Lui non ha mai avuto la figurina. Per forza, non ha mai giocato né in serie A, né in serie B.
E oggi con quel cognome quelli che non hanno raggiunto la quarantina lo scambierebbero per una compagnia di assicurazioni. Doveva andare all’Inter, ma poi hanno cambiato idea. E nei nostri sogni c’è la sua figu , grande e sorridente, da giocatore di serie A. Se ne faccia una ragione anche la Panini. Perché dalla fine degli anni ’70 all'inizio dei '90 lui ha seminato il panico nelle difese di tutta la serie C : Monopoli, Barletta, Siracusa, Mestre, Giarre, Brindisi, Juve Stabia, Messina, tra le altre. Per tutte lui è il numero 9, un centravanti regale, che a dispetto dei centonovantasette centimetri esibisce destro e sinistro. Ma non dovevi fare il cestista? “Vero, da piccolo tutti volevano che giocassi a pallacanestro, ma nessuno è riuscito a convincermi. Il calcio è sempre stato la mia passione, il mio sport preferito”. E a 22 anni non giocavi ancora in Promozione: “Certo nel Carovigno in provincia di Brindisi, il mio paese. Quell’anno ho segnato 23 gol”.
Fa il doppio salto al Monopoli in C2, dove ne segna 16. Viene richiesto da squadre di serie B, ma non se ne fa niente: “Purtroppo non conta solo quello che si fa sul campo. Io non ho mai voluto un procuratore e le pubbliche relazioni valgono più dei palloni mandati nel sacco”. Monopoli è solo l’inizio di una mitragliata nei professionisti, perché ne segnerà altri 125 (in doppia cifra 8 volte in tutto, ma sono 10 contando l’Interregionale). Vince due volte la C2 con Barletta e Giarre. A Castellammare di Stabia arriva e fa una scommessa col presidente: “Un premio se raggiungi quota 10 gol”.
Lui però ne segna 20 e l’anno dopo 15 : “Il segreto ? Tantra serietà in allenamento” . E’ il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene.
C’è nientemeno che il Cagliari di Claudio Ranieri quel pomeriggio a Giarre e l’hanno studiato, gli stanno addosso, lo raddoppiano: sul cross di Torti da sinistra, Bertini la sporca di tacco e lui scivola via dalla morsa dei difensori e la gira al volo sotto la traversa. Quell’anno sarà capocannoniere del girone B di serie C1. Lui carica le squadre della sua energia leggera e, già che c’è, vince qualche campionato. Ha il gusto dell’attesa per la mossa falsa del difensore e la freddezza per accoppare il portiere. Il problema delle difese è poi che dove arriva lui di testa il portiere non arriva nemmeno con le mani.
A Castellammare di Stabia gli hanno fatto uno striscione . Direte voi : Bravo e quindi? Lo striscione gliel’hanno fatto nel 2023, all’età di 65 anni mentre con lo stesso sguardo limpido insegna calcio ai bambini.
Ma chi se ne frega della figurina e poi la serie C è meravigliosa.
Pazzesco, Marcello Prima .
E buon compleanno.

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