La storia del Deportivo La Coruña la conoscete tutti: Maakay, Djalminha, Valerón, Diego Tristan, Mauro Silva, Bebeto, Fran, Donato, Naybet, Capdevila e molti altri.
A cavallo fra gli anni '90 e i primi anni '00 i galiziani festeggiano sei titoli, diventando una big del calcio iberico e continentale.
Poi qualcosa si è rotto.
Problemi economici, investimenti sballati e senza copertura finanziaria adeguata.
L’ormai ex Superdepor inizia a fare da ascensore fra Liga e Segunda División: retrocede nel 2011, nel 2013 ed infine nel 2018.
Sembrava non potesse andar peggio per il club di casa al Riazor ed invece le cose crollano ulteriormente.
La retrocessione in Segunda Federación (oggi Primera Federación, il terzo livello del calcio iberico) nel 2020, nel mezzo della pandemia e delle polemiche di quel luglio assurdo per il calcio galiziano, sembrava quasi una pietra tombale per il club.
Troppi debiti, troppa confusione, situazione decisamente complessa da risollevare; insomma, un'istituzione del calcio spagnolo sembrava destinata a scomparire.
Ma in Galizia non sono noti per mollare subito; la loro testardaggine è proverbiale.
Poco importa se per continuare a vivere il Depor dovrà far sanguinose rinunce.
La nuova direttiva è diretta emanazione di Abanca, una banca che possiede il 75% del club, ma che ha anche un credito da riscuotere pari a 60 milioni di euro. A questo debito enorme si aggiunge quello nei confronti del fisco iberico, spalmato fino al 2048.
Il Deportivo La Coruña a inizio stagione era impossibilitato a fare investimenti di rilievo, ma aveva la necessità di tornare nel calcio che conta quanto prima.
Un’impresa complessa, a cui serve un eroe.
Quell’eroe è Lucas Pérez.
Il figliol prodigo della Galizia è tornato a casa a gennaio 2022 per compiere la sua missione e ci è riuscito.
Davanti a 31.833 spettatori, in un Riazor in delirio, al minuto 57 Lucas Pérez mette a segno il gol più importante dei 126 marcati in carriera.
Una stagione da 12 gol e 17 assist, mettendo lo zampino su oltre metà dei gol stagionali del Depor.
L’1-0 mette al tappeto il Barcelona B, ma soprattutto manda in Segunda División i biancoblu, visto che i ragazzi di Idiakez sono ormai irraggiungibili in testa alla classifica.
Dal 2011-12, stagione in cui Leo Messi contribuiva assistendo o marcando in cinque giornate consecutive, nessuno era riuscito a eguagliare questo record nel calcio professionistico iberico. Pèrez lo ha fatto, dalla giornata 22 alla 26.
Dopo quattro anni nel fango della terza serie iberica serviva una stagione di livello.
Lucas Pèrez e compagni non perdono dal 21 gennaio. Hanno un filotto aperto di 17 risultati utili consecutivi, un girone di ritorno pazzesco.
Undici vittorie esterne, record storico per i galiziani.
Una rimonta clamorosa passando dal -10 dalla vetta della giornata 19 alla vittoria del Grupo 1 della Primera Federacion con due giornate di anticipo.
Il pubblico galiziano ha sempre risposto alla grande. In tutti gli incontri del campionato, tranne quattro, il Riazor ha superato i ventimila spettatori.
Il Depor e il suo popolo hanno fame e voglia di tornare nel calcio che conta. Abbonamenti già esauriti ed una lista di attesa di oltre 4000 pretendenti per poter partecipare alle partite quando un abbonato non si presenti.
Anche nei momenti più duri di inizio anno, con Imanol Idiakez vicino all’esonero e la squadra lontana dalle posizioni di testa, i galiziani hanno tenuto duro, sostenendo e facendo sentire la propria vicinanza alla squadra.
Anzi qualcuno dice che sia merito dei “twitteros” del Depor questa rimonta storica.
Succede tutto a fine 2023, quando fra i seguaci del club si diffonde l’idea che mettere un’ananas, piña in spagnolo, nell’username social possa portare fortuna al Deportivo.
L’idea piace e inizia a viaggiare e a grande richiesta popolare anche i calciatori iniziano a usare la “piña”.
Lucas Pérez è il primo, seguono Quintero e Ruben Lopez.
Nasce la Piña Mecánica ed il resto sarà storia.
Ancora non si festeggia in maniera ufficiale in Plaza de Los Cuatros Caminos, si attende la fine della stagione regolare. Poi si affronterà il Castellon, vittorioso nel Grupo 2, per definire il campione della terza divisione.
Lo sguardo è già al futuro del club, che vuole fare le cose per bene con la promozione odierna prima step di quella che vuole essere una crescita sostenibile e di lungo periodo, radicata nel territorio e connessa alla sua gente.
✍️🏼 Stefano Follador
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