martedì 27 giugno 2023

La Biblioteca di Celso, Efeso, Turchia

 La Biblioteca di Celso, Efeso, Turchia,



era una biblioteca pubblica in stile romano, fatta costruire tra il 114 e il 117 d.C. da Gaio Giulio Aquila in onore del padre Tiberio Giulio Celso Polemeano, governatore d’Asia, ed è anche il suo monumento funebre. La tomba del proconsole romano si trova sotto l’edificio.

Nelle nicchie ricavate tutt’intorno alle pareti della biblioteca erano custoditi 12.000 rotoli di papiro, il che fa di questa biblioteca la terza al mondo in ordine di grandezza, subito dopo quelle di Alessandria e di Pergamo.

Nelle nicchie sulla facciata sono oggi visibili le riproduzioni delle statue delle quattro virtù greche: Areté (virtù), Ennoia (intelletto), Episteme (conoscenza) e Sophia (saggezza).

La biblioteca è stata restaurata per opera dell’Istituto Archeologico Austriaco e le statue originali sono attualmente custodite nell’Ephesos Museum di Vienna. Il restauro della biblioteca è iniziato nel 1970 e si è concluso nel '78.


Alberto Angela 

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Sophia Vergara ❤️❤️

 


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Linda Carter

 


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Stalin

 


“L'istruzione è un'arma, il cui effetto dipende da chi la tiene in mano ed a chi essa è rivolta.”


JOSIF STALIN 


#istruzione #URSS #Stalin #JosefStalin

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Paris fashion style in 1912. Photo by Lartigue

 


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Alain Delon & Jean Paul Belmondo Sul set di "Borsalino", 1970

 


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domenica 25 giugno 2023

Al Pacino "Scarface", 1983

 


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Splendida, Ornella Muti

 


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Foto di Furore costiera Amalfitana

 Fiordo di Furore costiera Amalfitana.



Soprannominato il “PAESE CHE NON C’È “, per via delle sue case che non si trovano una accanto all'altra ma emergono dalla roccia che circonda la spiaggia, è un piccolo borgo di pescatori.

Nonostante il nome con il quale è comunemente conosciuto, si tratta in realtà di una ria, cioè un ristretto specchio d'acqua posto allo sbocco di un vallone a strapiombo, creato dal lavoro incessante del torrente Schiato che da Agerola corre lungo la montagna fino a tuffarsi in mare.

Il paesino, con circa 680  abitanti, è formato da casette colorate che si raggiungono percorrendo tornanti tortuosi che arrivano al mare attraverso una scalinata.

Dal 1997, come tutta la Costa d'Amalfi, è entrato a far parte del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Alberto Angela 

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Ammirate questa Gemma di ragazza!

 


Presto potrete ammirarla anche in altre versioni!

venerdì 23 giugno 2023

A PERUGIA LA POLIZIA POSTALE HA SCOPERTO DEI GRUPPI TELEGRAM IN CUI VENIVANO INVIATE DELLE FOTO HOT RUBATE DI RAGAZZE GIOVANISSIME (A VOLTE ANCHE MINORENNI)

 

LE CHAT SONO IL BUCO NERO DELLA SOCIETA' – A PERUGIA LA POLIZIA POSTALE HA SCOPERTO DEI GRUPPI TELEGRAM IN CUI VENIVANO INVIATE DELLE FOTO HOT RUBATE DI RAGAZZE GIOVANISSIME (A VOLTE ANCHE MINORENNI) – UNA 22ENNE HA SCOPERTO CHE TRA QUELLE IMMAGINI C’ERA ANCHE UNA SUA FOTO PICCANTE INVIATA AL RAGAZZINO CON CUI ERA STATA QUANDO AVEVA 15 ANNI - MOLTI DEGLI UTENTI ISCRITTI AL GRUPPO "PERUGIA NUDA" ERANO PISCHELLI DI BUONA FAMIGLIA – LE INDAGINI E LE ACCUSE DI REVENGE PORN...

 

Estratto dell’articolo di Egle Priolo per “il Messaggero”

 

revnge porn revnge porn

Si è infiltrata in chat per smascherare chi ha fatto girare una sua foto sexy. Una foto osé spedita quando era poco più che una ragazzina. Inviata al fidanzatino di allora e poi magari dimenticata. Ma che ritorna sul suo cellulare dopo anni, insieme alla vergogna, alla frustrazione e all'impotenza davanti al proprio corpo nudo che gira sulle chat di amici e sconosciuti.

 

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Con amministratori dei gruppi di guardoni che tu conosci di vista e ora pensi a quante risate si sono fatti mentre magari stavate a fare la fila nello stesso locale. Tu finisci a fare terapia, loro però ora sono sotto processo, per accuse gravi come revenge porn e addirittura pedopornografia: questo la procura di Perugia contesta a due ragazzi di 21 e 22 anni, che si è scoperto gestissero due canali Telegram (ora chiusi) in cui per anni hanno fatto girare - anche con l'aiuto di una terza ragazza - foto hard di amiche, ex fidanzate o conoscenti.

 

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Immagini «sessualmente esplicite», spiega il pubblico ministero Mara Pucci, racimolate negli anni chissà come e che hanno fatto il giro dei telefonini di centinaia di iscritti a canali come "Perugia scambio foto chat" e "Perugia nuda". È questo lo spaccato inquietante di una città che sotto la patina nasconde giri perversi e pericolosi, di quelli che non ti aspetteresti mai.

 

Perché i protagonisti di questa storia di provincia sono tutti rappresentanti della cosiddetta "Perugia bene". Le famiglie giuste, le scuole giuste, i giri giusti. E poi una domenica di novembre ti investe l'abominio: un'amica che chiama e spiega di aver visto le tue foto di nudo sul cellulare.

 

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Perché così Marta (nome di fantasia), oggi 22enne, nel novembre del 2020 ha scoperto che quelle immagini intime inviate al fidanzato dei suoi quindici anni sono finite nel mare della Rete. Ma ad affogare è stata lei. Tra lacrime e dolore, però Marta ha provato a reagire, grazie all'aiuto dell'amica che ha scoperto tutto.  […] Due amici maschi riescono ad entrare nel gruppo «in incognito» e scoprono come quelle foto di Marta girassero dall'anno successivo alla fine della sua storia. […]

 

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Foto «divulgate ovunque, con grave disagio per lei spiega l'avvocato Francesco Gatti che la assiste -, che per la vergogna ha dovuto cambiare scuola e per un certo periodo è stata costretta addirittura a interrompere gli studi ed è stata sottoposta a un ciclo di terapie psicologiche e psicoanalitiche» con un professionista di Roma.

 

Ma l'amica di Marta non si è fermata. È andata dalla polizia postale, ha spiegato il problema e lì gli esperti hanno studiato un piano: «Crea una chat privata con l'admin del gruppo e portalo su WhatsApp». Detto, fatto. L'amica lo fa abboccare, lui le spiega dell'esistenza di un secondo gruppo (Perugia nuda), amministrato da un altro ragazzo con «una grande disponibilità di fotografie».

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Le due giovani investigatrici riescono ad avere un incontro con l'amministratore di "Perugia scambio foto chat", lo hanno anche riconosciuto come una persona vista spesso in città, e vanno con due amici nella sua casa sulle colline appena fuori il centro della città. E lui, tra le lacrime, ha ammesso subito le sue colpe: «Si è disperato, ci ha chiesto scusa mettendosi addirittura in ginocchio e dicendoci che sua madre stava per morire», hanno raccontato poi. […]

 

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E ieri, nel corso dell'udienza preliminare davanti al giudice Angela Avila, gli avvocati dei due imputati hanno chiesto un rinvio per ottenere la messa alla prova, previa riqualificazione del fatto e risarcimento del danno, a cui non si è opposta la parte civile. […]

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https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/chat-sono-buco-nero-societa-39-ndash-nbsp-perugia-358051.htm

 

 

 

 

Zuckerberg71

 

È MORTO DANIEL ELLSBERG, L'UOMO CHE CON I "PENTAGON PAPERS" SVELO’ LE BUGIE SUL VIETNAM

 

È MORTO DANIEL ELLSBERG, L'UOMO CHE CON I "PENTAGON PAPERS" SVELO’ LE BUGIE SUL VIETNAM – NEL 1971 PASSÒ AI MEDIA STATUNITENSI GLI STUDI SECRETATI DELLA DIFESA AMERICANA SULLA GUERRA – L’EX SEGRETARIO DI STATO AMERICANO HENRY KISSINGER ARRIVÒ A DEFINIRLO “L’UOMO PIÙ PERICOLOSO D’AMERICA” – LA STORIA È STATA RACCONTATA ANCHE NEL FILM “THE POST” DI STEVEN SPIELBERG – SI ERA ESPRESSO ANCHE CONTRO L'INTERVENTO MILITARE IN IRAQ E CONTRO IL SOSTEGNO ALL'UCRAINA – VIDEO

 

https://youtu.be/18MVrF8XH5U

Estratto dell’articolo di www.open.online

 

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L’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger arrivò a definirlo «l’uomo più pericoloso d’America». Oggi Daniel Ellsberg, l’economista e analista militare all’origine della clamorosa fuga di notizie passata alla storia come Pentagon Papers, è morto all’età di 92 anni.

 

[…] Lo scorso marzo, Ellsberg aveva inviato una mail ad amici e sostenitori in cui rivelava di soffrire di cancro al pancreas e di avere ancora pochi mesi di vita rimasti. Dopo la laurea ad Harvard, Ellsberg divenne uno dei cosiddetti «geniacci del Pentagono», un gruppo di brillanti giovani reclutati dal segretario della Difesa Robert McNamara negli anni Sessanta.

 

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Nel 1969, mentre lavorava per il think tank Rand Corporation, iniziò a diventare sempre più critico nei confronti del coinvolgimento militare degli Stati Uniti in Vietnam. Quello stesso anno, Ellsberg cominciò a fotocopiare un dossier top secret di 7mila pagine che rivelava le strategie del governo americano, fin dai tempi di JFK.

 

Nel 1971, contattò Neil Sheehan, un giornalista del New York Times che aveva conosciuto proprio in Vietnam. Dopo un lavoro di analisi durato settimane, esplose la clamorosa fuga di notizia che prese il nome di Pentagon Papers.

 

Una volta resi pubblici, quei documenti provarono per la prima volta che diversi presidenti avevano mentito ai cittadini americani e avevano nascosto ciò che stava accadendo davvero in Vietnam. L’altro grande giornale coinvolto nella fuga di notizie fu il Washington Post, la cui editrice Katherine Graham rimase indecisa fino all’ultimo sul da farsi.

 

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La decisione di pubblicare i documenti, con il rischio di possibili conseguenze legali, permise non solo di risollevare economicamente il giornale ma passò alla storia come una delle decisioni più coraggiose mai prese nel giornalismo americano. Una storia raccontata anche in The Post, il film del 2017 diretto da Steven Spielberg.

 

Negli ultimi decenni, Ellsberg si è fatto notare soprattutto per il suo impegno pubblico a favore della pace. […]

 

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Ellsberg è stato una delle voci più critiche nei confronti dell’intervento militare americano in Iraq e in generale della politica estera di George W Bush. Più recentemente, Ellsberg si è opposto anche al sostegno militare fornito dagli Stati Uniti all’Ucraina, dichiarando che «una guerra fallita è redditizia tanto quanto una vincente».

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https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/morto-daniel-ellsberg-39-uomo-che-quot-pentagon-357322.htm

Contrada71

 

IL MONDO DEL JAZZ ITALIANO PIANGE ADRIANO MAZZOLETTI

 

IL MONDO DEL JAZZ ITALIANO PIANGE ADRIANO MAZZOLETTI – MOLENDINI: “SE NE È ANDATO A 88 ANNI APPENA SFIORATI, E QUASI TUTTA LA VITA L’HA DEDICATA ALLA MISSIONE DEL JAZZ. FUNZIONARIO RAI. RICERCATORE CERTOSINO, QUASI MANIACALE. FORMIDABILE ARCHIVISTA. FONDAMENTALE CRONISTA. DIVULGATORE ANTIRETORICO. PRODUTTORE DISCOGRAFICO. HA TENUTO INSIEME IL JAZZ ITALIANO PER SETTANT’ANNI...” –VIDEO

 

https://youtu.be/PqhjZQw0A1A

Marco Molendini per Dagospia

 

adriano mazzoletti 7 adriano mazzoletti 7

Adriano Mazzoletti se ne è andato a 88 anni appena sfiorati, li avrebbe compiuti domani, e quasi tutta la vita, da quando era poco più di un ragazzo e già organizzava un Jazz club a Perugia facendo suonare Louis Armostrong, l’ha dedicata alla missione del jazz. Funzionario Rai (dove ha fatto carriera realizzando programmi di intrattenimento). Ricercatore certosino, quasi maniacale. Soprattutto formidabile archivista. Fondamentale cronista. Divulgatore antiretorico. Produttore discografico. Ha tenuto insieme il jazz italiano per settant’anni e lo ha raccontato in modo quasi notarile in un manuale storico di migliaia di pagine (Il jazz in Italia) e che da anni stava ansiosamente completando.

 

adriano mazzoletti e louis armstrong adriano mazzoletti e louis armstrong

Mazzoletti, al di là delle formalità di circostanza, è stato davvero una colonna del jazz in Italia da quando, quel mondo incerto e provinciale, doveva ancora diventare adulto, fino ad oggi. Musicisti, giornalisti, appassionati: non c'è nessuno che non lo abbia incrociato con le sue imprese.

 

C'era un tempo in cui la Rai faceva servizio pubblico e lui infilava la musica dei suoi eroi dovunque poteva, organizzava trasmissioni, ospitate, vere e proprie stagioni concertistiche. Parlo degli anni Sessanta con gli appuntamenti di via Asiago per la favolosa serie Jazz Concerto, che ricordo come fosse oggi, tanta era l'emozione di quei pomeriggi passati nella sede della radio, aspettando dal portiere il passi per entrare.

 

Nel deserto musicale di quei tempi quegli appuntamenti erano un improvviso e imperdibile squarcio sul gran jazz, sfilata di giganti da Earl Hines a Phil Woods, da Dexter Gordon a Johnny Griffin, da Hampton Hawes a Ornette Coleman, da Kenny Clarke a Tony Scott. Sono stati una palestra per chi suonava, e il jazz italiano ha avuto largo spazio, e per chi ascoltava, allora un circolo ristretto composto sempre dalle stesse persone che portavano nella Rai di quei tempi una fresca ventata di novità.

adriano mazzoletti foto di bacco adriano mazzoletti foto di bacco

 

Nella mia formazione sono stati un passaggio fondamentale, come professionalmente è stato emotivamente trascinante lavorare per lui in quei programmi serali da Radio Uno in cui si poteva discutere e ascoltare il jazz liberamente e mandarlo anche in onda.

adriano mazzoletti 2 adriano mazzoletti 2 adriano mazzoletti 3 adriano mazzoletti 3 ADRIANO MAZZOLETTI - IL JAZZ IN ITALIA ADRIANO MAZZOLETTI - IL JAZZ IN ITALIA adriano mazzoletti dario salvatori foto di bacco adriano mazzoletti dario salvatori foto di bacco 

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/mondo-jazz-italiano-piange-adriano-mazzoletti-ndash-molendini-357411.htm

 

 

Castiglione71

 

«Ho bucato i preservativi dei miei genitori e mi sono ritrovata con una sorellina. Scusa mamma»

 


La confessione in un video su Tiktok diventato virale 

«Ho bucato i preservativi dei miei genitori e mi sono ritrovata con una sorellina. Scusa mamma»


«Mamma, mi dispiace tanto»: comincia così la rivelazione di una giovane donna che ha finalmente risolto uno dei misteri più grandi della sua famiglia. In un video pubblicato su TikTok e diventato virale, la protagonista spiega di essere stata la causa della nascita della sua sorellina. E non perché avesse chiesto con insistenza ai genitori di fare un altro figlio - cosa che capita molto spesso ai primogeniti - ma perché è stata parte attiva nel concepimento. In che modo? Bucando i preservativi trovati in camera da letto di mamma e papà.

Preservativi bucati, nasce una sorellina

La TikToker, nota sulla piattaforma come Keely, ha pubblicato il video il mese scorso come tributo di compleanno a sua sorella Sam, ottenendo quasi 7 milioni di visualizzazioni. «Ho mantenuto un segreto per 25 anni, e penso che sia il momento di condividerlo», recita il testo sullo schermo. «Mamma, mi dispiace tanto», dice con un sorriso. «Ma non mi dispiace troppo perché Sam è qui». La ragazza ha spiegato che, quando era una bambina, lei e la sua migliore amica si sono intrufolate nella camera da letto dei suoi genitori e hanno trovato sul comodino una scatola di preservativi. «La mia amica mi ha detto cosa era e a cosa servivano», spiega. È stato a quel punto che la bambina ha notato un ago da cucito sul comodino, e ha cominciato insieme all'amica a bucherellare i profilattici. Sei mesi dopo, sua madre annunciò di essere incinta: «Mia madre mi disse che era incinta, ed ero così felice. 

I commenti

La confessione ha lasciato molti utenti senza parole. «Semmai tua sorella si arrabbiasse con te, puoi sempre dirle "ringraziami per la tua esistenza"», si legge tra i commenti. Ma c'è anche chi se la prende con i genitori: «Chi lascia un ago vicino a dei preservativi?».

https://www.leggo.it/esteri/news/preservativi_bucati_genitori_nata_sorella_video_tiktok_oggi_23_06_2023-7479595.html

Blaserna71

 

 

 

PALESTRATO, OSSESSIONATO DAL POTERE E AUTO-CELEBRATOSI “CIVIL SERVANT”: CHI È MARCELLO MINENNA, L’EX DG DELL’AGENZIA DELLE DOGANE, ARRESTATO IERI E ACCUSATO DI CORRUZIONE

 

PALESTRATO, OSSESSIONATO DAL POTERE E AUTO-CELEBRATOSI “CIVIL SERVANT”: CHI È MARCELLO MINENNA, L’EX DG DELL’AGENZIA DELLE DOGANE, ARRESTATO IERI E ACCUSATO DI CORRUZIONE – QUANDO FU NOMINATO ASSESSORE AL BILANCIO DELLA GIUNTA RAGGI, PRETESE DI AVERE UNA MINI PALESTRA IN UFFICIO. POI SE ANDÒ DOPO IL CASO ROMEOI – IL SOGNO CONSOB, LE DIVISE IN STILE MILITARE E LO YACHT SEQUESTRATO. PER ACCREDITARSI CON LA POLITICA ASSICURAVA “AUTO DI RAPPRESENTANZA” IN CARICO ALL’AGENZIA, VIOLANDO “QUALUNQUE NORMATIVA DI RIFERIMENTO E CON IL SOLO FINE DI..."

 

MARCELLO MINENNA MARCELLO MINENNA

1. LE «AUTO AI POLITICI» E IL TENTATIVO DI TRASFORMARE GIORGETTI IN UNO SPONSOR

Estratto dell’articolo di Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

 

[…] Lo scorso 21 aprile, in un’ordinanza precedente a quella eseguita ieri, il gip di Forlì riporta una serie di testimonianze e intercettazioni dalle quali emerge la preoccupazione di Marcello Minenna […] di non essere riconfermato alla guida dell’Agenzia delle dogane: «Il Pini assicurava che avrebbe interceduto personalmente presso l’onorevole Giorgetti (all’epoca, luglio 2020, non era ministro, ndr )».

 

BEPPE GRILLO MARCELLO MINENNA BEPPE GRILLO MARCELLO MINENNA

[…] Minenna […] Si era affidato a Pini promettendogli favori che i magistrati hanno letto come prezzo della corruzione. […]

 

[…] Il dg parla con diversi «esponenti politici e/o alti rappresentanti delle istituzioni» […] e assicura la «dazione di auto di rappresentanza che erano in carico all’Agenzia delle dogane e dei Monopoli».

 

MARCELLO MINENNA GIANCARLO GIORGETTI MARCELLO MINENNA GIANCARLO GIORGETTI

Il fatto di assegnare i mezzi era stato oggetto, il 18 ottobre 2022, di una nota del Mef nella quale si sottolineava chiaramente la «non conformità di tale usanza» introdotta da Minenna «di concedere gratuitamente, senza aste pubbliche, auto anche di grossa cilindrata ad esponenti politici e/o alti rappresentanti delle istituzioni».

 

davide casaleggio luigi di maio marcello minenna davide casaleggio luigi di maio marcello minenna

[…] In un appunto della polizia giudiziaria del 4 maggio scorso, tra il 2020 ed il 2022, Minenna assegnando le auto «in violazione di qualunque normativa di riferimento e con il solo fine di accrescere la propria personale sfera di influenza su esponenti politici e/o alti rappresentanti delle istituzioni, ha consegnato svariate macchine confiscate dall’Agenzia come se fossero suoi beni personali».  Senza aste pubbliche queste assegnazioni sono «illegittime e produttive di rilevante danno erariale per l’amministrazione pubblica». […]

 

LO YACHT, LE DIVISE E LA PALESTRA IN UFFICIO IL POTENTE CHE SURFAVA TRA I 5S E LA DESTRA

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

marcello minenna e virginia raggi marcello minenna e virginia raggi

L’ossessione per il potere, dietro l’autodefinizione di civil servant. Così sfrenata, la smania di Marcello Minenna, da non lasciare nulla al caso. Perché nella spericolata parabola dell’ex direttore generale dell’Agenzia delle Dogane, [...] tutto può essere funzionale ad aggiungere un tassello in più al disegno dell’autocelebrazione. E tutto, perciò, deve essere posseduto. Soprattutto amministrato.

 

A iniziare dalla cura del corpo, immagine emblematica di quel culto della persona coltivato giorno per giorno. Per questo nell’estate del 2016, fresco di nomina ad assessore al Bilancio della Giunta grillina guidata da Virginia Raggi, pretese e ottenne di ricavare una mini palestra dentro i suoi uffici. E la maniacalità per i particolari trovò sfogo in una barra appesa a una porta per tirarsi su e provare a scolpire gli addominali.

 

ARTICOLO DI MARCELLO MINENNA SUL SOLE 24 ORE DEL 18 GIUGNO 2023 ARTICOLO DI MARCELLO MINENNA SUL SOLE 24 ORE DEL 18 GIUGNO 2023

Restò poco o nulla di quell’esperienza, la prima avventura politica per il manager laureato alla Bocconi, che fino ad allora si era diviso tra la multinazionale Procter & Gamble e la Consob. Fu l’allora capo politico dei 5 stelle Luigi Di Maio a volerlo a fianco della sindaca.

 

Ma l’idillio [...] durò appena settanta giorni, prima dell’addio furibondo, condito da una lettera velenosa contro la nomina di Salvatore Romeo a capo segreteria [...]. Ma il destino di Minenna è rimasto legato ai 5 stelle tanto che nel 2019 arrivò a sfiorare la nomina a presidente della Consob, preferito al fotofinish a Paolo Savona.

 

[...] la spinta non si è fatta attendere quando si è trattato di resettare le agenzie fiscali. Serviva un uomo di fiducia, ai grillini. E Minenna era l’uomo giusto per il posto giusto: le Dogane. Chiamato [...] a rendere visibile un lavoro che tradizionalmente è poco esposto perché delicato. E lui [...] non se l’è fatto ripetere due volte. Il trasloco a piazza Mastai, nel centro di Roma, trasformato in una missione napoleonica, con tanto di loghi in marmo sui muri dei suoi uffici.

 

LO YACHT DELL AGENZIA DEI MONOPOLI LO YACHT DELL AGENZIA DEI MONOPOLI

Le spese folli, come quei 21 milioni di euro spesi per tirare a lucido i dodicimila dipendenti [...], dai giubbotti ai pantaloni, passando per felpe, stivaletti e maglioni. E poi distintivi e stellette, per elevare la “sua” creatura.

 

Soldi pubblici, soprattutto soldi sprecati. [...] E poi la storia dello yacht sequestrato e poi restaurato con il logo delle Dogane: spesa, 200mila euro. L’imbarcazione senza aver percorso un miglio è stata in seguito assegnata alla Guardia di Finanza. Mentre lui, [...] a gennaio ha trovato rifugio in Calabria, nella squadra del governatore forzista Roberto Occhiuto. Assessore all’Ambiente, questa volta. [...]

marcello minenna marcello minenna i gradi dell agenzia delle dogane by minenna i gradi dell agenzia delle dogane by minenna alessandro canali alessandro canali le divise dell agenzia delle dogane by minenna 7 le divise dell agenzia delle dogane by minenna 7 le divise dell agenzia delle dogane by minenna 5 le divise dell agenzia delle dogane by minenna 5 marcello minenna giuseppe conte marcello minenna giuseppe conte le divise dell agenzia delle dogane by minenna 4 le divise dell agenzia delle dogane by minenna 4 MINENNA MINENNA marcello minenna marcello minenna marcello minenna marcello minenna beppe grillo marcello minenna beppe grillo marcello minenna marcello minenna 3 marcello minenna 3 agenzia dogane e monopoli agenzia dogane e monopoli marcello minenna e giuseppe conte marcello minenna e giuseppe conte marcello minenna patrizia bosco foto di bacco marcello minenna patrizia bosco foto di bacco 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/palestrato-ossessionato-potere-auto-celebratosi-ldquo-civil-358059.htm

Bossi71