Quest’Uomo con la U maiuscola, Enzo Iacchetti, in queste ore è vittima di una querela da parte delle Comunità ebraiche per - tenetevi forte - antisemitismo e istigazione all’odio razziale per aver “demonizzato Israele e il popolo ebraico ribadendo pregiudizi che per millenni hanno alimentato l’antisemitismo”.
La querela arriva da Ucei, ovvero la stessa organizzazione di quell’evento allucinante in cui Mario Sechi e la ministra Roccella avevano pronunciato parole sconvolgenti su Gaza e su Auschwitz.
E arriva soprattutto ad un uomo con la schiena dritta che in questi mesi ha messo a rischio soldi, comodità, carriera per difendere la Palestina e chiamare quello che sta avvenendo a Gaza col proprio nome: genocidio.
A uno che ha avuto una reazione umana di fronte a qualcuno che inumanamente lo invitava a “definire bambino”.
Oggi se racconti la verità ti attaccano, ti infangano, ti danno dell’antisemita, addirittura rischia di diventare così per legge, al punto che qualunque critica Israele e al sionismo sarà considerata automaticamente antisemitismo.
Io sto con Enzo Iacchetti senza se e senza ma.
Ci stavo ieri.
E ci sto ancora di più oggi che paga per la sua libertà di pensiero.
Ti sono vicino Enzino. E siamo in tanti.

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