Estratto dell’articolo di Alessandra Ghisleri per “La Stampa”
DONALD TRUMP GIORGIA MELONI
Gli italiani risultano poco propensi ad aumentare la
spesa per la difesa, è quanto emerge da un sondaggio di Porta a Porta,
la trasmissione televisiva Rai condotta da Bruno Vespa. Secondo il 44,3%
degli intervistati gli investimenti in questo campo non dovrebbero
aumentare e il 17,4% di questi è convinto che le somme in questo
frangente dovrebbero perfino diminuire. In generale, sembra che
l'opinione pubblica senta poco e lontano il rischio di conflitti armati
che possano coinvolgere l'Italia e sicuramente dà maggiore priorità ad
altri bisogni sociali.
Dal sondaggio emerge anche una malcelata scarsa
fiducia nella gestione della cosa pubblica che si acuisce nei confronti
della direzione europea: in molti temono che l'aumento del budget per la
difesa possa tradursi in ulteriori sprechi, tangenti o sottrazioni di
capitali a scapito di problematiche più vicine alla vita del cittadino
come il carovita, la sanità, il welfare, la sicurezza, etc.
SONDAGGIO EUROMEDIA RESEARCH SU RIARMO E SPESE PER LA DIFESA - LA STAMPA
Su questa linea si riconoscono la maggioranza degli
elettori della Lega di Salvini (51%), del Movimento 5 stelle (61,9%) e
di Alleanza Verdi e Sinistra (76,5%). La loro comunicazione politica
risulta per i loro sostenitori più coerente con i bisogni sociali
interni al Paese, una nazione "anziana" - in un lungo inverno
demografico che appare senza ritorno - con la sanità sotto pressione, i
giovani che emigrano per mancanza di opportunità, un'importante
vulnerabilità climatica.
L'Italia - peraltro - ha una lunga tradizione
pacifista post bellica e una Costituzione che "ripudia la guerra".
Tuttavia, se l'America di Donald Trump riducesse il suo sostegno
militare per l'Europa, il 39,7% degli italiani sarebbe favorevole ad
aumentare il budget per la difesa da parte dei singoli Stati membri
della Ue: il 16,9% sosterrebbe addirittura un incremento significativo,
mentre il 22,8% lo rinforzerebbe solo di poco.
MEME SULL INCONTRO TRUMP MELONI - BY FAWOLLO
Nella ricerca Euroscope di marzo The Pulse of the
European Public Opinion di Polling Europe è stato fatto un confronto tra
tutti i 27 membri della Ue sulla medesima domanda. Il quadro che ne
emerge mostra l'Italia in netta discordanza con tutti gli altri Paesi,
molto favorevoli all'opportunità di aumentare il budget della difesa nel
caso in cui gli Usa dovessero ridurre il loro sostegno militare
all'Europa.
La media aritmetica tra tutti è intorno al 75% di
favorevoli, con punte che si avvicinano all'80% per Germania e Nord
Europa (Svezia, Danimarca, Finlandia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo,
Irlanda e Austria). Molti di questi Paesi, infatti, confinano
direttamente o sono molto vicini alla Russia, come ad esempio la
Finlandia, con oltre 1.300 km di frontiera in condivisione, e la
Norvegia, che condivide solo un piccolo confine. Il Sud Europa, invece,
comprendendo Paesi più lontani dall'area di influenza di Putin come
Spagna, Portogallo Grecia, Malta, Cipro e la stessa Italia, si esprime
più cautamente con un 62% di favorevoli all'aumento della spesa
militare.
SONDAGGIO EUROMEDIA RESEARCH SULLA DIPENDENZA TECNOLOGICA ITALIA-USA
L'Italia infatti, come molti altri Paesi europei, è
stata a lungo dipendente dal gas russo e l'aumento delle bollette è
stato imputato in larga maggioranza dai cittadini proprio al conflitto e
alle sue origini, facendo sentire l'intera popolazione vincolata - se
non ricattata - dai trattati imposti del leader Vladimir Putin.
La sua immagine, rafforzata da pose simboliche e da
un linguaggio che sottolinea con una certa sicurezza la sua resistenza
contro l'Occidente, porta con sé il ritratto di un uomo forte,
razionale, calcolatore, vicino al suo popolo e inflessibile con i
nemici. Una forma di comunicazione centralizzata, strategica e costruita
per mantenere il potere e influenzare la percezione internazionale.
Molte dichiarazioni sembrano indirizzate più a colpire emotivamente
l'opinione pubblica e a rafforzare una base politica piuttosto che a
informare correttamente.
GIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLI
In questi tratti è molto simile al metodo
comunicativo di Donald Trump, dove la verità diventa secondaria rispetto
al potente effetto mediatico internazionale. Proprio la sua
comunicazione "a giorni alterni" destabilizza e preoccupa la popolazione
italiana. [...]
Così anche l'indipendenza tecnologica dagli Usa è
diventata un tema sensibile dopo le ultime dichiarazioni di the Donald.
Intervistati nel merito da Euromedia Research, il 65,3% dei cittadini è
convinto che l'Europa dovrebbe investire molte risorse in tecnologia per
diventare indipendente se non - addirittura - competitiva con gli Stati
Uniti.
Su questo dato converge la maggioranza di tutti i
cittadini europei anche nel sondaggio Euroscope, con una media che
sfiora il 70%. Le guerre infliggono sofferenze e danni a intere
popolazioni e, sin dai tempi più lontani, le scoperte scientifiche hanno
aiutato i Paesi combattenti a sviluppare strumenti utili per prevalere
nel conflitto.
giorgia meloni affonda nella sedia dello studio ovale durante il colloquio con donald trump - foto lapresse
Molti degli investimenti in sistemi tecnologici
avanzati, ad esempio, non sono spettacolari agli occhi del pubblico
(come i sistemi di radar, le reti criptate di comunicazione, la difesa
dai cyber attacchi), tuttavia rappresentano una buona base di partenza
per gli investimenti in sicurezza del Paese.
Il cittadino spesso non sa che tantissime tecnologie
come Internet, Gps, droni, visori, touchscreen, Pvc, nylon, teflon,
eccetera, sono alcuni esempi di innovazioni scientifiche e tecnologiche
messe a punto durante i conflitti e poi riconvertite e di cui oggi tutti
si avvantaggiano. Investire in tecnologia militare vuol dire anche
alimentare l'innovazione industriale e civile, tuttavia questo legame
per le persone non è sempre immediato, soprattutto in Italia dove il
dibattito è spesso ideologico e frammentato. [...]
ursula von der leyen giorgia meloni - foto lapresse
donald trump giorgia meloni foto lapresse
GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP NELLO STUDIO OVALE
https://www.dagospia.com/politica/avvertite-meloni-stelle-strisce-gli-italiani-non-intendono-diventare-431993