mercoledì 31 gennaio 2024

Le stronzate dei fascisti sul caso Cecchin

 


Con il ritrovamento del corpo della povera Giulia Cecchin e l’arresto dell’ex fidanzato Filippo, il coro politico e mediatico del mainstream sembra identificare un unico imputato da prestare alla gogna pubblica: il “patriarcato”, vecchio spettro utilizzato dalla narrazione ufficiale ogniqualvolta si presenti la necessità di lavarsi la coscienza e sviare dalle reali responsabilità legate al preoccupante aumento dei femminicidi. 


Tutti gli attori in gioco - dai politici ai magistrati e dai giornalisti agli opinionisti - sembrano concordare sulla soluzione: ri-educare gli uomini, a partire dalla più tenera età. Ma come? Reprimendo sistematicamente tutto ciò che - nel campo della cultura, del costume e delle attitudini - abbia a che fare con la virilità. Un’operazione che risponde alla fluidità della “società aperta”, il cui scopo è oltrepassare la naturale complementarietà dei sessi per produrre degli individui astratti, privi di ogni identità e funzionali alle logiche di consumo e di passiva subordinazione veicolate da un capitalismo che si è fatto “way of life”. 


Devirilizzare il maschio e colpevolizzare l’uomo, del resto, non può che alimentare le cause del degrado in atto: giacché il problema, evidentemente, non risiede nell’uomo in sé, ma nella deriva psicologica che scaturisce dalla sua destrutturazione. Questi tragici fatti, piaccia o meno ai paladini del “progresso”, trovano risposta in quello stesso modello sociale che ha fatto dello sradicamento la propria ragion d’essere. 


La verità - al netto delle “mele marce” che albergano in ogni società e in ogni tempo - è che c’è un disperato bisogno di Uomini, non di eunuchi isterici che diventano facili prede delle più frivole febbri emotive.

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Eternas lunas 🌒🌑😴

 

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Si dice diversificare gli investimenti

 


Gates compra terreni, Zuckerberg punta su zootecnia. Per big dei Data cibo sintetico per tutti e quello vero solo per i ricchi

La popolazione mondiale deve passare al consumo di carne sintetica e ad una dieta vegetale per contrastare il cambiamento climatico e puntare sulla sostenibilità, ma i “big” mondiali dei data intanto investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità – e dal costo proibitivo -. Cibo sintetico per tutti, cibo di qualità per pochi.


Mark Zuckeberg, fondatore di Facebook e attualmente quinto uomo più ricco del mondo, ha appena pubblicato un post in cui spiega come abbia iniziato ad allevare bestiame nel suo Ko’olau Ranch di Kaukai, isola delle Hawaii. Il suo obiettivo è “di creare una delle carni bovine di più alta qualità al mondo. I bovini sono Wagyu e Angus e cresceranno mangiando farina di macadamia e bevendo birra che coltiviamo e produciamo qui al ranch. Vogliamo che l’intero processo sia locale e integrato verticalmente”.


https://agricolae.eu/gates-compra-terreni-zuckerberg-punta-su-zootecnia-per-big-dei-data-cibo-sintetico-per-tutti-e-quello-vero-per-i-ricchi/?print=print

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BIA, LA SFIDA DELLA MAGIA

 



(魔女っ子メグちゃん - Majokko Megu-chan - La maghetta Meg-chan)


Senza che il mondo se ne accorga, sulla Terra è in atto la selezione per eleggere chi diventerà la futura Regina delle Streghe (il loro regno si trova su un altro pianeta).


Le candidate favorite sono Bia e Noa, due giovani streghe che si confrontano ogni giorno per ottenere questo importantissimo titolo.


La serie inizia con la simpatica scena di Bia che ”scende“ sulla Terra: ad attenderla per aiutarla nel suo periodo di apprendistato c'è Mammy, che opera una piccola e innocente magia sui propri cari per fare in modo che credano che Bia faccia parte della famiglia.


Mammy, è infatti anch'essa una strega, trasferitasi da tempo sulla Terra per amore di un giapponese, che nulla sa della sua provenienza così come i loro due figli.


Noa viene affidata a un'altra strega, Kilia, anch'ella da tempo sulla Terra per aver sposato un terrestre, ma questo matrimonio non è felice.


Sulla Terra arriva anche Ciosa, un inviato della Regina delle streghe, il quale compie sabotaggi ai danni di Bia e Noa.


Le due giovani streghe frequentano la stessa scuola: pian piano Bia riesce a capire l'importanza di alcuni valori umani come la famiglia, l'amicizia, l'amore.


Diventa grande amica di Roca e conosce Dany Hamilto.

Noa, invece, non ha la capacità di adattamento della sua rivale: demoralizzata, decide di lasciare il trono a Bia.


Ma sa che se arrivasse a ufficializzare questo proposito l'attenderebbe una punizione e così Bia cerca di spronarla per riaccendere la rivalità e le propone una sfida.


L'idea della sfida tra due pretendenti per il titolo di Regina delle Streghe è stata ripresa nel successivo anime e manga Sugar Sugar Rune, le cui protagoniste indossano ciondoli simili a quelli di Bia e Noa.


Caratterizzazione grafica di Adriano De Vincentiis

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#BiaLaSfidaDellaMagia #Bia #魔女っ子メグちゃん #MajokkoMeguChan #LaMaghettaMegChan #Noa #Ciosa #Kilia #Mammy #MakikoNarita #YugoSerikawa #FumihitoImamura #YamamuraYasuhiro #ShunIchiYukimuro #ShingōAraki #ToeiAnimation #TVAshai #RaiRadioTelevisioneItalianaRaiDue #Rai #RaiDue #Anime #SerieTV #CartoniAnimatiGiapponesi #SigleTV #SigleCartoniAnimati #SiglaBiaLaSfidaDellaMagia #BiaLaSfidaDellaMagiaSiglaItaliana

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Rob Rensenbrink.

 


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martedì 30 gennaio 2024

Fuori la mafia dal calcio!

 


Una montagna di debiti! Oltre 1.5 miliardi di euro. 3 squadre da radiare che giocano in serie A in modo illecito, coperti dalla #Legacalcio e dalla #FIGC

Secondo i tifosi strisciati, sarebbe indispensabile la loro presenza per il bacino di utenza (circa 15 milioni di anime tra tifosi e simpatizzanti. )

NIENTE DI PIÙ FALSO!


In Italia ci sono circa 25 milioni di tifosi, 33 milioni i simpatizzanti. 

Senza #Juve #Inter e #Milan si può fare una #SerieA a 24 squadre 

Serie B a 2 gironi da 20 squadre

Serie C a 2 gironi da 18 squadre 

Inserendo in serie A:

Palermo

Bari

Reggina

Foggia

Catania

Messina

Catanzaro


Bacino utenza di circa 1.4 milioni di tifosi

2.5 milioni di voltagabbana 


In tal senso si annienterebbe il bacino di utenza di Juve Inter e Milan nel Sud Italia


Si azzera il debito della serie A, attualmente rappresentato per 1/3º dalle 3 strisciate.

Si finanziano diritti TV direttamente dalla serie A.

Sponsor stranieri! 


Si chiama matematica.


Non si fa? Non si fa per una questione Politica criminosa del nord, ed interessi personali dei poteri forti. 


In Germania con l’unificazione perse interesse la #Bundesliga ma il tutto durò meno di 4 anni. Oggi, la Germania produce il doppio della serie A. Stadi sold out in tutte le partite. 

Diritti TV 2.4 miliardi a fronte dei 1.1 mld della serie A


Il lato oscuro del calcio

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Buonanotte creature mie 🌘🦇🖤

 



Angello caduto ^V^ 

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𝙇𝘼 𝘾𝙐𝙍𝘼 𝘿𝙀𝙇 𝘽𝙀𝙉𝙀𝙎𝙎𝙀𝙍𝙀

 


🎬 Film consigliato 🎬


Disponibile su Disney Plus .


𝙇𝘼 𝘾𝙐𝙍𝘼 𝘿𝙀𝙇 𝘽𝙀𝙉𝙀𝙎𝙎𝙀𝙍𝙀


𝘎𝘰𝘳𝘦 𝘝𝘦𝘳𝘣𝘪𝘯𝘴𝘬𝘪

2016 🇺🇲🇩🇪


𝚃𝚛𝚊𝚖𝚊: 


Il giovane e brillante broker di Wall Street Lockhart, inviato dall'azienda alla ricerca dell'amministratore delegato 

Roland Pembroke, si ritroverà a dover fare i conti con gli oscuri segreti celati all'interno di una misteriosa casa di cura svizzera, nella quale Pembroke si è ritirato seguendo il sogno di un miracoloso ritorno al benessere e alla salute... 


..........


Che l'acqua possa possedere delle virtù rigenerative è un dato di fatto assodato: d'altronde, gran parte del pianeta sul quale viviamo e del nostro stesso corpo sono costituiti proprio da acqua.


Quanto può però essere realistico che questo fluido, seppur chiaramente vitale, possa essere una vera e propria panacea per tutti i mali?


Una fotografia eccellente, data anche dalla splendida scenografia, unita alla consumata capacità del regista di incantare e allo stesso tempo disgustare lo spettatore (con alcune scene spiccatamente body horror), fanno sì che questo risulti un ottimo prodotto, godibilissimo nonostante le 2 ore e mezza di durata.


Con una meravigliosa (come al solito ❤️) Mia Goth.

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Gene Hackman

 




" Sono stato addestrato per essere un attore. Sono stato addestrato per interpretare ruoli, non ad avere a che fare con la fama ".

( Gene Hackman


  Gene Hackman, 94 anni da grande attore (e non da star)

Tra i più grandi di Hollywood, ma lontano dal luccichio: oggi è il 93° compleanno di Gene Hackman, uno dei migliori attori statunitensi della sua generazione (la stessa di Hoffman, Pacino, De Niro e via dicendo) e non solo, talmente capace e veritiero nelle sue interpretazioni che quasi non ci si faceva caso a quanto fosse bravo

Vincitore di due Oscar su cinque nomination, quattro Golden Globe (di cui uno alla carriera), un Orso d'argento e molti altri premi, Hackman ha vestito, fin dagli anni sessanta i panni del cattivo per antonomasia, dando vita a personaggi corrotti, spietati, amorali, connotandoli con cinico sarcasmo.

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Ernest Rutherford

 


Si racconta che una volta Ernest Rutherford domandò ad uno studente:

"Trascorri l'intera giornata a studiare?"


Dopo aver ricevuto come risposta un sì carico di orgoglio, Rutherford replicò: "Allora quando trovi il tempo per pensare?"

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Parliamone, Avellino 82/83, 16 presenze e zero goal e poi ciaone

 


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Ettore Pancini

 


"Rendeva affascinante la statica dei corpi deformabili. Faceva delle lezioni che eravamo tutti innamorati. Quando mi laureai, io e altri, lui ci portò in pizzeria e ci disse: io lo so che voi credete che io sia un bravo docente ma adesso vi spiego come si fa; io insegno queste cose da 35 anni e sono sempre le stesse. Faccio lezione alle 9, e alle 7 nel mio studio ripeto la lezione due volte, comprese le pause, perché non mi posso permettere di fare errori."


Così Enrico Bellone raccontò di Pancini. 


Ettore Pancini fu uno degli esponenti di spicco della rinascita della fisica sperimentale italiana, che vantava ricche tradizioni. Divenne celebre principalmente per aver preso parte alla fase finale di un famoso esperimento, universalmente riconosciuto come “Esperimento Conversi-Pancini-Piccioni”, che portò alla scoperta della particella ribattezzata poi muone. Luis Alvarez, nella sua Nobel Lecture nel dicembre del 1968, scrisse:


“Secondo una mia opinione personale, io vorrei dire che la fisica moderna delle particelle iniziò negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale, quando un gruppo di giovani fisici italiani, Conversi, Pancini, Piccioni, che erano a Roma nascosti dalle forze di occupazione tedesca, iniziarono un esperimento di straordinaria importanza”.


Ancora una citazione su di lui:

"Mi diceva l’altro giorno (Giorgio) Salvini, venuto a Venezia per il funerale di Ettore, che non ha mai conosciuto un ricercatore tanto disinteressato alla notorietà e al potere.”

Storie Scientifiche 

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lunedì 29 gennaio 2024

So I have to do this ... 💀💙☠️💙💀💙☠️

 

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Caldara (causa infortuni),però pagato 35 milioni dal Milan.

 

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Pyotr Leonidovich Kapitsa

 


Pyotr Leonidovich Kapitsa, direttore dell'istituto dei Problemi fisici Mosca, condusse una serie di esperimenti sull'elio liquido che portarono alla scoperta del fenomeno della superfluidità nel 1937.


Ma nel 1935 stava attraversando un periodo molto difficile. Scrisse alla moglie: 


"Sono pronto a strapparmi i capelli e ad andare fuori di testa. Con i miei strumenti, con le mie idee, nel mio laboratorio vivono e lavorano altre persone, e non capisco a cosa e a chi serva davvero tutto questo. Vorrei urlare e rompere le sedie."


Venne premiato poi con il Nobel per la fisica nel 1978 “per le sue invenzioni e scoperte basilari nel campo della fisica delle basse temperature”.


In foto Kapitsa, a destra, è in compagnia di Lev Landau

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Buon pomeriggio creature mie !!

 




Angello caduto ^V^ 


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Controvento

 


«Einstein sull’oceano. Un abisso sopra un altro abisso. Immobile, sul ponte della nave, con addosso un cappotto nero. È l’8 ottobre del 1933. Pochi giorni prima aveva parlato alla Royal Albert Hall di Londra. Era la prima volta, sarebbe rimasta l’ultima. Quante prime e ultime volte costellano, senza saperlo, la vita di ciascuno. Aveva parlato delle paure e dell’Europa. Aveva utilizzato, per esprimersi e comunicare con il pubblico, quel suo inglese ancora segnato da un marcato accento tedesco. Tra le mani, un foglio minuto. Aveva tenuto per la gran parte del tempo il viso rivolto verso il basso, per seguire il filo delle parole scritte. Probabilmente alla fine, sentendosi insicuro di quella lingua, aveva preferito scrivere e poi leggere. Voleva essere certo di quel che avrebbe detto e di ciò che avrebbero ascoltato gli uditori. Aveva condiviso una preoccupazione che lui, prima di molti altri, sentiva molto pressante: «Come possiamo salvare l’umanità e le sue conquiste spirituali, delle quali siamo gli eredi? Come si può salvare l’Europa da un nuovo disastro?» Forse era stato piú facile indagare la relazione segreta tra il tempo e lo spazio, inoltrarsi nell’insondabile dell’universo, che dirimere il groviglio del male dell’uomo».

(Federico Pace, Controvento, Einaudi)


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Su Controvento di Federico Pace, il libro pubblicato da Einaudi, la storia del rocambolesco viaggio che portò Albert Einstein in salvo in America lontano dall'Europa e da Hitler. Insieme a altre incredibili storie.


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Miso

 


Calcisticamente a Roma abbiamo avuto due Faraoni:Salah ed Elsha....ma abbiamo avuto pure una....Mummia.,😃😃😃

Mido...titolarissimo in estate...sfanculiato a Gennaio.

8 presenze,un tiro,zero gol 

Colui che tiró un paio di forbici a...Zlatan😃

Amante del vino,delle donne e chissá cos'altro ma,intendiamoci,...aveva anche dei difetti,eh☺️☺️🥰

Capace in una sola gara di litigare con avversari,arbitro,pubblico avversario e non e compagni di squadra😃😃

Una sua perla:ad un "tifoso" che lo accusó di preferire KFC  al campo,lui rispose pacatamente cosí :"amico mio,i sdi che ho fatto sul campo mi bastano per scoppare tua madre per i prossimi 20 anni!"

Oxford o Pallottine?

😃😃

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Il tramonto dell'occidente

 


"Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso, ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà"


Oswald Spengler, “Il tramonto dell'Occidente”


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Viviamo in un’epoca di apparente libertà, ma in realtà siamo schiavi di una mentalità omologante che ci impone cosa pensare, cosa dire, cosa fare. Siamo diventati incapaci di riflettere con la nostra testa, di esprimere la nostra personalità, di seguire la nostra vocazione. Siamo vittime di una civiltà in declino che ha perso il contatto con le sue radici e i suoi valori.

Spengler ci aveva avvertito: ogni civiltà ha il suo ciclo vitale, che passa dalle fasi di nascita, crescita, maturità e decadenza. La civiltà occidentale, che egli definì “faustiana” per la sua sete di conoscenza e di dominio, è entrata nella sua fase finale, quella della “civilizzazione”, caratterizzata dalla perdita di creatività, dalla standardizzazione, dalla massificazione, dalla tecnificazione, dalla politicizzazione.

Non c’è più spazio per il singolo, per la sua libertà, per la sua dignità, per la sua felicità.

Etica e morale 

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Paul Erdos

 


Marie Curie, scopritrice del radium, prima donna (e tra le pochissime) ad aver vinto il Nobel e unica ad averlo vinto due volte, ebbe in comune con molti scienziati una certa distrazione, una sorta di annoiato distacco per le cose del mondo. 

Un giorno entrò nel laboratorio la domestica, spaventatissima: "Signora, signora, - urlava - ho ingoiato uno spillo!". 

"Buona buona, - le rispose la padrona - non c'è ragione di allarmarsi: qui ce n'è un altro". 

E i matematici, poi, sono insuperabili...

Il brillante matematico ungherese Paul Erdos era un uomo decisamente eccentrico. 

Non ebbe mai né una posizione accademica formale né una abitazione fissa in cui vivere. 

Viaggiava continuamente per il mondo, vivendo per brevi periodi con amici e colleghi. 

Conosceva a memoria il numero di telefono di numerosi matematici che non esitava a chiamare in qualsiasi momento della giornata (ignorando l'ora locale), ma a quanto pare non ne ricordava il volto. 

Infatti, quando una volta incontrò un collega ad una conferenza, Erdos gli chiese cortesemente da dove venisse. 

"Vancouver", rispose quello. 

Il viso di Erdos si illuminò. 

"Davvero? Allora di sicuro lei conosce il mio amico Elliot Mendelson". 

Ci fu una pausa imbarazzante. 

"Sono io Elliot Mendelson", fu la risposta.

Storie Scientifiche 

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Guerin Sportivo, numero 6 - 1988!

 




E poi è finita:

“Gianluca, hai già firmato?”

“Sì!”

“Per chi?”

“Per noi!”

🔵⚪🔴🏴󠁧󠁢󠁥󠁮󠁧󠁿⚫⚪🔵

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Fino a quando la mia stella brillera'

 


“Ad Auschwitz superai la selezione per tre volte. Quando ci chiamavano sapevamo che era per decidere se eravamo ancora utili e potevamo andare avanti, o se eravamo vecchi pezzi irrecuperabili. Da buttare. Era un momento terribile. 


Bastava un cenno ed eri salvo, un altro ti condannava. Dovevamo metterci in fila, nude, passare davanti a due SS e a un medico nazista. Ci aprivano la bocca, ci esaminavano in ogni angolo del corpo per vedere se potevamo ancora lavorare. Chi era troppo stanca o troppo magra, o ferita, veniva eliminata. 


Bastavano pochi secondi agli aguzzini per capire se era meglio farci morire o farci vivere. Io vedevo le altre, orrendi scheletri impauriti, e sapevo di essere come loro. Gli ufficiali e i medici erano sempre eleganti, impeccabili e tirati a lucido, in pace con la loro coscienza. 


Era sufficiente un cenno del capo degli aguzzini, che voleva dire “avanti”, ed eri salva. Io pensavo solo a questo quando ero lì, a quel cenno. Ero felice quando arrivava, perché avevo tredici anni, poi quattordici. Volevo vivere. 


Ricordo la prima selezione. Dopo avermi analizzata il medico notò una cicatrice. «Forse mi manderà a morte per questa…» pensai e mi venne il panico. Lui mi chiese di dove fossi e io con un filo di voce ma, cercando di restare calma, risposi che ero italiana. 

Trattenevo il respiro. Dopo aver riso, insieme agli altri, del medico italiano che mi aveva fatto quella orrenda cicatrice, il dottore nazista mi fece cenno di andare avanti. Significava che avevo passato la selezione! Ero viva, viva, viva! Ero così felice di poter tornare nel campo che tutto mi sembrava più facile. 


Poi vidi Janine. Era una ragazza francese, erano mesi che lavoravamo una accanto all’altra nella fabbrica di munizioni. Janine era addetta alla macchina che tagliava l’acciaio. Qualche giorno prima quella maledetta macchina le aveva tranciato le prime falangi di due dita. Lei andò davanti agli aguzzini, nuda, cercando di nascondere la sua mutilazione. Ma quelli le videro subito le dita ferite e presero il suo numero tatuato sul corpo nudo. Voleva dire che la mandavano a morire. 


Janine non sarebbe tornata nel campo. Janine non era un’estranea per me, la vedevo tutti i giorni, avevamo scambiato qualche frase, ci sorridevamo per salutarci. Eppure non le dissi niente. Non mi voltai quando la portarono via. Non le dissi addio. Avevo paura di uscire dall’invisibilità nella quale mi nascondevo, feci finta di niente e ricominciai a mettere una gamba dietro l’altra e camminare, pur di vivere. 


Racconto sempre la storia di Janine. È un rimorso che mi porto dentro. Il rimorso di non aver avuto il coraggio di dirle addio. Di farle sentire, in quel momento che Janine stava andando a morire, che la sua vita era importante per me. Che noi non eravamo come gli aguzzini ma ci sentivamo, ancora e nonostante tutto, capaci di amare. Invece non lo feci. 


Il rimorso non mi diede pace per tanto, tanto tempo. Sapevo che nel momento in cui non avevo avuto il coraggio di dire addio a Janine, avevano vinto loro, i nostri aguzzini, perché ci avevano privati della nostra umanità e della pietà verso un altro essere umano. Era questa la loro vittoria, era questo il loro obiettivo: annientare la nostra umanità”.


Tratto da "Fino a quando la mia stella brillerà", Liliana Segre.

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La sora Lella

 


Carlo Verdone:


"Un mio amico che aveva un bar sotto casa mia, il bar Mariani, mi disse: stai cercando una per fare tua nonna? Sintonizzati su Radio Lazio, c'è la sorella di Fabrizi che alle 11 fa un programma. Mi sintonizzai: era una trasmissione in cui chiamavano tante donne, molte cornute, che chiedevano consigli a sora Lella. Scoprii un mondo: un esercito di donne disperate che chiedevano consiglio a sora Lella. Era una consolatrice di anime. Il mio amico mi disse che a mezzogiorno staccava, andava al bar e si prendeva un analcolico come aperitivo. Il giorno dopo andai in quel bar: vidi questa donna grossa al bancone, bella, con una faccia bella da romana, da bancarellara di Campo de' Fiori,

le sono andato vicino. Le ho dato del voi perché ai romani di una volta se gli dai del voi li fai sentire importanti. ‘Voi siete la sora Lella?'. ‘E voi chi siete?'. ‘Carlo Verdone'. ‘Ma quello che fa l'attore? Me cojoni'. ‘Stavo cercando una persona per il ruolo di mia nonna per il mio prossimo film. Ho pensato a voi. Voi c'avete la faccia, se me sostenete le battute è fatta'".


Invece Sergio Leone non era convinto:


"Oddio mio, ma che hai combinato? Ma non va bene, quella c'ha 300 di colesterolo, se ci muore durante il film che facciamo? Entra ed esce dal Fatebenefratelli continuamente". Leone andò a vedere il provino e lei lo fece in maniera fantastica: "Sì, ma se ci muore?". 


Verdone a questo punto andò dalla Sora Lella: "Le devo chiedere una cortesia: il cestino lo prenda in bianco, non mangi la pasta, perda qualche chilo". Dopo una settimana il capo macchinista disse: "Sora Lella, ce farebbe un'amatriciana?". "Ma come no, dateme una pentola". E lei fece chili di bucatini per tutto il set: "Andammo avanti dieci giorni con questi bucatini e il pomeriggio non riuscivamo a lavorare più".

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domenica 28 gennaio 2024

Marcello Mastroianni, Dino Risi & Sophia Loren Sul set de "La moglie del prete", 1970

 


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Il "toscanaccio" Mario Bertini durante la sua esperienza all'Inter (1968/1977) ⚽️⚽️

 


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Serge Haroce

 


"Nella scienza la creatività è il processo di mettere insieme cose che sembrano estremamente diverse fra loro. È questo che fa la bellezza dell'immaginazione scientifica".


Serge Haroche, Premio Nobel per la fisica nel 2012 insieme a David Wineland "per i pioneristici esperimenti che consentono di misurare la manipolazione dei singoli sistemi quantistici".

Storie Scientifiche 

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Risultati Sondaggio nel gruppo per una classifica dei migliori giocatori degli anni ‘90 (1990-99):

 







1-Ronaldo          34%

2-R Baggio        32%

3-Maldini.          11%

4-Del Piero        9%

5-Zidane.           6%

6-Matthaus        2,5%

7-Batistuta.        2%

8-Gullit               2%

9-Romario          1,5%

10-Weah.            1%

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Milo Manara

 


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Alessio Cerci

 


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Blaserna & Spekki

 


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sabato 27 gennaio 2024

Ciao Blaserna

 


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Melona fa cacare

 


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Sophia Loren & Vittorio De Sica Buon Appetito!

 


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Ivan Piris e Jose Angel





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🇮🇸🍔 PERCHÉ IN ISLANDA NON CI SONO MC DONALD'S?




Com'è possibile che la famosissima catena di fast food non abbia nemmeno un ristorante in Islanda? In realtà in passato Mc Donald’s aveva tre punti vendita nel paese scandinavo, che tuttavia furono chiusi nel 2009 e da allora l'azienda non ha alcuna intenzione di tornare nel paese. 


All’epoca la notizia della chiusura di tutti i ristoranti creò grande clamore e centinaia di persone si misero in fila per gustare l’ultimo Big Mac. Il motivo della chiusura della catena è molto semplice: la crisi economica. All’epoca infatti i dirigenti spiegarono che i costi di gestione erano raddoppiati e che il Big Mac di Reykjavik (costo €3,50) era fra i più cari al mondo, secondo solo alla Svizzera e alla Norvegia (€3,80). 


Presto sarebbero arrivati nuovi aumenti, arrivando al costo di €4,25 ossia più del 20%. I prezzi così alti sarebbero stati originati dall’impossibilità di utilizzare i prodotti locali, come spiegato da Magnus Ogmudsson, che in quegli anni gestiva i tre punti vendita in franchising tramite la catena Lyst. "I nostri concorrenti usano tutti carne e lattuga islandese mentre noi dobbiamo portar qui tutto con il trasporto aereo dalla Germania", aveva rivelato a Il Sole 24 Ore. 


Legato all’addio di McDonald’s all’Islanda esiste un fatto molto particolare. Nel 2009, quando l’azienda chiuse i ristoranti, Hjortur Smarason, fan degli hamburger, decise di comprare patatine e Big Mac per conservarli. Da allora sono conservati come una sorta di reliquia soprattutto perché, a distanza di anni, non hanno sviluppato marciume nè muffa. Il panino è dunque diventato un’attrazione, esposto in una teca del Snotra House, ostello nel sud dell’Islanda che riceverebbe, grazie ad esso, oltre 400 mila visite al giorno. 


L’Islanda però non è l’unico paese in cui non è presente McDonald’s. In Montenegro, ad esempio, il no alla catena di ristoranti è arrivata nell’ambito di una lotta alla globalizzazione. Proprio come alle Bermuda dove, quando McDonald’s cercò di aprire un punto vendita nel 1999 ci fu una vera e propria rivolta della popolazione. Così tanto che il Governo decise di varare una legge che escludeva l’apertura nel paese di franchise di cibo. 


Lo stesso è accaduto in Bolivia, dove i cittadini non hanno apprezzato panini e patatine fritte, boicottando il ristorante sino alla sua chiusura. Anni fa la catena di ristoranti avrebbe dovuto aprire una sede ad Accra, capitale del Ghana, proprio come KFC, ma alla fine non ce l’ha fatta. Impossibile l’apertura anche in Zimbabwe a causa dell’instabilità politica ed economica. In Macedonia, come in Islanda, McDonald’s ha aperto, ma si è rivelato un fallimento. I ristoranti hanno resistito per circa 15 anni prima di chiudere i battenti in tutte e sette le città del paese. 


McDonald’s non è presente nemmeno in Corea Del Nord. Il leader Kim Jong-un, come è facile intuire, non apprezza le multinazionali americane. Secondo alcune indiscrezioni però amerebbe gli hamburger e le patatine del McDonald’s, tanto da farsi recapitare i prodotti del fast food direttamente a casa tramite un aereo della compagnia nazionale. 


Seconda pagina: Campionati dei simboli 


Pagina Instagram: #simboli_e_curiosita_del_mondo 


#Islanda #iceland #mcdonalds #fastfood

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Anna Frank



"A volte mi sento come un uccellino a cui hanno strappato le ali!"

Il diario di #AnnaFrank (film, 2008)

#pernondimenticare ❤  ⏯️⏯️ https://www.spettegolando.it/chi-era-anna-frank-biografia-diario-storia-chi-l-ha-tradita-causa-e-data-morte.html

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Arheit Marcht Frei

 


Arbeit Macht Frei è un romanzo del 1873 di Lorenz Diefenbach. La storia narra di truffatori e giocatori d'azzardo che riscoprono la virtù attraverso il lavoro. Usato dai nazisti nel 1933 a Dachau e da lì anche ad Auschwitz nel 1940 come scritta all'ingresso dei campi


Oltre a simboleggiare l'umiliazione che i nazisti infliggeva in ogni modo possibile ai deportati, rappresentava l'inganno beffardo dei campi, presentando il lavoro negli stessi come "liberatorio" per coloro che erano lì in quanto Untermenschen. Lo scherno unito allo sterminio


6 milioni sono stati gli ebrei massacrati dai nazisti in quei campi, assieme a loro milioni di slavi, comunisti, omosessuali, rom, disabili, prigionieri politici. Una barbarie premeditata, organizzata e propagandata in maniera tale da farla diventare naturale e moralmente accettata dallo stesso popolo che l'ha realizzata


È impossibile ascoltare le parole dei ministri, del loro capo, di giornalisti e tv, dei personaggi noti is*aeliani e non tornare con la mente agli anni 30. Israel Macht Frei dovrebbe essere la scritta ferrosa d'entrata di ogni città Is*aeliana a partire da Tel Aviv, la città dell'inganno della "democrazia" e della "libertà" s*onista. Is*aele è un paese per soli ebrei come la Germania doveva esserlo per soli tedeschi


Oggi ricordiamo la liberazione di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa, un fatto che in troppi cercano da sempre di imbiancare, distorcere, revisionare. Ma la storia è storia e non può essere cambiata


Oggi G*za è Auschwitz, ma ancora in attesa di essere liberata e con essa tutta la Pa*estina. Al posto del gas e dei forni crematori abbiamo missili, apartheid e fosforo bianco, ma l'odio, la normalizzazione del g*enocidio, la disumanizzazione del popolo pa*estinese è estremamente simile a quella vista più di 80 anni fa


"Mai più" è il grido unanime, ma per chi vale? Non per i pa*estinesi, non per chi non è occidentale, non per chi non è is*aeliano. Rivediamo nei volti di ogni pal*stinese quelli dei milioni sterminati dai nazisti e oggi come allora lottiamo affinché quel "mai più" sia realtà e non uno strumento di propaganda e impunità


L'olocausto non sarà mai più la giustificazione di Is*aele

Nicolò Monti

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venerdì 26 gennaio 2024

Rita Hayworth & Orson Welles, con la loro figlia Rebecca, 1945 Buon Pomeriggio!

 


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Keanu Reeves Buon Appetito!

 


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James Dean & Ursula Andress, 1954 Buon Appetito!

 


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Katanga ambasciatore della Repubblica.

 


E così, mentre con una mano il Governo fa una legge sui pandori e la beneficenza, con l'altra, un po' alla zittina, promuove da console ad ambasciatore Vattani, simpaticamente chiamato dalla stampa "fascio-rock", che qualche anno fa si esibiva sotto il nome di "Katanga" presso un gruppo altrettanto simpaticamente chiamato "Intolleranza". 


Ma noi siamo contenti della legge sui panettoni.

Tutta l'Italia non aspettava altro. 

Cresce la povertà, i salari arretrano, la sanità viene tagliata. Ma ora abbiamo finalmente una legge sulla beneficenza e pandori. 


E Katanga ambasciatore della Repubblica.


Ragazzi questi son maestri. 

La distrazione di massa l'hanno inventata loro.

Leonardo Cecchi 

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Buonanotte #Roma ❤️🌠

 


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Jurgen Klopp

 


Jurgen Klopp ha annunciato che lascerà il Liverpool e forse il calcio a fine stagione.


“Lascerò il Liverpool alla fine della stagione. Capisco che sarà uno shock per molte persone in questo momento, quando lo sentirete per la prima volta. Ovviamente posso spiegarvelo, o almeno provare a farlo.


Amo assolutamente tutto di questo club. Amo la città, i tifosi, la squadra e lo staff. Tutto. Ho dovuto comunque prendere questa decisione: sono a corto di energie. Non ho problemi adesso, penso di saperlo da tempo, che prima o poi avrei dovuto annunciarlo.


Sto assolutamente bene in questo momento, ma so anche che non posso continuare a lavorare ancora, ancora e ancora. Dopo tutti questi anni insieme, dopo tutto il tempo speso, dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutto il rispetto e l’amore cresciuti per voi, posso solo dirvi la verità. E questa è la verità”.


🗣️Jurgen Klopp

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Sha Abbas il Grande

 


Tra il XV e il XVI secolo la Persia di Shah Abbas il Grande divenne un'interlocutrice privilegiata e una potenziale alleata della Serenissima.

Era usanza, nel corso delle visite, come illustra il dipinto di Gabriele Caliari, scambiarsi tra le due potenze, doni importanti. Nel marzo del 1603 Fethi Bey, inviato del sovrano safavide Shah Abbas I di Persia, portò al Doge Marino Grimani due pregiati tessuti realizzati dalle maestranze armene: un tappeto che doveva servire da inginocchiatoio del Serenissimo Principe per le solenni celebrazioni; ed un velluto con la raffigurazione della Vergine con Bambino. Le ambascerie e i doni proseguirono fino al 1621 con quattro tappeti broccati in oro che furono assegnati alla Basilica di San Marco per essere esposti durante le cerimonie pubbliche e dove sono tutt'ora conservati in una teca.

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Lo sceicco ha ls faccia come il culo!

 


La International Federation of Football History & Statistics ha detto che nel 2023 la serie A è stata il campionato migliore al Mondo.


Chi è il Presidente di International Federation of Football History & Statistics?

Risposta: Saleh Salem Bahwini


Chi è Saleh Salem Bahwini?

Uno sceicco che tra le tante cose è il fondatore di una casa farmaceutica (Al Hidaya Medical), socio di #Dazn Group e #Stellantis


E De Siervo crede alle favole.


Fine

Il lato oscuro del calcio 

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Roy Glauber

 




“Vedo una quantità enorme di complessità nel mondo e, probabilmente, abbiamo solo iniziato a grattare la superficie di questa complessità.”


Roy Glauber conosciuto come il padre dell'ottica quantistica, è stato premiato col Nobel nel 2005 “per il suo contributo alla teoria quantistica della coerenza ottica”. Nel suo storico articolo del 1963 The Quantum Theory of Optical Coherence ha sviluppato un quadro teorico per descrivere le caratteristiche fondamentali di diversi tipi di luce, come quella dei laser (luce coerente) introducendo gli stati coerenti o stati di Glauber e fornendo una descrizione quantistica completa della coerenza nel campo elettromagnetico.

Storie Scientifiche 

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Djbril Cisse

 


Bidoni sì, ma di rara eleganza.

Djbril Cissè nasce come giocatore ad Auxerre, club magari dal palmares non esagerato (ora milita stabile in League 2) ma di grande storia e, a quei tempi, allenata dal leggendario Guy Roux, allenatore che per ben 45 anni consecutivi ha allenato quella squadra.

Capocannoniere per ben due anni del campionato francese, in quel periodo (quando Arsene Wenger e l'Arsenal di Henry e Petit stravinceva) in Inghilterra il francese va di moda, Cantona allo United, Petit e Henry all'Arsenal e il Liverpool decide di investire su questo giovane dalle bizzarre capigliature.

Due anni al Liverpool, solo 24 goal segnati in tutte le competizioni giocate e una Champion's League vinta da comprimario ma pagine e pagine riempite sui giornali di gossip inglesi dopo di che viene ceduto.

La carriera prosegue senza acuti, a parte un paio di anni in Grecia al Panathinaikos (il campionato greco era quello che era...) e a trent'anni viene comprato dalla Lazio che voleva schierare un super attacco.

Un solo campionato in Italia, due goal (uno in campionato e uno in Coppa Italia) e con una leggenda come Miroslav Klose con cui misurarsi decide di andare a giocare altrove, avendo lasciato un ottimo ricordo a parrucchieri e barbieri romani ma  meno ai tifosi laziali, finendo a bivaccare in squadre e campionati di seconda fascia.

Però pochi bidoni possono vantarsi di:

-comprare una proprietà in campagna a Liverpool acquisendo anche il titolo di Lord

-sfilare per Jean Paul Gaultier

-recitare in un paio di film di Luc Besson

-avere una serie di profumi e cosmetici da uomo a suo nome (seppur prodotta dalla Lenoir, più famosa per i suoi detersivi e i suoi ammorbidenti per bucato)

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Buchi Bianchi.

 


“Marsiglia. Hal è nel suo studio, in piedi davanti alla lavagna. Sono seduto alla scrivania, nella grande sedia che si inclina, i gomiti sul tavolo, gli occhi puntati su di lui. Inizia così la mia avventura con i buchi bianchi. 


Hal è americano, credo abbia un po’ di sangue cherokee. Forse è quel sangue che gli dà la dolcezza con cui stempera la brillantezza delle sue idee. Gentile, preciso con il suo fare tranquillo, da ragazzo molto maturo. Sta cercando di dirmi qualcosa che non capisco. Un’idea su cosa possa capitare a un buco nero nel momento preciso in cui finisce la sua lunga vita.


Ricordo le sue parole: Le equazioni di Einstein non cambiano se ribaltiamo il tempo; per avere un rimbalzo rovesciamo il tempo e incolliamo le soluzioni.


Sono confuso. Poi d’un tratto vedo cosa intende. Wow! (Io sono italiano, non resto tranquillo). Vado alla lavagna e faccio un disegno. Mi batte forte il cuore.

Ci pensa: sì, più o meno questo. Io: è un buco nero che si trasforma in bianco per effetto tunnel all’interno, ma all’esterno può restare eguale. Ci pensa ancora un po’: sì..non so..cosa dici, potrebbe funzionare?


Ha funzionato. Perlomeno nella teoria. Sono passati nove anni da quella conversazione nella luce chiara di Marsiglia. Sull’ipotesi che i buchi neri si possano trasformare in bianchi ho continuato a lavorare. È un’idea che mi sembra bellissima. 


È l’idea che voglio raccontare. Non so se sia giusta. Non so neppure se i buchi bianchi esistano veramente, nella realtà.

Quando studiavo a Padova per il dottorato, Mario Tonin ci insegnava fisica teorica: ci diceva che secondo lui ogni settimana il buon Dio legge il Physical Review D, la celebre rivista di fisica. Quando trova un’idea che gli piace, zac! La mette in pratica, riarrangiando le leggi universali. 


Se così fosse, mi piacerebbe che Tu lo facessi.”


Carlo Rovelli nel suo libro Buchi Bianchi.

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Hazem Hemam,subentrato nel secondo tempo con l'Udinese e tolto dopo appena 5 minuti di gioco.

 


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