“Il mondiale del 2006? È il mio rimpianto più grande.
La semifinale contro l’Italia è ancora oggi nella mia testa. Sapevo tutto di loro, li conoscevo a memoria. Avrò visto centinaia di filmati nei giorni prima della gara.
Feci studiare i movimenti della Nazionale di Lippi ai miei ragazzi, i singoli calciatori e le loro caratteristiche.
Ne venne fuori che tutti potevano essere contenuti nei movimenti e nelle giocate, tranne uno… Andrea Pirlo. Lui era capace di inventare qualsiasi cosa in qualsiasi momento e quindi bisognava tenerlo lontano dagli ultimi 25 metri della nostra area.
Ero preoccupato solo di due cose, di Pirlo e del contropiede azzurro. Loro sono maestri in questo.
Mi raccomandai con la squadra di giocare più accorti, di non sbilanciarsi troppo, perché l’Italia da sempre ha un unico credo calcistico, che si basa su difesa e contropiede.
La squadra fu brava, infatti giocammo una partita molto più accorta rispetto alle altre del mondiale, creando comunque tanto.
Poi però arrivò il genio di Pirlo che scombussolò i nostri piani. Una magia che non puoi contrastare. Quell’assist è stato spettacolare e devo dire che Grosso ci mise del suo.
Dopo lo 0-1 la squadra si sbilanciò e a quel punto sapevo che ci avrebbero colpiti in contropiede. La difesa dell’Italia arretrò ancora di più. Noi potevamo solo andare in avanti visto che mancava pochissimo. Loro non aspettavano altro, lo vedevo nei loro sguardi. È bastata un’uscita e ci fu il gol dello 0-2.
Dopo il fischio finale Ballack mi disse queste parole: “I suoi pensieri erano giusti mister…” e scoppiò a piangere”.
🗣️ Jürgen Klinsmann
🎙️Bild
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