subito dopo Ottaviano stipulerà un accordo, il secondo triumvirato, con Antonio e Lepido, per contrastare i cesaricidi; vennero stilate delle nuove liste di proscrizione e Antonio volle che Cicerone ne fosse in cima. Ottaviano accettò. Antonio fece poi appendere la testa e le mani di Cicerone ai rostri, nel foro, come segno di monito.

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Autore: Giuseppe Concilio @meridio90

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