sabato 22 novembre 2025

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Diciamo la veritΓ : quale appassionato di storia, quale che sia il periodo preferito, non si farebbe solleticare dall’idea di un viaggio nel tempo nel momento storico che piΓΉ lo affascina?

Pendiamo Roma antica, magari al massimo dello splendore. Il fascino Γ¨ tanto, anche se ci troveremmo davanti a qualche sorpresa, specie al momento di mettersi a tavola.


Oggi, allora, vi propongo una Top 10 semiseria di cosa si mangiava nell’antica Roma. Una sorta di “Quattro ristoranti” – un “Quattro thermopolia” o "Quattro Caupone" - dell’antichitΓ  dove, vedrete, se tanti cibi ci suonano familiari, altri ci fanno rimpiangere “Cucine da incubo”.


Garum – Il condimento per eccellenza: una salsa di pesce fermentato usata ovunque, dai piatti di carne al pesce, e persino sui dolci. Una roba che era considerata una sorta di lusso. In antichitΓ  era conosciuto anche come “liquamen”.

Vostro Onore, Signori della giuria: non ho altro da aggiungere.


Pane – Il prodotto base, il cibo per eccellenza, spesso mischiato con spezie o olio d'oliva. Veniva consumato con quasi ogni pasto e si trovava in molte varietΓ , dalla focaccia al pane integrale.

Olive e olio d’oliva – L'olio era onnipresente nella cucina romana, sia come condimento sia per cucinare, mentre le olive venivano consumate come spuntino o antipasto. Va detto che l’olio era perΓ² quasi un lusso per ricchi. Come oggi, almeno quello buono.


Carne – La carne piΓΉ diffusa era quella di maiale, preparata in molti modi: arrosto, stufata, e anche in salsicce speziate. Quella bovina, a sorpresa, era disprezzata, come il pollo (roba da poveracci). Qualche sorpresa: la piΓΉ apprezzata era quella di agnello e capretto; molto amata quella dei volatili, ma anche la selvaggina e robe alla “lo famo strano” come pavoni, ghiri e asini selvatici.


Frutta secca – Mandorle, noci e datteri erano amati per la loro dolcezza naturale e venivano usati anche per decorare i piatti principali e i pochi dolci.


Pesce – Fresco o conservato, era molto diffuso, soprattutto nelle cittΓ  costiere. Il pesce veniva grigliato, bollito o servito con salse agrodolci.


Ceci e lenticchie – Base dell'alimentazione per le classi meno abbienti, ma presenti anche nei banchetti aristocratici, spesso in zuppe arricchite con spezie.


Uova – Consumate a colazione o come antipasto, erano amate per la loro versatilitΓ  e servite spesso sode, accompagnate da una salsa a base di vino o garum. Erano ritenuto un pasto completo.


Moretum – Una sorta di pesto fatto con formaggio, erbe aromatiche, aglio e olio. Spalmato sul pane, era uno spuntino semplice e saporito.


Miele – Il dolcificante piΓΉ diffuso, usato per addolcire tutto, dai dolci alla frutta, fino ai vini speziati. Anche il famoso mulsum, vino dolcificato, ne conteneva. Altri dolcificanti, in assenza dello zucchero, erano con uva, barbabietole, fichi e mele cotogne.


Qualche curiosità: la frutta era molto diffusa e consumata come oggi, a fine pasto. Su verdure e piante aromatiche, i Romani erano piuttosto fantasiosi, tanto che forse lì avremmo qualcosa da imparare. Secondo alcuni ritrovamenti, poi, i più ricchi avevano anche una sorta di gelato, ricavato da blocchi di neve delle montagne uniti a frutta, latte e uova.


Quanto alla bevande, erano diffusi ma farebbero inorridire qualsiasi sommelier: bassi di gradazione e sempre diluiti con l’acqua. Roba che i romani moderni “c’hai messo l’acqua e nun te pagamo”. Non solo, una bevanda che andava per la maggiore era l’acqua unita all’aceto, una schifezza che non vi dico. C’era poi il “Mulsum”, vino speziato al miele su cui suggerisco di non indagare oltre.


Il latte era molto diffuso, ai ragazzi non mancava mai una bella tazza di latte di cavalla o di asina. E quello di mucca? Anche qui era ritenuto di bassa qualitΓ . Insomma, i bovini facevano la bella vita.

Ultima nota, l’immagine dei Romani stravaccati che gozzovigliano sui triclini Γ¨ irresistibile, ma pare sia una sciocchezza riservata solo a un vezzo di qualche riccone. Nella realtΓ , pare che mangiasse cosΓ¬ lo 0,2 % della popolazione.

E ora, prendete i taccuini e non dimenticate: il Vostro puΓ² sempre ribaltare il risultato.

E almeno un X, o diesci, alla location Γ¨ sicuro.

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