Avvocati, si allarga il fronte del No. Seconda settimana di sciopero
Lecce. Di nuovo Giustizia paralizzata nel Salento. Gli avvocati, in assetto di protesta contro le “non scelte” del Governo, hanno dato il via alla seconda settimana di astensione. Lo sciopero è, infatti, a scacchiera così come stabilito nell’assemblea degli iscrittitenutasi presso l’Hotel Tiziano a metà settembre.
Molti i legali leccesi e salentini che hanno deciso di contrastare una riforma della Giustizia che non arriva e che tarda a dare regole precise, o, per esattezza, pensa più ai tagli delle speseche a garantire servizi al cittadino, con accorpamento di uffici e centralizzazioni che depauperano i territori più periferici.
Dall’ inizio dello sciopero si registrano numerose adesioni, anche se non manca chi crede nell’inutilità di questa forma di protesta, giudicandola poco incisiva e alquanto deleteria. In effetti, tantissime sono le udienze cancellate, sia in sede penale che in sede civile, con un rallentamento che si aggiunge ai ritardi propri della burocrazia in un sistema che è tutto – o quasi – da rifare.
A questo si aggiunge la protesta dei magistrati onorari che in queste ore assedianoMontecitorio poiché ritengono “punitiva” la riforma del ministro Orlando. A detta dei magistrati stessi, la Riforma invece di stabilizzarli, li rende ancor più precari, visti anche i tagli previsti dalla legge di stabilità pari a circa 20 milioni di euro sugli stanziamenti di bilancio che dovrebbero coprire gli stipendi.
Il presidio romano è stato organizzato dall’ Associazione nazionale dei magistrati onorari e dall’Unione nazionale dei giudici di pace. I giudici di pace hanno già incrociato le braccia un mese fa e ora si attende lo sciopero che andrà dal 4 al 10 novembre.
Molti i legali leccesi e salentini che hanno deciso di contrastare una riforma della Giustizia che non arriva e che tarda a dare regole precise, o, per esattezza, pensa più ai tagli delle speseche a garantire servizi al cittadino, con accorpamento di uffici e centralizzazioni che depauperano i territori più periferici.
Dall’ inizio dello sciopero si registrano numerose adesioni, anche se non manca chi crede nell’inutilità di questa forma di protesta, giudicandola poco incisiva e alquanto deleteria. In effetti, tantissime sono le udienze cancellate, sia in sede penale che in sede civile, con un rallentamento che si aggiunge ai ritardi propri della burocrazia in un sistema che è tutto – o quasi – da rifare.
A questo si aggiunge la protesta dei magistrati onorari che in queste ore assedianoMontecitorio poiché ritengono “punitiva” la riforma del ministro Orlando. A detta dei magistrati stessi, la Riforma invece di stabilizzarli, li rende ancor più precari, visti anche i tagli previsti dalla legge di stabilità pari a circa 20 milioni di euro sugli stanziamenti di bilancio che dovrebbero coprire gli stipendi.
Il presidio romano è stato organizzato dall’ Associazione nazionale dei magistrati onorari e dall’Unione nazionale dei giudici di pace. I giudici di pace hanno già incrociato le braccia un mese fa e ora si attende lo sciopero che andrà dal 4 al 10 novembre.
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