mercoledì 30 aprile 2014

Con la chemio salvi solo il 2,5% dei malati di tumore


StefanoPubblicato da  




Un dato sconcertante pubblicato da autorevoli riviste scientifiche americane, dove si legge che dei malati di tumore trattati esclusivamente con la chemioterapia, solo il 2,5% di essi raggiunge i 5 anni di vita. Aspettative di vita di molto superiori invece con il Metodo Di Bella, ma guai a chi pubblica i risultati su questa cura!
Nel 2014 sono stati pubblicati daNeuroendocrinology Letters, rivista scientifica recensita dalla massima banca dati scientifica mondiale www.pubmed.gov, due studi clinici sull’impiego del Metodo Di Bella (MDB) nei tumori della prostata e della mammella. Con questi, i casi di varie neoplasie complessivamente e favorevolmente trattate col Metodo di Bella salgono a 774.
Il progresso rilevante e il dato innovativo, senza precedenti nella ricerca oncologica e nella terapia del cancro, è costituito dal fatto di aver ottenuto, su tumori solidi, la completa e stabile remissione senza ricovero ospedaliero, senza intervento chirurgico, né radioterapia, né chemioterapia, ma unicamente mediante il Metodo Di Bella:
Di Bella G, Mascia F, Ricchi A, Colori B.
Neuro Endocrinol Lett. 2013;34(7):660-8.
Di Bella G, Mascia F, Colori B.
Neuro Endocrinol Lett. 2013;34(6):523-8. Review.
Mentre l’informazione in Italia (anche se portata a conoscenza con documentazione dettagliata esauriente e completa) si è affrettata a censurare accuratamente ed ermeticamente quest’unico reale e documentato progresso nella terapia dei tumori solidi, ( ottenuto senza chiedere e ottenere nulla per la ricerca scientifica, senza questue, sceneggiate televisive “giornate della vita” o vendite di arance verdure e ortaggi vari), le istituzioni sanitarie, e la cosiddetta autodefinita “ comunità scientifica nazionale“ non si sono interessate alle pubblicazioni per prendere atto di un risultato di per sé rilevante, né per esaminarne il razionale, i meccanismi biochimici e molecolari, le ampie conferme bibliografiche, che hanno consentito questo risultato. C’è stata, al contrario, una mobilitazione generale, hanno scagliato anatemi e lanciato scomuniche contro il MDB, si sono scomodate società scientifiche, istituzioni sanitarie e comitati etici, per cercare ogni cavillo, ogni appiglio, ogni pretesto, ogni espediente, ogni scusa, per delegittimare, non il risultato, non le guarigioni, non l’essenza del problema, non le verità documentate e verificabili, (per cui non hanno assolutamente manifestato il benché minimo interesse, e che non potrebbero contestare), non la sostanza. Dalle irraggiungibili altezze siderali della loro onniscienza hanno sprezzantemente criticato la forma, la procedura, la metodologia delle pubblicazioni, il livello di valutazione della rivista che ha pubblicato gli studi (c.d.”Impact factor”).
Ma cos’è l’Impact Factor?
E’ una sorta di punteggio che viene assegnato ad ogni singola rivista, sulla base di una apposita selezione. La selezione delle riviste è svolta a totale discrezione di Thomson Reuters seguendo un approccio quali-quantitativo; le caratteristiche principali che consentono ad una rivista scientifica di essere presa in considerazione per la misura dell’IF sono:
·        la puntualità nella pubblicazione dei fascicoli;
·        l’applicazione di un processo di valutazione editoriale degli articoli basato sulla peer review;
·        la presenza di un abstract e di informazioni bibliografiche in inglese;
·        l’internazionalità degli autori;
·        l’interesse per il contenuto scientifico in relazione anche alla attuale copertura della specifica categoria tematica o alla trattazione di argomenti emergenti;
·        la presenza di dati citazionali sulla rivista (o sugli autori che vi scrivono) nel database di citazioni delle riviste già censite da Thomson Reuters.
E chi è Thomson Reuters?
Thomson Reuters, società nata il 17 aprile 2008, dalla fusione del colosso dell’informazione finanziaria canadese Thomson e la Reuters. L’accordo, raggiunto per 12,7 miliardi di euro, ha dato vita ad una delle più potenti e importanti società nel campo dell’informazione economico-finanziaria: il nuovo gruppo controllerà infatti il 34% del mercato, con il 33% detenuto da Bloomberg.
Probabilmente a questi eccelsi luminari è sfuggito l’ormai noto e da più parti denunciato meccanismo con cui vengono manipolati dalle multinazionali sia l’impact factor, che l’intera cosiddetta “Comunità scientifica”. E’ sufficiente leggere le dichiarazioni del Premio Nobel per la medicina Randy Scheckman che si ribella alle riviste scientifiche ai primissimi posti dall’Impact Factor,(come Science, Nature e Cell) e ammette che la ricerca in campo scientifico non è affatto libera ma in mano ad una “cerchia ristretta” (c.d. comunità scientifica). Dunque la ricerca scientifica, per il premio Nobel, “…sarebbe tutt’altro che indipendente” questa è l’accusa di Randy Sheckman che incalza sostenendo che “…ormai le riviste scientifiche non pubblicano contenuti in base alle ricerche ma in base all’interesse legato alle vendite…”.
(Per questo riviste indipendenti come Neuroendocrinology Letters , che hanno il coraggio di pubblicare le scomodissime verità scientifiche del Metodo Di Bella pagano la loro grande onestà morale con una grave penalizzazione dell’Impact factor).
“… In questo modo si crea un circolo vizioso perché anche i ricercatori sono spinti a modificare i risultati ottenuti e il loro lavoro per vedere pubblicate le loro ricerche…” Per questo Scheckman è convinto che questa sorta di “supervisore” (l’Impact factor) debba essere eliminato soprattutto per il bene della ricerca scientifica.
La Prof.ssa Marcia Angell, per 20 anni direttrice scientifica editoriale di una delle massime testate medico – scientifiche mondiali , New England Journal, nel suo volume “ The truth about Drug Companies” (La verità sulle case farmaceutiche), conferma e condivide in pieno la denuncia di Sheckman e fa riferimento ad ulteriori gravi denunce di altri autori (tra i quali Melody Petersen), lodandone l’impegno civile e l’approfondita indagine. Segnaliamo tre libri-inchiesta: “Melody Petersen: Dacci oggi le nostre medicine quotidiane: venditori senza scrupoli, medici corrotti e malati immaginari” – “Ray Moynihan e Alan Cassels: Farmaci che ammalano: …le case farmaceutiche che ci trasformano in pazienti” – “Sauveur Boukris: Quelle medicine che ci fanno ammalare“. Ben Goldacre, medico ricercatore inglese nel suo libro: ”La cattiva scienza” ( Bad science) denuncia il sistema della “comunità scientifica” dalle dinamiche perverse e poco trasparenti in cui sono coinvolti “”… soggetti dalla dubbia integrità morale …””assecondano e diffondono il giudizio positivo su un determinato farmaco, basandosi su dati falsati dalle aziende farmaceutiche. Molto spesso, infatti, l’efficacia dei medicinali viene verificata in test clinici malamente progettati, condotti su un numero ridotto di pazienti poco rappresentativi e analizzati con tecniche che ne enfatizzano solo gli effetti positivi. Quando emergono dati negativi, la legge consente all’azienda di tenerli nascosti”.
Ormai le denunce documentate sono sempre più autorevoli, e numerose, es: -Uno studio sul British medical journal rivela che l’87% dei ricercatori che diede parere favorevole al farmaco per il diabete Avandia, prodotto dalla GlaxoSmithKline, sospettato di provocare infarti, avevano ricevuto denaro dai produttori del farmaco. Nel caso dell’Avandia la corruzione emerse anche fra i membri della commissione della Food and Drug Administration chiamata a valutare. Se consideriamo la manipolazione e l’asservimento della ricerca al profitto denunciate da autorevoli personalità, comprendiamo pienamente la desolante impotenza e la grave tossicità nei tumori solidi delle attuali terapie del cancro. I dati scientifici oncologici, quelli veri, non quelli degli imbonitori dell’informazione di regime, smentiscono i trionfali successi dei ”farmaci antineoplastici di provata efficacia” magnificati dalle istituzioni sanitarie, documentandone un’inaccettabile percentuale di mortalità denunciata da un’agenzia della Reuters Healt [Wesport,CT]: “Unexspected high mortality rated associated with chemoterapy regimen…” (“Non ci si aspettava un tasso di mortalità così elevato associato ai protocolli chemioterapici…”). Il dato è confermato dalla pubblicazione di Gerrard [Br.J. Cancer 1998 Jun 77(12) 281-5] con l’undici per cento di decessi, non causati dal tumore ma unicamente da chemioterapia. Viene documentata una mortalità del 17% nella pubblicazione di Ghesquières H, Ferlay C e AA sulla rivista Ann Oncol. 2010 Apr;21(4):842-50. Epub 2009 Nov 13.dal titolo : Long-term follow-up of an age-adapted C5R protocol followed by radiotherapy in 99 newly diagnosed primary CNS lymphomas: a prospective multicentric phase II study of the Groupe d’Etude des Lymphomes de l’Adulte . La sopravvivenza dei malati di tumore, quella vera, delle verifiche scientifiche, non giornalistico-televisive, èessenzialmente dovuta alla chirurgia, molto meno alla radioterapia, e per il 2,5% con chemio, e si riduce, nei pazienti operati , ad un 29% di sopravvivenza a 5 anni (Richards,BMJ2000;320:895–898). Del 29% pertanto solo il 2,5% era dovuto alla chemio, come pubblicato da Morgan G. e AA “The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5- year survival in adult malignancies”, sulla prestigiosa rivista oncologica Clin. Oncol [2004 Dec.16(8):549-60]. Questa fondamentale pubblicazione si basa su 14 anni di osservazione, 225.000 pazienti, 22 varietà tumorali, per accertare il reale contributo della chemio al raggiungimento dei 5 anni di sopravvivenza. L’avvilente risultato è questo: su cento ammalati la chemioterapia consente solo al 2,5% di raggiungere i 5 anni, dopo i quali, Lopez nello studio clinico “Long–term results…Experience at the 20 th…” GacMed Mex [1998 mar. Apr,134(2):145-5] ha accertato che metà dei pazienti sopravvissuti a cinque anni, nel lungo termine muore per tumore.
Il dato di fatto che, senza alcuna delle note, gravi e non raramente mortali, complicazioni tossiche della chemio, il MDB abbia documentato nella massima banca dati mondialewww.pubmed.gov risposte obiettive rilevanti e complete, anche in stadi avanzati di carcinomi della mammella in cui l’oncologia ammette notoriamente e chiaramente di essere impotente a ottenere simili risultati, per la “comunità scientifica”, è irrilevante. Motivo ? La rivista che ha pubblicato i risultati del MDB ha un basso impact factor, il Dr. Di Bella fa parte del comitato editoriale e il lavoro non segue (secondo loro), la corretta prassi metodologica. Pertanto un risultato scientifico e clinico di questa portata non conta assolutamente niente. La logica del ragionamento è ovviamente perfetta e ineccepibile , degna delle più eccelse e codificate procedure metodologiche, di impeccabili raccolte dati, di un’ortodossia sancita in quintali di inutili pubblicazioni metodologicamente perfette che hanno portato al nulla, al fallimento noto, conclamato e tragico precedentemente riportato, della cura del cancro che porta a uccidere con chemio dall’undici al diciassette per cento di pazienti in alcune neoplasie, e a 5 anni, a ottenere col la chemio ( in assenza di chirurgia ) il97,5 % di ammalati neoplastici morti.
A fronte di questi noti e certificati risultati delle attuali terapie oncologiche istituzionali “ di provata efficacia “ è etico, razionalmente scientifico, morale, disprezzare e interdire terapie come il MDB che non provocano mortalità e neppure la rilevante tossicità della chemio, conseguono percentuali nettamente più elevate di miglioramenti in tutti gli stadi , fino alla documentata e stabile remissione (sconosciuta all’oncologia) in carcinomi prostatici e della mammella, senza intervento chemio e radio, con abbattimento evidente ed elevatissimo delle spese sanitarie e conseguente crollo del fatturato delle multinazionali?
Sollevare col MDB da drammatiche sofferenze, prolungare esistenze più dignitose e accettabili, salvare vite, documentare il tutto sulla banca dati scientifica mondiale ufficiale www.pubmed.gov, non serve assolutamente a nulla, non viene degnato della minima attenzione, non merita alcuna considerazione ma solo la sprezzante scomunica di questa cosiddetta “comunità scientifica”.


http://www.informarexresistere.fr/2014/04/30/con-la-chemio-salvi-solo-il-25-dei-malati-di-tumore/
Terza Guerra Mondiale: ci stanno abituando all’idea

Barack Obama e gli strateghi alla Dottor Stranamore: il genio profetico del film di Stanley Kubrick, che negli anni ‘60 «ha rappresentato con precisione la follia e i pericoli della guerra fredda» mettendo in scena «personaggi basati su persone reali e maniaci veri», oggi illumina la drammatica attualità mondiale, con gli Usa che minacciano le frontiere russe tradendo la solenne promessa fatta nel 1990 a Gorbaciov – la Nato non avanzerà di un pollice verso est – e si preparano ad assediare la Cina. In un arco che si estende dall’Australia al Giappone, Pechino dovrà affrontare i missili e bombardieri nucleari Usa. Una base navale strategica è in costruzione sull’isola coreana di Jeju a meno di 400 chilometri dalla metropoli cinese di Shanghai, il cuore industriale dell’unico paese il cui potere economico sta per superare quello degli Stati Uniti. Il “Pivot” di Obama, sostiene John Pilger, è stato progettato per minare l’influenza della Cina nella regione: «È come se fosse cominciata un’altra guerra mondiale, ma con altri mezzi».
L’obiettivo dell’ultima missione asiatica di Obama, scrive Pilger in un post ripreso da “Come Don Chisciotte”, è quello di convincere i suoi “alleati” nella Chuck Hagel con Obamaregione, principalmente il Giappone, a riarmarsi e a prepararsi per una eventuale possibilità di guerra con la Cina. «Entro il 2020, quasi i due terzi di tutte le forze navali statunitensi in tutto il mondo saranno trasferite nella zona Asia-Pacifico. Dopo la seconda guerra mondiale, questa è la più grande concentrazione militare in quella vasta regione». Non è una fantasia da Stranamore: il segretario alla difesa di Obama, Charles “Chuck” Hagel, è stato a Pechino per consegnare un avvertimento minaccioso: la Cina, come la Russia, potrebbero trovarsi isolate e in pericolo di guerra se non si piegheranno alle richieste degli Stati Uniti. Hagel paragona l’annessione russa della Crimea con la ben più complessa disputa territoriale che ha in atto la Cina con il Giappone sulle isolette disabitate nel Mar Cinese Orientale, da tempo contese.
La situazione è sempre più pericolosa, avverte Pilger, considerata la capacità di menzogna della Casa Bianca e dei mediamainstream: se negli anni ‘60 finsero di sopravvalutare la potenza missilistica dell’Urss per creare il “terrore rosso”, oggi lo stesso scenario si ripete nei confronti di Russia e Cina. E’ un copione, quello della “false flag”, che è stato adottato in modo sistematico negli ultimi 13 anni: il ruolo-fantasma di Bin Laden nell’11 Settembre, le inesistenti armi di distruzione di massa di Saddam, le stragi di Gheddafi e quelle di Assad. Lo scorso febbraio, continua Pilger, gli Usa hanno messo a punto uno dei loro favolosi “colpi per procura” contro il governo dell’Ucraina, regolarmente eletto. «Le truppe d’assalto, però, stavolta erano fasciste. Per la prima volta dal 1945 un partito nazista, apertamente antisemita, ha preso il controllo delle aree-chiave del potere statale in una Crimea, una colonna russacapitale europea. E non c’è stato un solo leader dell’Europa occidentale che abbia condannato questa rinascita del fascismo sui confini della Russia».
Morirono trenta milioni di russi, ricorda Pilger, quando i nazisti di Hitler invasero il loro paese, appoggiati dall’esercito collaborazionuista ucraino, l’Upa, che si rese responsabile di tanti massacri di ebrei e polacchi. L’Upa era il braccio armato che ispira oggi il partito Svoboda, insediato alpotere a Kiev dai miliziani addestrati dalla Nato. «Dal putsch di Washington a Kiev – e la risposta inevitabile di Mosca nella Crimea russa, per proteggere la sua Flotta del Mar Nero – la provocazione e l’isolamento della Russia hanno sostituito nelle notizie la “minaccia russa” del 1964. Un piano d’azione per l’adesione alla Nato, «orchestrato direttamente dalla stanza della guerra di Stranamore», è il regalo americano «alla nuova dittatura in Ucraina». Un “Attacco a Tridente” porterà le truppe Usa sul confine russo dell’Ucraina e una “Brezza di Mare” metterà navi da guerra americane in vista dei porti russi. «Allo stesso tempo, i giochi di guerra della Nato in tutta l’Europaorientale serviranno a intimidire la Russia: non è difficile immaginare quale sarebbe stata la reazione se questa follia fosse avvenuta a ruoli invertiti». Ed è solo l’inizio. La minaccia si sta già estendendo alla Cina. La miccia è pronta: le isolette contese dal Giappone.



http://www.informarexresistere.fr/2014/04/27/terza-guerra-mondiale-ci-stanno-abituando-allidea/

L’Ecuador espelle i militari statunitensi e annulla il programma militare

Il presidente dell’Ecuador Rafael Correa ha ordinato a tutti gli ufficiali statunitensi di lasciare il Paese entro la fine del mese e ha annullato il programma di cooperazione per la sicurezza con il Pentagono, hanno detto funzionari USA.
Su richiesta del governo dell’Ecuador, i nostri programmi di cooperazione di sicurezza bilaterale in Ecuador giungono al termine“, ha detto il portavoce del Pentagono, colonnello Steven Warren. Il programma di Difesa doveva essere chiuso entro la fine di aprile, ha detto. Un funzionario dell’ambasciata statunitense a Quito in precedenza aveva detto che Quito aveva chiesto a 20 membri del personale del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti di lasciare il Paese, ed i funzionari ecuadoriani dissero che entro la fine del mese dovevano partire. La mossa è l’ultima battuta d’arresto delle relazioni USA-Ecuador, tese da quando Correa andò in carica nel 2007. Il suo governo ha espulso i diplomatici statunitensi e respinto l’accordo commerciale con Washington, mentre accusa gli Stati Uniti di ambizioni imperialiste. “Gli Stati Uniti rispettano il diritto dell’Ecuador, come nazione “sovrana”, di espellere i militare degli Stati Uniti, ma si rammarica che la mossa “limiterà severamente la nostra cooperazione bilaterale su questioni relative alla sicurezza”, ha dichiarato Jeffrey Weinshenker, portavoce dell’ambasciata degli Stati Uniti a Quito. Ha poi aggiunto: “Il governo ecuadoriano ha chiarito che non vuole più tale assistenza alla sicurezza. Il governo degli Stati Uniti riduce i nostri programmi di cooperazione sulla sicurezza e sposta tali attività in un altro luogo“, ha detto il diplomatico.
L’assistenza militare degli Stati Uniti, in quarant’anni, in Ecuador includeva addestramento tecnico e supporto contro traffico di droga, tratta di esseri umani e criminalità transnazionale, secondo i funzionari degli Stati Uniti. Le espulsioni furono minacciate un mese fa da Correa per ridurre drasticamente la presenza dei militari statunitensi in Ecuador, citando preoccupazioni su “spionaggio” e “imperialismo” degli USA. A gennaio, Quito affermò di voler ridurre il personale militare statunitense sul suo territorio, e avvertì anche che non avrebbe permesso “apparecchiature per lo spionaggio” statunitense sul suo suolo. Prima dei decreti d’espulsione c’erano circa 50 militari degli Stati Uniti in Ecuador, secondo i funzionari del governo dell’Ecuador. Correa ha detto che si rese conto di ciò che descrive come aumento della presenza militare degli Stati Uniti nel Paese, dopo aver appreso che quattro militari del Pentagono erano a bordo di un elicottero militare ecuadoriano preso sotto tiro ad ottobre, vicino al confine con la Colombia.
Le relazioni bilaterali sono state danneggiate dalla controversia sulla sorveglianza elettronica degli Stati Uniti dei governi stranieri, svelata  dall’esiliato ex-agente dell’intelligence Edward Snowden. Nel 2009, Correa si rifiutò di rinnovare l’affitto che permetteva alle forze statunitensi di operare da Manta, una base importante nella lotta al narcotraffico in Sud America. Nel 2012, il presidente ecuadoriano irritò Washington quando il suo governo concesse asilo, presso la sua ambasciata a Londra, a Julian Assange fondatore del sito anti-segreti Wikileaks, che pubblicò numerosi documenti classificati degli Stati Uniti.
Traduzione di Alessandro Lattanzio


http://www.informarexresistere.fr/2014/04/28/lecuador-espelle-i-militari-statunitensi-e-annulla-il-programma-militare/

Così 'si rompe' il David di Michelangelo

Studio realizzato dal Cnr e dall'Università degli Studi di Firenze


Lesioni presenti sulle porzioni inferiori delle gambe del David di Michelangelo (foto: ANSA)

Metodo di lavoro utilizzato per l'analisi in centrifuga della deformazione dei modelli a piccola scala (foto: ANSA)

Aree soggette a rottura nei modelli a piccola scala confrontate con le aree sottoposte a maggiori sforzi 

A causa del suo inestimabile valore il David di Michelangelo, uno dei simboli del Rinascimento italiano, è stato oggetto di molte analisi di stabilità rivolte in particolare a una serie di micro-fratture della porzione inferiore di entrambe le gambe, notate già dalla metà del XIX secolo. Visibili nella caviglia sinistra e nel tronco destro, minacciano la stabilità dell'opera e quindi una loro approfondita conoscenza è indispensabile per la salvaguardia di questo capolavoro.

Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dell’Università degli Studi di Firenze ha eseguito un approccio sperimentale su repliche in gesso della statua a scala ridotta (10 cm di altezza invece di 410), deformate all'interno di una centrifuga. I risultati sono pubblicati sul Journal of Cultural Heritage.
"Durante la rotazione all'interno dell'apparato, i modelli a piccola scala sono sottoposti a forze molto più elevate della forza di gravità, ma che agiscono con le stesse modalità - spiega in una nota Giacomo Corti dell’Igg-Cnr -. In differenti prove, le piccole statue sono state sottoposte a una forza centrifuga crescente, rendendo la statua sempre più ‘pesante’, finché gli sforzi gravitazionali superano la resistenza del materiale e si giunge alla rottura".
Gli esperimenti hanno analizzato l'influenza di vari parametri. "In particolare, i risultati suggeriscono come sia la stabilità sia le caratteristiche della deformazione del David siano principalmente dovute all'inclinazione della statua. Innanzitutto, maggiore è l'angolo di inclinazione, maggiore è l'instabilità della statua sotto il proprio peso, particolarmente per inclinazioni maggiori di 15°. Inoltre, l'inclinazione influenza anche la posizione delle fratture, che tendono a interessare porzioni via via più alte: nella gamba destra, sopra i 15° la frattura avviene sempre al di sopra del tronco d'albero”, prosegue il ricercatore. La comparazione di questi risultati con le lesioni rilevate sul David reale suggeriscono che “una costante inclinazione della statua, ancorché non superiore a 5°, abbia rappresentato il fattore critico per lo sviluppo dei sistemi di fratture nelle porzioni inferiori di entrambe le gambe" conclude Corti. "Questa piccola inclinazione è probabilmente legata all'abbassamento non uniforme, con conseguente piccola rotazione del plinto su cui poggia la statua, durante la sua permanenza di fronte a Palazzo Vecchio, tra il 1504 e il 1873".

(ANSA)

Scontro mortale rivela traffico gasolio

Gdf smantella organizzazione: 19 arresti, 2 accusati omicidio


(foto: ANSA)

 PRATO, 30 APR - Un contrabbando di gasolio, trasportato in autocisterne camuffate per carichi alimentari, è stato scoperto dalla gdf: 19 gli arresti per un'associazione a delinquere, radicata in Campania, finalizzata al traffico illecito. Accusati anche di omicidio due degli indagati, autotrasportatori: avrebbero causato la morte di un uomo, deceduto in un tamponamento a catena il 22 settembre 2012 in A1, nella galleria Le Croci a Calenzano, tra Firenze e Prato. Proprio dall'incidente sono partite le indagini, a cui ha collaborato anche la polstrada di Firenze e che sono state coordinate dal pm di Prato Antonio Sangermano: secondo quanto ricostruito, il tamponamento, che coinvolse 12 mezzi pesanti e tre auto, fu provocato dal fumo sprigionatosi da un principio di incendio sul semirimorchio, una cisterna camuffata da trasporto latte ma che conteneva 27.000 litri di gasolio, abbandonato sulla corsia di marcia dai due autotrasportatori indagati. Proprio in seguito allo svilupparsi della fiamme, i due, spiega la gdf in una nota, erano fuggiti sul trattore stradale, dopo averlo sganciato dal semirimorchio, "omettendo di adottare qualsiasi segnale di pericolo e senza allertare le autorità competenti".

(ANSA)

1. COSTAMAGNA CHE SORPRESA SEXY! L’EX SANTORINA SCRIVE UN LIBRO CHE INDAGA DESIDERI E PERVERSIONI DEGLI UOMINI TRA POMPINI AI TRANS, CLUB PRIVÉ, SCOPATE A TRE - 2. C’È LA DONNA SPOSATA CON FIGLI CHE CHIEDE ALL’AMANTE DI FARLO SUL SUO TERRAZZO DI CASA, “CON LA GENTE CHE ANDAVA E VENIVA” E QUELLA CHE CHIEDE DI ESSERE FOTOGRAFATA A GAMBE APERTE, “PERCHÉ LUI ABBIA SEMPRE QUALCOSA DI LEI CON SÉ” - 3. S’AVANZA LA DONNA “PALLUTA” CHE PROPONE A UNO STIMATO PROFESSIONISTA DI RESTARE SOTTO LA SUA SCRIVANIA DI LEGNO PER FARLO GODERE SENZA PREAVVISO OPPURE SI FA SOTTO LA RAGAZZA DOMINATRIX CHE VUOLE PROVARE UN’ESPERIENZA A TRE - 4. IL SESSO CON LE DONNE VISTO DA LORO, I DIRETTI INTERESSATI, E CIOÈ GLI UOMINI, È UN RACCONTO CHE STUPISCE PER UN LIVELLO DI AUDACIA FEMMINILE CHE NON TI ASPETTERESTI -



1 - IL SESSO VISTO DALL'ALTRA METÀ DEL LETTO
Elisabetta Ambrosi per " il Fatto Quotidiano"
COSTAMAGNA LIBROCOSTAMAGNA LIBROluisella costamagnaLUISELLA COSTAMAGNA
C'è la donna sposata con figli che chiede all'amante di farlo sul suo terrazzo di casa, "con la gente che andava e veniva" e quella che chiede di essere fotografata col cellulare a gambe aperte, "perché lui abbia sempre qualcosa di lei con sé".
E poi la donna che propone a uno stimato professionista di restare sotto la sua scrivania di legno per farlo godere senza preavviso oppure la ragazza che vuole provare un'esperienza a tre. Il sesso con le donne visto da loro, i diretti interessati, e cioè gli uomini, è un racconto che stupisce, anzitutto, per un livello di audacia femminile che non ti aspetteresti.
luisella costamagna lato bLUISELLA COSTAMAGNA LATO B
È una delle evidenze che emerge dalle pagine del nuovo libro di Luisella Costamagna, Cosa pensano di noi. Gli uomini raccontano il sesso e le donne (Mondadori), guidato da un'intuizione che le tante interviste a uomini di diversa età e professione in parte confermano, anche se in maniera inaspettata e demolendo numerosi luoghi comuni: ancora oggi e forse ancor di più la donna, scrive l'autrice, "spaventa, turba i sonni, spiazza, disorienta" gli uomini e il suo corpo resta "terra, radice, promessa, delizia" ma anche fonte di "minaccia e disgusto".
luisella costamagna, berlusconiLUISELLA COSTAMAGNA, BERLUSCONI
Mentre dall'altra parte il maschio, come racconta uno dei suoi intervistati, "drizza le penne, fa la ruota, gonfia la criniera, ma poi se ne sta buonino ad aspettare il via libera".
Italia 2014: dai racconti degli uomini sulla propria vita sessuale emerge un quadro di esperienze impossibile da ricondurre a un solo schema. Ma alcune tendenze, che il libro descrive senza giudicare, sono sicuramente visibili.
Anzitutto il fatto che il sesso è praticato con estrema facilità, insomma un codice di cui non solo si maneggiano agilmente pratiche e posizioni, ma nel quale è sempre più previsto, oltre l'uso di quel preservativo così avverso al maschio italiano ("Ammetto che il cappottino non piace, ma è necessario", racconta Fabio, 38 anni, ingegnere) soprattutto uno scambio di piacere che si fa sempre più simmetrico.
LUISELLA COSTAMAGNALUISELLA COSTAMAGNALes fruits de la passion KLAUS KINSKILES FRUITS DE LA PASSION KLAUS KINSKI
"Sesso orale come se piovesse, sesso anale come se diluviasse: tutto ciò che lei ama nel sesso cerco di farlo mio", racconta Andrea, sposato, un lavoro importante nell'editoria. "Mi piace tutto ciò che piace a lei", aggiunge Francesco, 57 anni, imprenditore.
Anche l'orgasmo femminile, lungi dall'essere trascurato, oggi per gli uomini è un pensiero fisso, quasi una priorità, tanto da diventare, come spiega Gianluca, 43 anni, che lavora nel mondo del fitness, "praticamente una missione", visto che la mia "eccitazione è sempre subordinata a quella della mia compagna". "Farla venire prima è una priorità", aggiunge Simone, libero professionista single con una figlia.
ecco limpero dei sensi Ejiko MatsudaECCO LIMPERO DEI SENSI EJIKO MATSUDA
Un godimento condiviso, più democratico di un tempo. Che, però, non è privo di ombre: "Le rivendicazioni femminili hanno trasformato il corpo delle donne da solo oggetto di desiderio maschile a soggetto che desidera", spiega Matteo De Simone, psicoanalista dell'AIPsi. "Un fatto positivo, ma che produce ansia da prestazione, collegata spesso a fantasie fobiche sui genitali femminili, e talvolta anche a impotenza: non sempre gli uomini riescono a reggere una qualità maggiore, emotiva e affettiva".
POLA XPOLA X
LE COMPAGNE DIGITALI
La fatica da performance è legata anche ad altri comportamenti sempre più diffusi. Ad esempio la masturbazione, inaspettatamente centrale - "Tutti i giorni, più di una volta, usando un mix di immaginazione e pornografia", spiega Alessandro, 38 anni, artigiano - ma anche il ricorso a fantasie sessuali. "Durante il rapporto", racconta Fabio, "uso immagini legate sia ad ex che alla mia compagna, che guida la storia mentre io sono un gregario delle sue perversioni erotiche".
CALIGOLA DI TINTO BRASSCALIGOLA DI TINTO BRASS
E poi, ormai quasi un appuntamento fisso per tantissimi uomini, il passaggio per il porno digitale: "Ho una fidanzata fissa su Youporn, se potessi le manderei anche dei soldi, tanto le sono grato", racconta Andrea. "Sì, su You porn tutti i giorni in cui so che non potrà stare con la mia compagna, perché in sua assenza ho bisogno di fantasie il più reali possibili", aggiunge Alessandro.
Boxcar BerthaBOXCAR BERTHA
L'altro aspetto del sesso maschile di questi anni è l'utilizzo, paradossalmente soprattutto tra i giovani, di Viagra o Cialis. "Oggi questi farmaci si spacciano nelle discoteche, il che significa che la compulsione sessuale è diffusa e insieme che l'angoscia degli uomini è altissima", continua De Simone. "Il fatto è che da un lato la perversione è normalizzata - basti pensare a come Berlusconi abbia normalizzato le fantasie maschili, chi non sarebbe andato a letto con Ruby? - dall'altro il corpo femminile dominante nell'immaginario è de-sessualizzato e insieme quasi virilizzato, come uno spaventoso pene in erezione.
Insomma si fa sempre più sesso, ma quasi per esorcizzare le paure ed evitare i conflitti che per vero desiderio dell'altro. Non è un caso che siano in aumento esponenziale i matrimoni bianchi".
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PARITÀ DI TRADIMENTO
Il paradosso, insomma, è questo: da un lato la parità a letto è aumentata, e con essa, persino, anche la parità di tradimento femminile, "anche se le donne dicono di tradire per amore, lo fanno in maniera più intelligente, anche se egoistica", commenta Fabio.
Gli uomini, seppur con fatica, cominciano ad accettare la simmetria, rinunciano a fantasie di possesso ("Sono abbastanza geloso, ma un tempo lo ero molto di più", racconta Giovanni, libero professionista in ambito para-sanitario).
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Nel frattempo, il sesso maschile è sempre meno idraulico - "Si può fare sesso senza sentimento, ma i risultati sono assolutamente deludenti", spiega Andrea - e se è vero che molti uomini vanno con ventenni ormai capaci di praticare l'intero kamasutra senza batter ciglio, per la maggioranza l'ideale femminile resta il modello, come nota Costamagna, della Ragazza-della-Porta-accanto: una donna attraente, giovane ma non giovanissima, di una bellezza che non sia però "paralizzante".
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Una sorta di compromesso tra sentimento e modello tv che si traduce, simbolicamente, nella preferenza verso una vagina curata, ma non depilata con relativo "effetto Barbie".
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Dall'altro però, gli effetti di una società erotizzata e di una libertà sessuale sempre più a portata di mano per tutti, fanno sì che il sesso, sotto la veste democratica, diventi una pratica sempre più narcisistica: "Si rivendica la libertà di scopare, di masturbarsi (qualcosa che trent'anni fa si faceva di nascosto), di mettere in atto ogni fantasia sessuale, spiega lo psicoanalista Sergio Benvenuto, autore di numerosi libri su sessualità e perversioni e di un provocatorio saggio sulla gelosia.
"Ma se un tempo il corpo della donna era inaccessibile, come una madonna lontana, oggi è un oggetto troppo vicino. Per dirla con un'immagine, la propria donna diventa se stessi con la vagina, e infatti il disturbo perverso narcisistico è in aumento". L'uomo si mette al servizio del godimento della donna come se fosse una regina insaziabile ma "questa regina è sempre più una proiezione di sé. Anzi, per dirla con una battuta, l'uomo passa dalla regina per tornare re. Il rischio è però che non veda più la donna che gli sta di fronte ma solo se stesso".
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2 - GIUSEPPE SCARAFFIA: "LA DONNA COSÌ ACCESSIBILE CI HA LASCIATO SENZA SOGNI"
Elisabetta Ambrosi per "il Fatto Quotidiano"
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"SE NON VUOLE SPAVENTARE l'uomo, la femme fatale dovrà essere un po' autoironica." Giuseppe Scaraffia, scrittore, docente universitario, giornalista (tra i suoi libri Il romanzo della Costa Azzurra, I piaceri dei grandi, Cortigiane, Le signore della notte) non ha dubbi: i rapporti di forza tra uomo e donna possono cambiare ma "il senso dell'umorismo resta basilare, nel sesso come negli altri campi".
Come vivono gli uomini l'emancipazione femminile?
Fingono di esserne contenti, ma ne sono intimiditi. L'uomo è l'unica preda convinta di essere cacciatore. Guai a ricordare la verità!
Quale donna cattura oggi l'immaginazione maschile?
I grandi seni sono tramontati, insieme a buona parte del fascino materno femminile. Come ci insegna Nymphomania, l'uomo è attratto dal contrasto tra un viso angelico e un comportamento sexy.
La donna ha sempre comandato o gli equilibri sono cambiati?
Da quanto vedo all'università c'è stato un rovesciamento epocale. Le ragazze sono più brillanti e agguerrite dei maschi. La donna ha sempre partecipato del potere, ma in modo occulto, adesso non ha più bisogno di nasconderlo.
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Gli uomini sono sempre più ansiosi che la propria partner abbia l'orgasmo: progresso o nuovo dovere?
L'orgasmo femminile è entrato nel super-io sessuale maschile e femminile. Le simulazioni sono bandite e la noia è in agguato.
E il tradimento cosa significa oggi?
Dipende da come viene usato. A mio parere ognuno dei membri della coppia ha un solo diritto, quello di non sapere. Lasciare capire o peggio ancora confessare è puro sadismo.
SESSO IN UFFICIOSESSO IN UFFICIO
C'è troppo sesso fatto ed esibito?
Sì. Un'epidemia di sesso solo sognato riempirebbe il vuoto scavato dall'imbarazzante accessibilità della donna.
Una società dove il sesso fosse più proibito,produrrebbe più desiderio?
Sì, una volta c'erano ambienti intellettuali in cui prosperava la trasgressione, ma in contrasto con la società del tempo. La generazione del '68 ha fatto in tempo a vedere un mondo in cui la repressione esaltava il desiderio. Oggi non c'è niente cui contrapporsi.
Il sesso oggi è diventato pratica narcisista?
Penso che almeno su questo abbia ancora ragione il Sartre dell' Essere e il nulla, che vedeva nella carezza la pulsione a trasformare l'altro in oggetto e nella penetrazione la pulsione a colmare i buchi.
sesso mestruazioni xSESSO MESTRUAZIONI X
Consigli per un corteggiamento che non consumi subito l'eccitazione?
Come ci insegnano gli omosessuali, i maschi, lasciati a se stessi, consumerebbero immediatamente. Per fortuna le donne continuano a farli attendere. L'uomo si illude che il corpo esista, la donna sa che deve essere ogni volta creato, messo in scena.
Come sapevano gli antichi, la passione è una deliziosa quanto pericolosa malattia. Meglio un sano relativismo, anche in amore. Ma non sono cose che si scelgono: qui l'inconscio spadroneggia. Per fortuna, forse.
3 - CARLO ROSSELLA: "LE VENTENNI DI OGGI MOLTO PIÙ AUDACI DI NOI"
Elisabetta Ambrosi per "il Fatto Quotidiano"
UOMINI SPAVENTATI E DONNE sempre più sicure. Ma tornare indietro per fortuna non si può. A dirlo è Carlo Rossella, tre volte direttore, romanziere, saggista, e curatore della rubrica La posta del cuore, dove riceve centinaia di lettere da lettori di ogni età.
È vero che l'aumentata libertà sessuale delle donne incide sull'autostima maschile?
Eccome: le donne sono sempre più trasgressive e indipendenti e gli uomini ne soffrono. Per gli uomini oggi è dura: se i maschi non sono all'altezza vengono subito mandati a quel paese e presi in giro con le amiche.
Oggi gli uomini fanno molta più attenzione al piacere della partner. Troppa parità fa male al romanticismo?
No, penso che sia un cambiamento positivo, perché l'amore si fa in due. C'è maggiore educazione, solo che si sono invertiti i ruoli. L'uomo è maschio con la "m" minuscola, la donna con la "D" maiuscola. Ma per gli uomini è difficile accettarlo, con relativa impotenza coeundi e ricorso all'erotismo rinforzato del Viagra o del Cialis. Una pratica diffusissima, anche perché medici e farmacisti chiudono un occhio.
luisella costamagna maritoLUISELLA COSTAMAGNA MARITO
Anche il tradimento è ormai pratica senza genere: con quali effetti?
Le donne tradiscono in maniera più nascosta, gli uomini, invece, si fanno scoprire facilmente, lasciano in giro tracce, sms. Saltano più matrimoni per l'uso maldestro del telefonino che per dei veri innamoramenti. Per la felicità degli avvocati.
SESSO IN MACCHINASESSO IN MACCHINA
Non c'è, insomma, un'eccessiva virilizzazione delle donne?
Dire che le donne si virilizzano significa sottovalutare le loro capacità. Sono più forti ed efficaci, punto, mentre gli uomini sono dei tontoloni, spesso violenti, arrivano a gettare acido muriatico in faccia alla compagna. Se una donna ha deciso di interrompere una storia ha deciso, basta. La gelosia, poi, non ha nulla di romantico, è un sentimento terribile, come l'avarizia e la lussuria, e può spingere al delitto.
È vero ancora oggi che gli uomini separano più facilmente sesso e amore?
Per gli uomini di una certa generazione valeva la regola "se non chiavo non mi diverto", c'era cioè soprattutto l'obiettivo di soddisfare la pulsione erotica. Adesso è cambiato, ma anche per le donne, come i testi delle canzoni fotografano bene; impossibile sentire "Sono qui tra le tue braccia ancora, sono qui respiro il tuo respiro". Sembra che le ventenni siano scatenate. A me capita, passeggiando, di sentire i discorsi delle ragazze. Terribile, parlano delle loro storie sessuali come noi a vent'anni.
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Ma in fin dei conti, a suo avviso, sono messi peggio gli uomini o le donne?
Gli uomini. Anche perché quando vogliono ancora dominare, e magari diventano maneschi, finiscono denunciati, grazie a leggi che, per fortuna, tutelano le donne.
SESSO SUL COFANOSESSO SUL COFANO
Però nessun rimpianto del passato.
No, c'è meno oppressione. Il problema mi pare economico. Giovani senza soldi che non si possono sposare, coppie che non si possono separare. È il dramma dei rapporti oggi.

SESSO TEENAGERSESSO TEENAGER

1. MA CHE SEGRETI SA SALLUSTI SU SCALFARI? GLIELI HA SPIFFERATI PER CASO IL BANANA? - 2. L'ALTRO GIORNO IL DIRETTORE DEL “GIORNALE” SCRIVEVA QUESTO: “IL FONDATORE DI “REPUBBLICA” SA BENE CHE DEVE PROPRIO ALLA GENEROSITÀ E ALLA CORRETTEZZA DI BERLUSCONI SE NULLA È MAI TRAPELATO, DAI TEMPI DELLA TRATTATIVA MONDADORI-ESPRESSO’’ - 3. NELL'EDITORIALE DI OGGI TORNA SUL SEGRETO DI SCALFARI: “INSISTIAMO: SAREBBE INTERESSANTE FARE LUCE SE I RAPPORTI TRA LUI E I SUOI EDITORI SONO SEMPRE STATI CHIARI, ALLA LUCE DEL SOLE, O SE INVECE CI SONO DEI NON DETTI, E NON PER LEGITTIMO DIRITTO DI RISERVATEZZA. COSÌ, TANTO PER FUGARE OGNI DUBBIO CHE IL GRANDE SCALFARI ABBIA IN QUALCHE MODO DANNEGGIATO LE CASSE DELLO STATO PER SOMME RILEVANTI” -



DAGOREPORT
berlusconi e sallustiBERLUSCONI E SALLUSTI
1. DALL'EDITORIALE DI SALLUSTI DEL 28 APRILE 
"La terza questione è più delicata e la meno conosciuta: Scalfari sa bene che deve proprio alla generosità e alla correttezza di Silvio Berlusconi se nulla è mai trapelato, dai tempi della trattativa Mondadori-Espresso, su fatti e accordi privati che quelli sì potrebbero gettare disonore e vergogna non sul Paese ma su di lui, poco irreprensibile moralizzatore (non) da quattro soldi. Anche Scalfari dovrebbe sapere che a novant'anni si può molto, ma non proprio tutto. Soprattutto alla fine di una vita da camaleonte come la sua".
TRIBUNA A SAN SIRO ALESSANDRO SALLUSTI IN MEZZO A DANIELA SANTANCHE SILVIO BERLUSCONI E MARIA ROSARIA ROSSITRIBUNA A SAN SIRO ALESSANDRO SALLUSTI IN MEZZO A DANIELA SANTANCHE SILVIO BERLUSCONI E MARIA ROSARIA ROSSI
2. NELL'EDITORIALE DI OGGI TORNA SUL SEGRETO DI SCALFARI
Alessandro Sallusti per "il Giornale"
... Ieri c'è stata sui giornali una nuova ondata di resoconti dettagliati sulla presunta vita privata di Silvio Berlusconi, tutto materiale gentilmente fornito dalla sobria magistratura italiana. Si tratta di versioni di parte, spesso di seconda mano, sulle ormai famose cene di Palazzo Grazioli (caso D'Addario, per intenderci).
Eugenio Scalfari e Silvia Monti De BenedettiEUGENIO SCALFARI E SILVIA MONTI DE BENEDETTI
Tutta roba già scritta e quindi letta in passato, ma si sa: in campagna elettorale tutto fa brodo. A fronte di tanto clamore colpisce il silenzio assordante di media e siti di solito molto attenti a ciò che esce dal coro dell'informazione allineata su quanto da noi scritto lunedì circa i comportamenti privati del grande moralizzatore Eugenio Scalfari, fondatore de La Repubblica.
CARACCIOLO-SCALFARI-PIRANI CON LA PRIMA COPIA DI REPUBBLICACARACCIOLO-SCALFARI-PIRANI CON LA PRIMA COPIA DI REPUBBLICA
Insistiamo: sarebbe interessante fare luce se i rapporti tra lui e i suoi editori sono sempre stati chiari, alla luce del sole, o se invece ci sono dei non detti, e non per legittimo diritto di riservatezza. Così, tanto per fugare ogni dubbio che il grande Scalfari abbia in qualche modo danneggiato le casse dello Stato per somme rilevanti.
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/1-ma-che-segreti-sa-sallusti-su-scalfari-glieli-ha-spifferati-per-caso-il-76347.htm