domenica 2 novembre 2025

LA PISTA. ISDRAELIANA

 



Ildirettore dell’Fbi Kash Patel 

ha bloccato le indagini di Joe Kent, capo del National Counterterrorism Center e vicinissimo a Tulsi Gabbard, su un possibile coinvolgimento straniero nell’omicidio di dell’influencer conservatore, Charlie Kirk. Secondo il New York Times, Patel riteneva che Kent stesse interferendo con l’indagine ufficiale dell’Fbi, nonostante questi avesse analizzato i dossier per cercare prove di un aiuto estero al presunto assassino, Tyler Robinson. Al contrario, i colleghi di Kent affermano che quest’ultimo che stava semplicemente facendo il suo dovere, seguendo piste e assicurandosi che nessun gruppo straniero o domestico fosse collegato alla morte di Kirk. Attualmente, Robinson, 22 anni, è accusato di aver ucciso Kirk mentre l’attivista conservatore teneva un comizio in un campus universitario nello Utah. I procuratori statali dello Utah hanno incriminato Robinson con sette capi d’accusa, tra cui omicidio aggravato di primo grado.


Le piste su cui indagava Kent

Come ricorda il New York Times, il Senato ha confermato Kent come direttore dell’antiterrorismo a luglio. È uno dei consiglieri più vicini a Tulsi Gabbard, direttrice dell’intelligence nazionale. Patel ha contestato il fatto che Kent avesse esaminato materiali dell’Fbi relativi al caso Kirk, secondo alcune fonti anonime che hanno parlato con il Nyt. L’indagine di Kent è stata al centro di una riunione alla Casa Bianca che ha coinvolto lo stesso Patel, Kent e il suo superiore diretto, Gabbard. Erano presenti anche alti funzionari del Dipartimento di Giustizia, il vicepresidente JD Vance e il capo dello staff della Casa Bianca, Susie Wiles.

Sotto la guida di Kent, il Counterterrorism Center ha raccolto informazioni da altre agenzie di intelligence sui presunti legami esteri di Robinson, nonché sui finanziamenti provenienti dall’estero da parte di individui vicini a gruppi di sinistra come Antifa. Non è chiaro se, al momento, l’Fbi o il Centro antiterrorismo nazionale stiano ancora conducendo indagini per accertare un eventuale coinvolgimento di una potenza straniera nell’omicidio di Charlie Kirk. “L’FBI e la comunità dell’intelligence, sotto la direzione del presidente Trump, 

non lasceranno nulla di intentato nelle indagini sull’assassinio del nostro amico Charlie Kirk “, hanno affermato Patel e Gabbard in una dichiarazione congiunta al Times.


La pista israeliana

Sebbene il New York Times non citi esplicitamente la presunta potenza straniera coinvolta nell’omicidio di Charlie Kirk, è plausibile ipotizzare che si tratti di Israele. Come vi abbiamo già raccontato su InsideOver, un’esclusiva di The Grayzone ha gettato luce su un retroscena inquietante: il rapporto conflittuale tra Kirk e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che avrebbe alimentato tensioni e timori nell’influente conservatore prima della sua morte. Secondo una fonte vicina a Kirk, che ha parlato a The Grayzone in condizione di anonimato, il rifiuto di Kirk di accettare una proposta di Netanyahu per un’ingente iniezione di fondi in TPUSA avrebbe scatenato una reazione furiosa da parte degli alleati del premier israeliano.

A quel retroscena si aggiungono ora altri due elementi. Il primo, riportato ancora una volta da Grayzone e dal giornalista Max Blumenthal, spiega che, mese prima dell’omicidio di Charlie Kirk, il miliardario filo-israeliano Bill Ackman organizzò un intervento negli Hamptons durante il quale, secondo alcune fonti, lui e altri “attaccarono duramente” Kirk per le critiche di quest’ultimo verso l’influenza israeliana a Washington.  Ackman ha organizzato il meeting negli Hamptons per discutere della presunta minaccia rappresentata da Zohran Mamdani, candidato sindaco di New York, per l’Occidente. Durante l’evento, Ackman si è scontrato con Kirk sulle sue posizioni riguardo a Israele, mentre Natasha Hausdorff, rappresentante di UK Lawyers for Israel, ha alzato la voce contro il 31enne, secondo un partecipante al meeting.


Il giornalista Tucker Carlson ha dichiarato che Charlie Kirk, durante un evento TPUSA a luglio, gli chiese di parlare dei legami di Epstein con il Mossad. Carlson ha detto che Kirk, pur amando Israele, era critico verso Netanyahu e la guerra a Gaza, e che fu “tormentato” dai donatori sionisti per averlo invitato. Due giorni prima della morte di Kirk, Carlson rivelò che Kirk aveva perso una donazione di 2 milioni di dollari per averlo invitato a parlare all’AmericaFest di dicembre.

Fenix

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