"Rendeva affascinante la statica dei corpi deformabili. Faceva delle lezioni che eravamo tutti innamorati. Quando mi laureai, io e altri, lui ci portò in pizzeria e ci disse: io lo so che voi credete che io sia un bravo docente ma adesso vi spiego come si fa; io insegno queste cose da 35 anni e sono sempre le stesse. Faccio lezione alle 9, e alle 7 nel mio studio ripeto la lezione due volte, comprese le pause, perché non mi posso permettere di fare errori."
Così Enrico Bellone raccontò di Pancini.
Ettore Pancini fu uno degli esponenti di spicco della rinascita della fisica sperimentale italiana, che vantava ricche tradizioni. Divenne celebre principalmente per aver preso parte alla fase finale di un famoso esperimento, universalmente riconosciuto come “Esperimento Conversi-Pancini-Piccioni”, che portò alla scoperta della particella ribattezzata poi muone. Luis Alvarez, nella sua Nobel Lecture nel dicembre del 1968, scrisse:
“Secondo una mia opinione personale, io vorrei dire che la fisica moderna delle particelle iniziò negli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale, quando un gruppo di giovani fisici italiani, Conversi, Pancini, Piccioni, che erano a Roma nascosti dalle forze di occupazione tedesca, iniziarono un esperimento di straordinaria importanza”.
Ancora una citazione su di lui:
"Mi diceva l’altro giorno (Giorgio) Salvini, venuto a Venezia per il funerale di Ettore, che non ha mai conosciuto un ricercatore tanto disinteressato alla notorietà e al potere.”
Storie Scientifiche
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