Questa notizia è terrificante, ma noi continuiamo a sottovalutare questo tema.
Leggo da Repubblica: “È la prima volta che siamo riusciti davvero a quantificare dei numeri sulle morti legate al surriscaldamento a livello globale". Marina Romanello è la biochimica d'origine italiana (i bisnonni erano siciliani e lei è cittadina italiana)
dietro l'ultimo, grande studio di Lancet per cui il cambiamento climatico sta peggiorando sempre più. Gli autori dello studio di Lancet stimano che ogni anno 2,5 milioni di decessi siano attribuibili all'inquinamento atmosferico derivante dal continuo utilizzo di combustibili fossili e che per le conseguenze del climate change muore "una persona al minuto nel mondo". "L'Italia sta sicuramente facendo progressi nella lotta ai cambiamenti climatici, ma c'è ancora molto da fare - spiega Romanello -. L'Italia ha il tasso di mortalità più alto in Europa per decessi legati all'inquinamento atmosferico da combustibili fossili, con 41 morti ogni 100mila abitanti”.
Ci rendiamo conto?

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