"Molti hanno detto che Ultimate Warrior non amava il wrestling, che non gli importava di questo business. Beh, non è vero."
Con queste semplici ma decisive parole Shane McMahon, figlio di Vince McMahon ed ex-lottatore della WWE, durante una intervista registrata per lo special televisivo "le leggende della WWE", dedicata appunto al Guerriero, pone fine a tutte le polemiche sorte intorno alla presunta mancanza di rispetto di Jim Hellwig per la disciplina del pro wrestling.
Shane rincara la dose, raccontando di come Hellwig invece nel 1989/90 avesse abbracciato in pieno il suo ruolo in WWE, frequentando spesso la casa del boss durante cene di famiglia e di come, al termine di WrestleMania VI con la famosa vittoria del titolo del mondo ai danni di Hulk Hogan, abbia affrontato nel backstage un crollo emotivo per la straordinaria emozione.
Shane, poi, afferma anche che in conseguenza del famigerato DVD "The Self Destruction of the Ultimate Warrior", nato proprio per dipingerlo come un bodybuilder tutto muscoli e niente cervello, e soprattutto puntando l'accento sul disprezzo di Warrior per alcune regole di spogliatoio mai accettate, abbia indotto Hellwig in un lunghissimo periodo di depressione, proprio perché - stavolta utilizzando le parole del diretto interessato durante la sua introduzione nella Hall of Fame - tutto questo "non era vero".
Ma allora, perché tanto odio e risentimento da parte dei colleghi?
Ce lo spiega in parte Paul Heyman, uno sicuramente molto esperto di ambienti ostili e backstage di promotion di wrestling, sempre durante lo stesso speciale. Immaginate di aver lottato, non solo sul ring ma anche con le politiche di spogliatoio, per tanti anni e di trovarvi di fronte un ragazzo giovane, muscoloso, con una gimmick estremamente diversa ma convincente con il pubblico.
Il ragazzo è molto introverso, non ama frequentare locali o intrattenersi a parlare del business con i colleghi: una volta messo piede nell'arena, Jim Hellwig entrava in una sua zona mentale, svestiva i panni del ragazzo con mille insicurezze personali per indossare quelli di un supereroe in carne ed ossa.
In pochi anni, conquista due volte la cintura intercontinentale, batte una leggenda come Andre the Giant eseguendo persino su di lui una bodyslam, la stessa eroica impresa di cui da anni Hogan si vantava. Ed ora lo aspettava il main event dello show più grande dell'anno, l'onore di battere il più importante campione di tutti i tempi e conquistare la massima cintura... tutto in quei pochi, semplici anni.
Una ultima conferma arriva da colui che per un certo tempo ha avuto a che fare con Hellwig tutti i giorni: Undertaker.
Il Becchino ci narra di un uomo molto chiuso, che non amava la compagnia delle persone se non di pochi fortunati. Uno era lui, ma solo perché aveva capito che insieme potevano fare un sacco di soldi.
Ma c'era anche chi riusciva a capirlo.
Come Texas Tornado, Kerry Von Erich.
Probabilmente i due avevano incrociato le strade durante il periodo di Warrior alla World Class Championship Wrestling, di proprietà del padre di Kerry, Fritz Von Erich, quando lottava con la "versione povera" (sempre per utilizzare un modo di dire del Guerriero) di quello che sarebbe diventato, Dingo Warrior.
Come Hellwig, Kerry aveva un fisico molto simile, capelli lunghi ed un atteggiamento verso il pubblico tale da rendere ogni persona un suo fan sfegatato. Ambedue amati dalle folle, ambedue con ombre e sentimenti nascosti nel proprio animo.
Ma mentre Warrior, nonostante fosse cresciuto senza un padre e con mille problemi, aveva trovato nel bodybuilding prima e nel wrestling poi una forma di sfogo e di realizzazione personale... per Kerry quei demoni si fecero troppo pesanti.
Alla sua tragica morte, durante il funerale, Hellwig era lì e fu uno di coloro che tennero la bara di Kerry sulle proprie spalle.
A conferma di come anche uno come Ultimate Warrior avesse a cuore l'amicizia di una di quelle poche persone che, forse, erano riuscite a vedere oltre quella maschera dipinta sul suo volto.
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