Vi siete fatti infinocchiare come delle capre
Il social X (ex Twitter) attiva la geolocalizzazione e la propaganda di Hamas va in mille pezzi.
La nuova funzione “About This Account” ha smascherato decine di profili che per mesi hanno finto di scrivere da Gaza.
Madri sotto le bombe, giornalisti “sul campo”, volontari tra le macerie: tutti in realtà localizzati in India, Polonia, Pakistan, Turchia, Belgio, Irlanda, Egitto, Indonesia, Canada, Regno Unito.
Un intero ecosistema costruito per manipolare, commuovere e raccogliere fondi sfruttando il conflitto.
Le inchieste di NY Post e Jerusalem Post mostrano account localizzati in Europa e Asia che per mesi hanno contribuito a diffondere propaganda e disinformazione.
Da quando la nuova funzione è attiva, l’effetto è visibile a occhio nudo: queste reti stanno reagendo nel panico.
Molti profili sono scomparsi di colpo, eliminati prima che altri utenti potessero salvarne i contenuti o analizzarne le contraddizioni. Altri stanno cancellando febbrilmente interi archivi di post, nel tentativo di ripulire tutto ciò che potrebbe tradire l’inganno costruito nel tempo. E non mancano quelli che, dall’oggi al domani, cambiano nome, biografia e immagine profilo, sperando di confondersi nel rumore della piattaforma.
Non è semplice imbarazzo: è timore di essere collegati a reti organizzate di propaganda, o a schemi di manipolazione che ora rischiano di essere ricostruiti con precisione. Per anni hanno usato lo stesso trucco, fingendo di trovarsi in un luogo dove non erano, consapevoli che nessuno avrebbe potuto verificarlo davvero. La nuova geolocalizzazione di X ha interrotto questo meccanismo in un secondo.
Il risultato è evidente:
un castello narrativo che sembrava inattaccabile si sta sgretolando all’istante.
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