martedì 25 novembre 2025

LE DONNE GUERRIERE DEL MEDIOEVO: QUANDO LA SPADA APPARTENEVA ANCHE A LORO

 



La presenza delle donne guerriere nel Medioevo è un tema che ha attraversato secoli di narrazione storica, spesso trascurato ma di grande fascino. Non si tratta solo di mito o leggenda, ma di una realtà documentata che rivela il coraggio e la determinazione femminile in un’epoca dominata dalla guerra e dal potere maschile.


Nel mondo germanico e scandinavo, le saghe e le fonti archeologiche testimoniano la partecipazione delle donne alle azioni militari. Resti ritrovati nella sepoltura di Birka, in Svezia, confermano che alcune donne erano sepolte con armi e armature, segno di un coinvolgimento attivo nell’arte bellica.


Anche in Francia e Inghilterra si trovano figure emblematiche. Tra tutte, Giovanna d’Arco svetta come esempio di leadership femminile. Giovanissima, guidò l’esercito francese durante la guerra dei Cent’anni, lasciando traccia di sé in lettere e atti processuali che raccontano la sua padronanza della strategia militare.


Nell’Europa orientale, la principessa Olga di Kiev seppe orchestrare campagne difensive e di vendetta con grande astuzia, consolidando il proprio potere e la propria reputazione in un ambiente politico complesso.


In Italia, Matilde di Canossa emerge come figura di spicco. Abile nel gestire alleanze e difendere i propri territori, fu protagonista delle lotte politiche e militari che caratterizzarono la penisola, dimostrando competenze militari documentate dai cronisti dell’epoca.


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In molte città italiane, le donne parteciparono attivamente alle difese durante le rivolte comunali. Non si limitavano al ruolo di assistenti, ma spesso combattevano a fianco agli uomini, gestendo viveri, materiali bellici, e contribuendo con coraggio alla resistenza.


La padronanza delle armi tra le nobildonne era spesso legata allo stato sociale, non solo alla necessità di combattere. In alcuni casi, nelle saghe islandesi e nelle cronache normanne, compaiono donne che si travestivano da uomini per prendere parte agli scontri.


Le regine bizantine, come Irene di Bisanzio, seppero utilizzare l’esercito come strumento di potere, intervenendo direttamente nella risoluzione di conflitti dinastici. Anche nella penisola iberica le testimonianze riportano donne coinvolte nelle battaglie contro gli invasori musulmani.


Il Medioevo non fu quindi terra di esclusiva maschile. La storia militare europea si arricchisce oggi di nuove prospettive grazie allo studio di fonti accademiche, scoperte archeologiche e documenti scritti, mostrando come le donne, seppur minoranza, abbiano esercitato un impatto reale e duraturo sulle sorti dei propri popoli.


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