martedì 18 novembre 2025

I LUCANI: I MONTANARI CHE FECERO TREMARE ROMA

 



Certezze e misteri dei Lucani si intrecciano nelle antiche valli dell’Appennino meridionale, dove un popolo tenace ha scritto pagine epiche della storia italica. Nati dall’incrocio culturale fra Osci e Sanniti, i Lucani si imposero nel V secolo avanti Cristo espandendosi dalla Basilicata fino alle coste della Magna Grecia. Con la loro forza, cambiarono gli equilibri del Mezzogiorno, segnando con le loro imprese la memoria di città greche e latine.


Le fonti antiche, da Strabone a Livio, li descrivono come montanari abituati a una vita dura e ricca di privazioni. La società lucana era retta da capi militari e piccole comunità dove l’onore si conquistava in battaglia. Parlavano una lingua di ceppo osco, oggi quasi perduta, tramandata solo da poche epigrafi e nomi riportati da Greci e Romani. Fondarono città come Potenza e Grumentum, ma restarono profondamente legati alle terre selvagge e ai culti della natura che, anche sotto Roma, seguitarono a influenzare le tradizioni locali.


I Lucani furono protagonisti di devastanti incursioni contro le ricche città greche della costa. Grazie alle loro abilità nella guerriglia e alla conoscenza del territorio, riuscirono per decenni a sfidare le città della Magna Grecia, razziando raccolti e assalendo carovane. Le cronache greche tramandano il terrore che suscitavano assedi come quello di Sibari e razzie nel territorio di Siris. La loro presenza sconvolse la vita della costa, rallentando la diffusione della cultura ellenica e costringendo le città greche a nuove alleanze.


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Il cammino dei Lucani si incrociò presto con Roma. Le loro terre divennero un campo di battaglia nelle guerre sannitiche e poi nella lotta contro Roma. Nel III secolo avanti Cristo, si allearono con i Sanniti e con Annibale. Combatterono con grande ostinazione. La loro fama di abili combattenti, capaci di imboscate e manovre nei territori impervi, venne temuta anche dagli stessi romani. Tacito e Livio narrano di battaglie sanguinose, alleanze mutate, campagne di annientamento e resilienza.


La romanizzazione fu lenta e dolorosa. Consistette nell’introduzione della centuriazione, nello sradicamento delle comunità rurali e nella deportazione di molti guerrieri, alcuni dei quali integrati nelle legioni. Nonostante le profonde trasformazioni subite, la memoria lucana sopravvive nelle tradizioni popolari, nei dialetti, nei toponimi e nelle feste del raccolto che animano ancora le campagne. Il ricordo dei Lucani è quello di un popolo ribelle e montanaro, la cui fierezza continua a echeggiare nell’identità delle genti del Sud.


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