giovedì 29 febbraio 2024

I consigli spassionati del Sassaroli 😂❤️

 


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Hillary SEDU

 


Ieri, subito dopo pranzo, quest’Uomo alla mia sinistra, mentre ero in procinto di giungere alla facoltà di giurisprudenza della Federico II di Napoli, con fare di garbo mi approccia e dice: “Avvocato Sedu, debbo ringraziarla perché lei è stata una delle principali motivazioni che mi hanno permesso di conseguire la laurea in legge”. 


Volsi il capo verso di lui e, sorpreso dalle sue parole e dall’eleganza dei suoi modi, volli sapere la sua storia.

È arrivato in Italia dal Camerun (ai suoi 17 anni) come minore non accompagnato. 


Non sapeva una singola parola nella nostra lingua, ma con invincibile determinazione ed un magnifico spirito di abnegazione, la scorsa settimana, si è laureato (a 24 anni) presso la facoltà di giurisprudenza con il massimo dei voti, 110 e lode.


A neanche una settimana dalla laurea, i tre studi legali più potenti d’Italia lo hanno ferocemente conteso bramando le sue doti giuridiche. 


Lui si chiama Randy Ashu Tambe Nanji.

Lui dice che io lo abbia ispirato…ma in realtà, nei miei occhi meravigliati e grati ho imparato, parafrasando il più grande pugile di tutti i tempi, che campioni non si costruiscono in palestra. Si costruiscono dall'interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione.


Abbi fortuna grande Uomo, che Iddio ti benedica.

Sono felice quando i figli degli immigrati incarnano il sogno dei loro genitori.


Sono grato all’Italia che offre i doni più importanti, il sapere e la libertà.


Hillary SEDU

Soumalia Diawara 

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Cronaca di una tristezza senza fine!

 

(Google)

Oggi esco alle 6:30 da casa per raggiungere Villa Bonelli per testimoniare l'ennesimo scempio civile, uno sfratto forzoso a un ragazzo, invalido civile, di 37 anni in un palazzo INPS. Il protagonista mi chiede di non dire l'indirizzo esatto. Quattro bus per raggiungere prima delle 8:00  il luogo che non conosco, infatti mi ci vogliono 30 minuti buoni a piedi per trovarlo. Nessun abitante della Portuense era in grado di darmi l'ubicazione esatta. Sarà una signora cinese a darmi le indicazioni.... Arrivo, finalmente, in loco e già c'erano 4 militanti USB ASIA, un sindacato autonomo che da anni tenta di sensibilizzare la popolazione sul problema sfratti inutilmente. Vado a conoscere il protagonista dell'amara vicenda per poi tornare giù a monitorare la situazione, arriva nell'ordine l'assistente sociale del XVI municipio, una pattuglia dei cc, il medico legale, Vincenzo Mastroianni, persona simpatica e in gamba, l'ufficiale giudiziario, che si chiama Francesco, molto dopo l'assessore Giulia Fainella alle politiche sociali del suddetto municipio, infine Manuela Marziale, antica militante dei diritti civili.  Chiedo subito all'ufficiale giudiziario la motivazione dello sfratto e mi risponde occupazione abusiva dal 2013, gli chiedo della sanatora e un militante USB mi spiega che per avere la sanatoria il ragazzo avrebbe dovuto comprarla e io faccio notare gentilmente "ma chi fa ste leggi stronze? Ma se poteva comprarla occupava?". Quando si fanno le leggi per complicare ulteriormente le situazioni.  Dopo mi rivolgo all'assistente sociale e all'assessore se avessero una strategia per aiutare l'inquilino? Risposta non pervenuta. Gli chiedo: "Non ci sono case ATER vuote qui?". Loro mi rispondono che c'è una graduatoria. Assegnano 30 case l'anno con 30 mila sfratti. A chi giova questa macelleria sociale? Nel frattempo l'ufficiale giudiziario con i 2 cc e il medico legale va nell'appartamento occupato dall'inquilino, e dopo una ventina di minuti, circa, arrivano due fabbri dall'accento campano della Romeo per sostituire la serratura.  Ma per fortuna non avverrà perché nel frattempo andranno su le due signore del municipio e riusciranno ad avere una proroga fino ai primi di settembre, sottoscrivendo un impegno a trovare una soluzione idonea alle sue condizioni  di salute. Alla fine i signori presenti per cercare di evitare lo sfratto saranno soddisfatti finché non gli faccio notare che per quella data dovrà sloggiare e chiedo:"Chi pensate di coinvolgere per far uscire un abitazione per allora? Il problema è esclusivamente politico. Cercate la soluzione poi festeggiate!". Per finire faccio notare che a Laurentino ci sono nuovi alloggi per l'emergenza abitativa e mi risponde che li è  IX municipio e io concludo:"Non è arrivato ancora il telefono alla Portuense?". Risposta non pervenuta.

Una domanda ma a Roma non ci sono fabbri?

Anni fa un'inchiesta del Messaggero denunciava alloggi ATER vuoti da anni e l'assessore capitolino Zevi, recentemente ha de tto che non ci sarebbero case invece.  Chi dei due dice cazzate?

Ma per il sindaco, a sua insaputa Gualtieri, il problema sfratti nella capitale d'Italia è un problema da niente? Il suo unico scopo è rendere Roma un cantiere? Al nostro caro tontolone gli sembra normale che nella capitale d'Italia, in Europa quindi, non si riesca a risolvere il problema abitativo in tempi rapidi (la ragionevolezza è finita da tempo)?

Ultima annotazione: eravamo solo in pochi a testimoniare con la nostra presenza questo scandalo ma oramai la gente si è assuefatta a prendere i calci nel culo o deve essere telecomandata come quando fanno le manifestazioni contro le guerre (solo quelle che interessano ai politici ovviamente).

Fenix


Adriano Panatta con la Loredana Bertè

 


La storia d’amore tra il tennista Adriano Panatta e un’allora esordiente Loredana Bertè occupò per diverso tempo le pagine della cronaca rosa degli anni Settanta. L’anno era il 1972 e un giovanissimo sportivo di 22 anni faceva coppia fissa con una giovane e talentuosa aspirante cantante.


A far incontrare Loredana Bertè e Adriano Panatta era stato il cantante coetaneo Renato Fiacchini, che di lì a poco sarebbe stato conosciuto come Renato Zero. Il loro amore durò poco più di un anno e, come accade spesso per gli amori giovanili, il fuoco si spense e i due presero strade diverse. In molti hanno ipotizzato che la loro rottura sia stata causata dall’incontro della cantante con Bjorn Borg, conosciuto proprio su un campo da tennis e presentatole da Panatta.

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Gianfranco Zola

 


"Era un grandissimo campione, di livello internazionale, eppure teneva tantissimo ai giovani. Io avevo solo 16 anni e ricordo bene che trovava il tempo per tutti. 

Voleva sempre aiutare i ragazzini con i suoi consigli. Io cercavo sempre di guardare come si preparava per le partite e gli allenamenti. 

Ero il ragazzo responsabile del kit di allenamento e quindi arrivavo al campo intorno alle 7 e 30 e Zola era già lì. 

Andava in palestra a fare stretching e lavori di rafforzamento davvero inusuali per l'epoca: era già avanti coi tempi. 

Era bello sentire i suoi discorsi, fargli domande su quello che faceva e a cosa gli sarebbe servito.

Spesso dopo l'allenamento Gianfranco prendeva un sacco con dei palloni e ci chiamava, ci insegnava tutta una serie di movimenti. 

E' stata una crescita costante, mi ha insegnato in che modo posizionare il corpo per mettere ulteriormente in difficoltà gli attaccanti. 

Regalava consigli in continuazione".


JOHN TERRY su Gianfranco Zola

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Io samurai

 


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COSÌ LA SARDEGNA NON PUZZERA' PIÙ

 


Francesco Colombo

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Le donne sono le vere aliene nella storia e nella letteratura.

 

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Antigone. Ifigenia. Clitemnestra. E poi Medea. E ancora Diotima, Aspasia, Artemisia, Olimpiade, Ada. La cultura greca era quanto di più misogino e patriarcale si possa immaginare. La definizione di “male necessario” per le donne l’hanno coniata i Greci, ed Esiodo ha ben delineato le caratteristiche della sola donna accettabile come compagna: muta, operosa come l’ape, e sottomessa.  Eppure le figure di donne forti, spesso terribili, più belle vengono sempre dai Greci. Donne ribelli che non accettano le regole degli uomini, rivendicando l’obbedienza a regole più antiche, come Antigone. Che prevedono il futuro e la violenza maschile, come Cassandra. C’è un enorme non detto nella cultura greca: la voglia di silenziare il femminile presentando le donne di carattere come un pericolo, una minaccia che rompe le regole dell’ordine costituito. Il desiderio femminile di usare altre regole viene costantemente additato come una colpa o come un’anomalia persino quando porta a grandi risultati. Artemisia e Aspasia sono eccezioni in politica, Saffo in poesia, Olimpiade è descritta come un’intrigante isterica, Diotima in filosofia è un fantasma. La mentalità ancora oggi diffusa per cui le donne vengono sottostimate nei ruoli di potere prende il via da lì, da questo continuo raccontarle male e sminuire i loro pensieri e le loro scelte come non coerenti, illogiche, istintive. Come se fossero aliene. Le donne sono incomprensibili perché le loro regole di pensiero non valgono, non perché siano sbagliate. Giocano un altro campionato che i maschi non riconoscono come legittimo. Siamo i primi ET della storia e della letteratura. Ma non abbiamo avuto per secoli qualcuno da chiamare perché ci venisse a prendere: perché abitiamo qui, e non siamo aliene o strane per nulla. E #marzo che inizia domani è il mese giusto per ricordarlo .  #donne #donna #antichità #storiaantica #mitologia #storia #grecia #et #femminism

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Evan Dicke

 


L'inizio di stagione é stato difficoltoso e abituarsi a un campionato completamente diverso non è stato una passeggiata.


Quando ha cominciato a dare segni di miglioramento, è dovuto partire per la Coppa D'Africa.

Una competizione che poi ha vinto da protagonista a suon di ottime prestazioni.


A differenza di alcuni suoi predecessori, una volta tornato a Roma, la sbornia di un traguardo così importante non ha minimamente influito sul suo rendimento... questo non solo è un merito, ma un chiaro segno di professionalità.


Entra contro il Feyenoord in una gara tesa e decisiva per il nostro cammino, sostituendo Llorente con personalità, sicurezza e mettendo ordine mentre gli olandesi tentavano gli ultimi assalti.

A seguire la buona prestazione contro il Torino che ne testimonia i miglioramenti.


Senso della posizione migliorato, verticalizzazioni interessanti per le punte, va in aggressione del portatore di palla anche a centrocampo, sempre più sicuro in generale, mentalmente con la testa ben salda in partita 


Percorso finora molto buono che attesta la bontà del suo acquisto in estate.


Avanti così, Evan 🟠🔴

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Grande Ranucci

 


"Vannacci indagato? È la qualità che gli mancava per candidarsi".


Il dono della sintesi 👏👏👏

Leonardo Cecchi

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La Roma e i rigori



Rigori, un incubo che durava dal 1982 quando Liedholm vinse nella sua Svezia


Corriere della Sera (M. Perrone)

Daniele De Rossi non era ancora nato quando la Roma aveva vinto per l’unica volta ai rigori, in Europa, prima di eliminare il Feyenoord giovedì. Era il 3 novembre 1982, si giocava a Norrköping: quasi a casa del festeggiatissimo Liedholm, che alla vigilia della partita tornò nella sua Valdemarsvik (a 50 km. da lì): “Ho mangiato alce bollito e il famoso pesce marcio, il preparatore atletico mi ha accompagnato e si è sentito male”.


Il mitico svedese, che con l’IFK aveva vinto 2 campionati da giocatore, vide i giallorossi segnare 4 rigori su 4 alla sua vecchia squadra nel 2° turno di Coppa Uefa, Tancredi ne parò 2 e la Roma poi arrivò fino ai quarti dove venne eliminata dal Benfica. Prima di trovare un altro portiere, Svilar, capace di parare 2 rigori dopo i 120 minuti, sono passati 41 anni (abbondanti) e 4 delusioni: una enorme, una grossa, due fastidiose. E 8 tiri sbagliati, difficili da dimenticare. Conti e Graziani, le loro botte oltre la traversa mentre Grobbelaar faceva la spaghetti-dance: Coppa Campioni al Liverpool nella finale del 1984.


Boniek e Ancelotti “parat”»: Saragozza avanti nel 1° turno di Coppa Coppe nel 1986. Vucinic addosso al portiere, Tonetto altissimo: Arsenal qualificato, era il 2009, negli ottavi di Champions. Mancini respinto con i piedi, Ibañez sul palo: è storia recente, la finale di Europa League vinta l’anno scorso dal Siviglia. Il 9° tiro sbagliato è quello di Lukaku, che per fortuna giovedì non ha inciso sul risultato. I giallorossi hanno agganciato il Manchester Utd al 9° posto del ranking Uefa e il Tottenham al 5° posto della classifica all time dell’Uefa/EL (dal 1971 a oggi). Due inglesi, come il Brighton prossimo avversario negli ottavi.

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mercoledì 28 febbraio 2024

Vannacci sospeso!

 

Trovo incredibile constatare che anche sulla vicendca della sospensione di Vannacci un pezzo della Lega stia provando a fare propaganda, parlando di "magistratura". 



Vannacci non l'ha sospeso la magistratura: l'ha fatto Crosetto, il Ministro della Difesa (di destra), parlando di "la carenza di senso di responsabilità". E ha fatto bene, benissimo. Perché o fai il generale o fai lo showman e autore di libri. O fai il capo di stato maggiore o fai politica con tanto di tour elettorali. 


Le due cose assieme si facevano nei Paesi sudamericani degli anni Sessanta e Settanta. Non in un Paese europeo del 2024.

Leonardo Cecchi 

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Nuova truffa sulle strade

 Ce lo mandano poliziotti che ci seguono con affetto!

*Vi giro quanto segnalato dalla Polizia di Stato:*

Mentre guidate lungo la strada, se vedete un seggiolino per bambini sul lato della strada con sopra una coperta, o qualsiasi altro oggetto, *non fermatevi*. 

Chiamate la *Polizia* o *Carabinieri*, saranno loro che controlleranno. 

Ci sono precauzioni da prendere prima di fermarsi, i ladri ora stanno usando modi nuovi e diversi per far sì che una persona (per lo più donne), *fermi il veicolo e scenda dall'auto*. 

Ci sono bande che mettendo oggetti sulla strada ...con un bambino finto dentro ...aspettano che qualcuno veda il bambino abbandonato.

Si tenga presente che la posizione di questo seggiolino auto è di solito in prossimità di un'area boschiva o di un prato (campo) e la persona, se una donna, *viene trascinata* nella foresta, *percossa e violentata*, fino a  raggiungere persino la sua morte. 

Se è un uomo, vengono spesso *picchiati* e *derubati* e forse lo possono lasciare anche morto. 

*Non fermatevi per nessuna ragione*.

Chiamate il *112* o *113* e segnalate ciò che avete visto, ma non fermatevi.

Se state guidando di notte e siete vittime di *lanci di uova sul parabrezza*, non fermatevi a pulirlo, non usate il tergicristallo e non gettate acqua perché *le uova mescolate con acqua diventano lattiginose e bloccano la visione oltre il 90 %*, quindi sarete costretti a fermarvi a lato della strada e diventare una vittima di questi criminali.

Questa è una nuova tecnica utilizzata dai criminali, quindi informate amici e familiari.

Nuove occasioni, nuovi modi, per queste persone, di ottenere quello che vogliono.

È ciò che sta succedendo attualmente.

*Se l'hai letto, invia questo messaggio a quante più persone*.

SFRATTO E NESSUNA RISPOSTA

  

(Google)


Ci permettiamo di sottoporre alla vostra attenzione la vicenda umana di Marco.

La storia personale di Marco nato a Napoli nel 1970 si configura come un percorso segnato da notevoli ostacoli, a partire dalla discriminazione legata alla sua omosessualità fino alle sfide lavorative e finanziarie.

Svolge lavori in Italia e all'estero in Germania a partire dall’età di 17 anni, nel 2010 a quarant’anni si trasferisce a Roma, fino al 2022 inizia uno straziante empasse occupazionale che nel tempo ha eroso i suoi risparmi, solo nel 2023 riesce ad ottenere un contratto a tempo indeterminato con un lavoro part time che i suoi problemi fisici gli permettono di svolgere con fatica, tenendolo nella precarietà.

Sono seguite complicazioni burocratiche con l'INPS ad aggravare ulteriormente la sua situazione, inducendolo alla misura disperata ed estrema di occupare una casa di proprietà dello stesso Inps.

L'isolamento sociale e il conclamarsi nel 2014 di un quadro clinico grave e molto complesso, la malattia infettiva causata dal virus HIV, hanno accentuato la sua vulnerabilità attraverso un certificato da parte dei servizi sociali per Stato di Debolezza Sociale.

Nonostante la partecipazione a una sanatoria Inps, nel 2015, Marco ha trascorso dieci anni in una situazione di incertezza riguardo alla sua sicurezza abitativa, cercando disperatamente di regolarizzare la sua posizione.

E’ stata fatta in questi mesi anche istanza per l’alloggio temporaneo abitativo a Roma Capitale.

Bisogna individuare una soluzione che rappresenti per lui un rifugio sicuro, specialmente alla luce della minaccia imminente di un suo sgombero dalla casa nella quale vive, storie di questo tipo necessitano di essere accolte con interventi solidali e concreti rivolti a persone in estrema difficoltà.

Le violazioni dello Stato italiano è noto nella comunità europea anche per il suo mancato rispetto

dei diritti delle minoranze come la comunità LGBTQ infatti non esistono reati contro l'omofobia nella nostra legislazione e il disegno di legge col nome DDL ZAN è stato respinto.

Una soluzione possibile per bloccare lo sfratto È questione di volontà politica, dell'INPS che vuole vendere i beni pubblici, compreso dove abita Marco, il Comune di Roma ha un fondo di oltre 50 milioni di euro

disponibile per l'acquisto di immobili e case popolari sul mercato, l'INPS può vendere questa casa

al comune di Roma in gestione all'ATER che è l'ente pubblico alloggi, accettare la mia domanda presentata dove mi trovo in lista d'attesa con regolare contratto di locazione ad importo sostenibile per la mia condizione socio-economica, sono considerato moroso nonostante verso mensilmente 350 euro all’Inps,

non c’è motivo di distruggere ciò che ne resta della vita di Marco, questa sentenza di sfratto esecutivo per me equivale ad una condanna a morte.

GUIDA SUI DIRITTI MISURE per LA DIGNITA’ NON APPLICATE :

A) La Costituzione della Repubblica Italiana:

 La Costituzione contiene principi fondamentali che garantiscono i diritti fondamentali degli individui, tra cui il diritto alla vita, alla salute e alla dignità umana.

Articolo 2- "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale."

 Questo articolo sottolinea l'impegno dello Stato a garantire i diritti inviolabili dell'uomo, inclusi il diritto alla vita e alla dignità umana.

 Articolo 3 - "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

 Questo articolo sancisce il principio di uguaglianza e non discriminazione, che impone alle autorità di agire per rimuovere gli ostacoli che limitano i diritti dei cittadini, compreso il diritto all'alloggio e alla protezione sociale.

Articolo 10 - L'ordinamento giuridico italiano si conforma ai principi del diritto internazionale generalmente riconosciuti.

 Articolo 32 - "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti."

 Questo articolo sancisce il diritto alla salute come fondamentale e impone allo Stato di garantire cure gratuite agli indigenti, incluso il diritto a un alloggio adeguato per preservare la salute e il benessere delle persone vulnerabili.

Articolo 38 - Ogni cittadino inabile al lavoro e privo dei necessari mezzi di sussistenza ha diritto all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano assicurati mezzi adeguati ai loro bisogni e necessità in caso di infortuni, malattie, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria.

Le persone disabili e portatrici di handicap hanno diritto a ricevere istruzione e formazione professionale.

Le responsabilità previste dal presente articolo sono affidate a enti e istituzioni istituiti o finanziati dallo Stato.

Articolo 41 - "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana."

 Questo articolo sottolinea l'importanza dell'utilità sociale e della tutela della dignità umana nell'esercizio dell'iniziativa economica, che potrebbe essere invocato per garantire un alloggio in situazioni di emergenza abitativa.

Articolo 47- sul diritto di abitazione in ripetute sentenze della Consulta: "è doveroso da parte della collettività intera impedire che delle persone possano rimanere prive di abitazione" (n. 49/1987);

 B)  Architettura legale in caso di sfratto:

Le autorità pubbliche hanno il dovere di agire nel migliore interesse della persona in difficoltà, garantendo la sua protezione e il suo benessere in conformità con la legge e i principi umanitari, considerando le particolari patologie di cui è affetto.

In caso di sfratto, le pubbliche autorità hanno il dovere di agire tempestivamente per garantire l'incolumità e la sicurezza della persona in difficoltà,

Prefetto:

   - Il Prefetto dovrebbe essere informato della situazione di emergenza abitativa della persona in difficoltà e delle sue condizioni socio-sanitarie delicate.

   - Deve coordinare gli interventi delle autorità competenti per garantire che venga adottata una soluzione rapida ed efficace per evitare il suo sfratto e assicurargli un alloggio sicuro e adeguato.

   - Può attivare risorse e programmi di emergenza per affrontare la situazione della persona in difficoltà, coinvolgendo anche altre istituzioni e organizzazioni locali.

Ufficiale Giudiziario:

   - L'ufficiale giudiziario, responsabile dell'esecuzione dello sfratto, deve essere informato della situazione di emergenza della persona in difficoltà e delle sue condizioni di salute.

   - Deve considerare la possibilità di sospendere temporaneamente l'esecuzione dello sfratto alla luce delle circostanze eccezionali e della necessità di tutelare la salute e l'incolumità della persona in difficoltà.

   - Può richiedere istruzioni al giudice competente e valutare l'opportunità di adottare misure alternative, come il passaggio da casa a casa previsto dalla delibera 104/2022 del Comune di Roma Capitale.

Assistente Sociale:

   - L'assistente sociale interviene nell’immediato per prendere in carico il caso della persona in difficoltà e valutare le sue necessità socio-sanitarie.

   - Deve esprimere un parere professionale sulla situazione tenendo conto delle patologie e delle implicazioni sulla sua sicurezza e benessere.

   - Deve coordinarsi con altre figure professionali e istituzioni per garantire un intervento integrato e personalizzato, finalizzato a fornire alla persona in difficoltà l’assistenza e il supporto necessari per affrontare la sua situazione di emergenza abitativa e sanitaria.

C) CODICE DI PROCEDURA CIVILE e Articoli inerenti:

Il Codice di Procedura Civile ha la funzione di tutelare il diritto di azione secondo il quale tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.

In Italia lo sfratto può essere intimato in diversi casi, principalmente per finita locazione o per morosità.

Il Codice di Procedura Civile disciplina le procedure giudiziarie, inclusi i procedimenti relativi agli sfratti. Potrebbe essere invocato per chiedere la sospensione dell'esecuzione dello sfratto in casi di urgenza o situazioni eccezionali o di forza maggiore

Nella tutela dell’inquilino, l’ordinamento riconosce a quest’ultimo la possibilità di opporsi allo sfratto con

L’art. 665 c.p.c. comparendo in giudizio dopo essere stato regolarmente citato per contestare quanto affermato dal locatore.

Qualora l’opposizione si fondi su prova scritta, la convalida non potrà essere pronunciata e verrà avviato un giudizio ordinario di cognizione nelle forme del rito locatizio, previa ordinanza di mutamento di rito ai sensi dell’art. 426 del codice di procedura civile.

L’art. 657 c.p.c. disciplina lo sfratto per finita locazione nei casi in cui, una volta scaduto il contratto, il conduttore non lasci libero l’immobile. Norma che si collega direttamente alla previsione di cui all’art. 2930 c.c. che, qualora non sia adempiuto l’obbligo di consegnare una cosa determinata, mobile o immobile, riconosce all’avente diritto la possibilità di ottenere la consegna o il rilascio forzati a norma delle disposizioni del codice di procedura civile.

L’art. 658 c.p.c. disciplina lo sfratto per morosità, procedimento che il locatore può intimare al conduttore, con il contratto ancora in vigore, in caso di persistente morosità dell’inquilino, ovvero se questi si sia reso inadempiente non pagando il canone d’affitto alle scadenze pattuite.

 In entrambi i casi, la legge punta a tutelare le parti consentendo di ricorrere a un procedimento sommario veloce rispetto a quello ordinario, con termini ridotti. Qualora l’intimato non compaia o non si opponga, il giudice convalida la licenza o lo sfratto e dispone con ordinanza la formula esecutiva.

Legge n. 448/1998 - Normativa riguardante le misure di protezione sociale per i cittadini italiani e stranieri, che stabilisce misure per il sostegno e l'assistenza sociale a persone in situazioni di bisogno.

D) Sanatoria e ’termine di grazia’ :

La legge n. 392/1978 (Disciplina delle locazioni di immobili urbani) all’art. 55 prevede che l’inquilino possa impedire lo sfratto sanando in sede giudiziale la sua morosità nel pagamento dei canoni o degli oneri, Il pagamento esclude lo scioglimento del vincolo contrattuale. Qualora il pagamento non avvenga in udienza, il giudice potrà, su comprovate condizioni di difficoltà.

Si tratta del cosiddetto “termine di grazia” che la legge fissa in 120 giorni qualora l’inadempienza morosa, protrattasi per non oltre due mesi, sia conseguente alle precarie condizioni economiche del conduttore, insorte dopo la stipulazione del contratto, dipendenti da malattie o gravi e comprovate condizioni di difficoltà, in disoccupazione, anche problemi di salute ed eventuali patologie che hanno determinato la sua difficoltà.

E) Sospensione dell’esecuzione solo per finita locazione:

La legge sulle locazioni abitative n. 431/1998, all’art. 6, comma 5, consente al conduttore, nel caso in cui siano stati emessi provvedimenti esecutivi di rilascio, solo per finita locazione di richiedere, una solta volta, possibilità concessa solo in presenza di presupposti specifici per un membro del nucleo che sia portatore di handicap o malato terminale.

Il differimento potrà avere durata fino a 18 mesi, l’istanza andrà rivolta al Giudice dell’esecuzione, la procedura del D.L. n. 9/1982. La medesima norma impone al conduttore/occupante di corrispondere, fino all’effettivo rilascio una somma mensile pari al canone del contratto maggiorata del 20%.

F) CONVENZIONE delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità:

Un Trattato internazionale che protegge i diritti delle persone con disabilità, incluso il diritto alla vita indipendente e all'inclusione sociale. Potrebbe essere invocato per garantire il pieno rispetto dei diritti, come persona con disabilità.

Per i disabili il diritto alla casa è “reale”, perché codificato nella normativa internazionale e nazionale. Il 13 dicembre 2006, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la “Convenzione internazionale sulla protezione e la promozione dei diritti e della dignità delle persone disabili

G) ARTICOLI CONVENZIONE ONU CON IL GOVERNO ITALIANO e LE

AUTORITÀ (tra cui IL CONSIGLIO DI ROMA, IL MINISTERO DEL LAVORO, LA SANITÀ PUBBLICA SERVIZI e il MINISTERO DELLA SALUTE) :

Articolo 1- Tutti i popoli hanno il diritto all'autodeterminazione. In virtù di tale diritto essi determinano liberamente il proprio status politico e perseguire liberamente il proprio sviluppo economico, sociale e culturale.

-Ciascuno Stato parte del presente Patto si impegna ad adottare misure, individualmente e collettivamente assistenza e cooperazione internazionale, soprattutto economica e tecnica, al massimo delle risorse disponibili, con l'obiettivo di raggiungere progressivamente la piena realizzazione dei diritti riconosciuti nel presente Patto con tutti i mezzi appropriati, compresa in particolare l’adozione di misure legislative.

-Gli Stati parti del presente Patto si impegnano a garantire che tali diritti enunciati nel presente Patto saranno esercitati senza discriminazioni di alcun genere, razza, al colore, al sesso, lingua, religione, opinioni politiche o di altro tipo, all'origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o altro status.

Articolo 6- Gli Stati del presente Patto riconoscono il diritto al lavoro, che comprende il diritto di ognuno alla possibilità di guadagnarsi da vivere con un lavoro liberamente scelto e misure appropriate per salvaguardare questo diritto.

Le misure che uno Stato parte del presente Patto deve intraprendere per raggiungere il pieno risultato

la realizzazione di questo diritto comprende l'orientamento e la formazione tecnica e professionale

programmi, politiche e tecniche per raggiungere stabilità economica, sociale e culturale, sviluppo e occupazione piena e produttiva in condizioni di salvaguardia, libertà, politiche ed economiche fondamentali dell’individuo.

Articolo 11- Gli Stati parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo ad un'adeguata tutela della propria salute standard di vita per sé e per la sua famiglia, compresi cibo, vestiario e alloggio adeguati e al miglioramento continuo delle condizioni di vita.

Articolo 12- Gli Stati parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo al godimento del più alto livello raggiungibile di salute fisica e mentale.

H) - Il Servizio sanitario nazionale Italiano ha disciplinato le modalità di assistenza per la infezione da Hiv attraverso la Legge 135/1990 che individua nei reparti di malattie infettive le strutture deputate alla gestione del paziente con infezione da Hiv.

Il modello assistenziale previsto dalla legge è articolato in:

-ricovero ospedaliero in degenza e diurno (day hospital) per pazienti con quadri clinici acuti

-ambulatorio per pazienti con infezione cronica stabile

-assistenza domiciliare integrata con l’assistenza territoriale e case alloggio per pazienti che necessitano di supporto sia per motivi clinici sia economico-sociale.

Vi terremo informati su come si comporteranno le Istituzioni il 29 Febbraio 2024 allo sfratto esecutivo di Marco a VI Municipio sulle risoluzioni che verranno adottate.

By Manuela Marziale

Alessandra Todde

 


Alessandra Todde, ingegnera, informatica, presidente di regione


Nata a Nuoro nel 1969, si laurea all’Università di Pisa in Ingegneria informatica, successivamente consegue una laurea in Scienze dell’ Informazione.


Fondatrice e CEO di Energeya, acquisita da FIS Global nel 2015, ha ricoperto il ruolo di Senior Advisor Energy Markets in FIS Global. E’ stata Sales Director South & Eastern Europe in Sungard e Client Relationship Manager Sud Europa in Nexant.


Amministratrice delegata di Olidata, si è poi dimessa perché candidata alle elezioni europee con il Movimento 5 stelle.


A dicembre 2014 la delegazione sarda di AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda) la premia come imprenditrice dell’anno.


A dicembre 2018 è stata nominata tra le Inspiring Fifty italiane, riconoscimento alle 50 donne italiane considerate più influenti nel mondo della tecnologia.


È stata eletta presidente della regione Sardegna il 27  febbraio 2024

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Annalisa

 


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Benjamin Franklin

 Sin dall'antichità è noto che, versando in mare o in un lago una piccola quantità di olio, si riesce a eliminarne localmente le increspature, si possono far diminuire o scomparire le onde, anche quando il vento sarebbe abbastanza forte da farle apparire. 

"Essere come l'olio tra le onde", dicevano i marinai, ovvero: placare gli animi esagitati.

L'effetto era ben noto a Benjamin Franklin, che spesso portava con sé un po' d'olio, custodito all'interno dell'anima cava di un bastone da passeggio, nel caso avesse avuto la possibilità di mostrarlo. 

Una volta, durante una festa che si svolgeva vicino a un ruscello su cui la brezza sollevava leggere onde, egli risalì un po' il ruscello e fece alcuni gesti "magici" col bastone da passeggio, usandolo per spruzzare di nascosto dell'olio. 

Con stupore dei presenti, le onde sparirono quasi subito e la superficie del ruscello divenne liscia.

Quando si sorvolano distese di mare aperto, questo effetto permette di riconoscere i tratti di mare inquinati da chiazze di petrolio, che brillano al sole più delle distese vicine di mare pulito, non soltanto perché il petrolio riflette la luce meglio dell'acqua, ma soprattutto perché fa diminuire o elimina le onde, creando una superficie piatta molto riflettente.

Perché l'olio fa scomparire le onde?

Sulla superficie dell'acqua, l'olio forma un sottile velo dotato di tensione superficiale. 

Tale tensione varia da punto a punto, a seconda del grado di contrazione o stiramento cui la pellicola d'olio si trova soggetta per via dell'agitazione dell'acqua.

Le tensioni dello strato d'olio si trasmettono tangenzialmente all'acqua sottostante attraverso la superficie di separazione.

Esse si contrappongono efficacemente alle forze del movimento ondoso dell'acqua, in modo da attenuarlo notevolmente.


Nel 1757, Franklin si recò per mare presso re Giorgio II d'Inghilterra, per presentare una petizione del Parlamento contro le attività della famiglia Penn, proprietaria della Pennsylvania. Già dall'inizio, appena lasciato il porto di New York, il viaggio si rivelò piuttosto spiacevole per via del tempo orribile e del mare agitato. Ad un certo punto, Franklin notò che 2 delle 96 navi della flotta statunitense sembravano navigare in maniera molto più tranquilla e regolare delle altre. Interrogato il capitano in merito a tale stranezza, si sentì rispondere: "I cuochi avranno svuotato il grasso delle padelle dagli ombrinali, ungendo un po' le pareti della nave". Franklin obiettò al capitano che questa era pura e semplice superstizione: si trattava di tradizione, non di scienza. Profondamente colpito da questo effetto, Franklin prese l'abitudine di sperimentarne l'efficacia nelle situazioni e nelle condizioni più diverse. Fino a quando nel 1774, un giorno in cui le acque del lago di Clapham Common, nei pressi di Londra, erano increspate da un forte vento, versò sulla superficie dell'acqua un cucchiaino di olio di oliva (circa 2 cm^3) e notò che l'olio si espandeva formando uno strato molto sottile che stimò di "mezzo acro" (approssimabile a 2000 m^2), smorzando le onde e producendo una calma istantanea. Il fatto che lo strato d'olio si espandesse per mezzo acro e non oltre, che non si allargasse ulteriormente, avrebbe dovuto suggerire a Franklin l'unica conclusione possibile: lo strato non poteva allargarsi di più perché era arrivato allo spessore minimo che potesse raggiungere, cioè lo spessore dato da una singola molecola d'olio. A questo punto, Franklin avrebbe potuto fare una semplice divisione. Il volume d'olio che stava nel cucchiaino (2 centimetri cubi) doveva essere necessariamente uguale al volume dell'olio al di sopra del lago. Supponendo che la pellicola d'olio fosse costituita da un solo strato di molecole messe in verticale una accanto all'altra, i due centimetri cubi dovevano essere equivalenti a 2000 m^2 (superficie dello strato) per D, la dimensione della molecola. Ne avrebbe ricavato che D è pari a circa 10 elevato a -9 metri, cioè un nanometro. Una risposta notevolmente vicina a quella esatta, che è di 1,3 per 10 elevato a -9 metri. Ma quel calcolo Franklin non lo fece mai. A farlo circa un secolo dopo fu Lord Rayleigh.

Prof  Vincenzo Giordano 

Virna Lisi Buon Appetito!

 


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Melona impara

 


“Il comizio di Giorgia Meloni in Sardegna? Deplorevole per due motivi.


Primo: un Presidente del Consiglio neanche in campagna elettorale può permettersi di avere quei toni. Si comporta come se fosse ancora una piccola militante di un partito di opposizione e non si rende conto che è da un anno e mezzo che siede a Palazzo Chigi e rappresenta, amministra e governa 60 milioni di persone.


Secondo: una Presidente del Consiglio, quali che siano le sue simpatie, non può deridere l’antifascismo. Perché il fascismo è stato una tragedia per questo Paese. E quindi non deve parlarne come se stesse raccontando una barzelletta”.


Nulla da aggiungere alle parole di Augias, la cui lucidità è ancora una volta più che evidente. Un senso della politica e delle istituzioni di altri tempi.

Leonardo Cecchi 

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Le Leggende della Scalinata dei Borgia e l’antico “vicus sceleratus”

 



A Roma nel Rione del Colle Esquilino, si vive un’atmosfera particolare e si gode dall’alto il panorama della Chiesa della Madonna dei Monti, della via Cavour e della Torre dei Conti su via dei Fori Imperiali.


La salita dei Borgia si chiama così perchè su di essa si ergono quelle che furono ritenute le “Case” dei Borgia.


La facciata principale dell’edificio la cui origine risale al XIII secolo, presenta caratteri architettonici medievali, rinascimentali e cinquecenteschi, in alto ammirare un delizioso balconcino (forse disegnato da Raffaello) che sovrasta l’arco.


Secondo la tradizione popolare si tratterebbe del Balcone di Vannozza, ovvero Giovanna Cattanei, spregiudicata amante del papa Alessandro VI Borgia, dal quale ebbe quattro figli illeggitimi: Giovanni, Cesare, Goffredo e, la famosa, Lucrezia Borgia.


La scalinata dei Borgia è legata ad un omicidio dell’antica Roma risalente al 535 a.c.


La leggenda narra che Servio Tullio, sesto Re di Roma, fece sposare le due figlie entrambe di nome Tullia con i figli del suo predecessore Tarquinio Prisco, Aronte e Lucio Tarquinio.


Aronte era un uomo pacifico, mentre Lucio Tarquinio era ambizioso, prepotente e di pessimo carattere.

Anche le due figlie di Servio Tullio erano di indole diversa ed opposta, una mite, l’altra ribelle.

L’insofferente Tullia, stanca del marito Arunte, che considerava inetto ed incapace, fece di tutto per prendersi il cognato Lucio Tarquinio, più coraggioso e violento.


I due (Lucio Tarquinio e Tullia Maior) decisero di uccidere i rispettivi cognati e si sposarono.

Successivamente decisero di uccidere anche Servio Tullio (il padre di Tullia). 


Lucio Tarquinio, con un colpo di stato si impossessò del potere e durante una rissa colpì Servio Tullio che ruzzolò per i gradini della curia, il povero re cercò di fuggire, ma, inseguito dai sicari di Lucio Tarquinio, venne ucciso.


La folle Tullia, arrivata nei pressi del Senato chiamò a gran voce il marito perchè voleva essere la prima a salutarlo con il titolo di re. Lucio Tarquinio le intimò di allontanarsi da quel tumulto, Tullia obbedì risalendo con il cocchio via della Cipria, ma alla curva dell’imbocco per il clivo Urbio l’auriga si arrestò inorridito davanti alla macabra scena del cadavere ancora caldo di Servio Tullio.


La donna furibonda e accecata dall’ira, urlò di proseguire e di passare più volte con cocchio sul corpo esanime del re suo padre.

📷

https://pin.it/3feWb7a

#quandoildestinodiventafato

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Dejan Savicevic

   


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Ermete Trimegisto

 


Ricordati che la grande verità si cela sotto la legge del mistero.

La conoscenza universale può essere rivelata solo ai nostri fratelli che hanno affrontato le nostre stesse prove.

La verità va a dosata a misura dell'intelletto, dissimulata ai deboli, che renderebbe pazzi, nascosta ai malvagi, che  solo potrebbero afferrarne qualche frammento di cui farebbero arma letale.

Racchiudila nel tuo cuore, e che essa parli attraverso le tue opere.

La scienza sarà la sua forza, la fede la tua spada e il silenzio la tua corazza impenetrabile.


Ermete Trismegisto.

La congrega delle anime antiche

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martedì 27 febbraio 2024

Bud Spencer Buon Appetito!

 


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Tanti auguri Wim

 


Immaginate un centrocampista con la postura un po' ingobbita, non velocissimo e miope. Immediatamente viene da pensare che quelle caratteristiche siano ostacoli per ottime prestazioni in campo. 

Sì, a meno che quel centrocampista non sia uno dei migliori interpreti della storia del ruolo: Wim Van Hanegem.

Wim sarà colonna del Feyenoord di Happel che avviò il dominio olandese in Coppa Campioni poi proseguito dall'Ajax di Cruyff e protagonista dell'Olanda di Rinus Michels che incantò il pianeta ai mondiali del 1974 prima di perdere inaspettatamente in finale contro la Germania Ovest.

Con Happel e Michels, Van Hanegem si abbeverò alla fonte di due grandi maestri del cosiddetto "Calcio totale" e riuscì grazie alla sua tecnica, alla sua intelligenza tattica a riportarne i dettami in campo.

Wim ha sempre avuto una grande personalità in campo e fuori, tanto che inizialmente sembrava potesse troppa per andare d'accordo con Happel.


"Quando due personalità del genere si incontrano ci sono due possibilità: A) fungo atomico B) si vince la Coppa dei Campioni.

Barrate B.

A Rotterdam raccontano un episodio significativo: Happel entra in pub nelle vicinanze del De Kuip e trova Van Hanegem che sta bevendo una birra. Il giorno dopo si gioca, Happel va da lui e gli chiede "Che birra è, Wim?".

La risposta potrebbe esser stata "Amstel" o "Heineken", ma Happel dice "Non fare lo spiritoso, quante ne hai bevute?".

"Un po'"

"Allora adesso chiamo il segretario e ti faccio multare di 200 fiorini".

"Non c'è bisogno di chiamare il segretario. Ecco: 100, 200... anzi già ci siamo facciamo 300 e compri qualcosa alla sua signora"

E quando possono perdere due così?"

(F. Buffa).


Tra i due poi nasce un sodalizio tecnico che porterà il Feyenoord sulla vetta dell'Europa nel 1970.

Un grande successo che portava la firma di un centrocampista che troppo spesso viene ignorato nelle graduatorie dei grandi della storia ma che è comodamente seduto nell'Olimpo del calcio.


Tanti auguri Wim

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PER LA SERIE : NOI NON TEMIAMO IL RIDICOLO VIENE RI- PUBBLICATA LA BUFALA DELLE COLTIVAZIONI DI RISO PROIBITE AL SUD PER FAVORIRE QUELLE DEL NORD -

 


  Naturalmente e'  una borbonata. Non a caso non c'e' nessuna documentazione di supporto .  Comunque visto che loro la ripubblicano noi la ri-smentiamo 


  Un ottimo articolo, perfettamente esaustivo per ciò che qui interessa, è quello scritto da Pierluigi De Felice (Università degli studi del Salento) e Luisa Spagnoli (Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea-Consiglio Nazionale delle Ricerche): P. De Felice, L. Spagnoli. “Acque e colture irrigue in Terra di Lavoro tra XVII e XVIII secolo. Una riflessione sul paesaggio dell’acqua tra economia e tutela”, in Bollettino della Società Geografica Italiana serie 14, 4(1), anno 2021, pp. 3-17.


  I due ricercatori ricordano che la coltivazione del riso sin dall’epoca moderna era stata sottoposta negli stati preunitari italiani a limitazioni, che cercavano di restringerne e disciplinarne l’attività perché si era notato, senza conoscere esattamente la causa, che le risaie facilitavano l’insorgere d’una malaria endemica. Anche il regno di Napoli, poi delle Due Sicilie, aveva emesso ordinanze del genere: la prammatica del 16 luglio 1763 vietava di coltivare il riso entro due miglia dai centri abitati; il decreto del 14 gennaio 1831 di re Ferdinando II proibiva la coltivazione del riso in alcune tipologie di terreno, restringendo la possibilità di coltura del cereale.

Lo stato italiano fece lo stesso con una legge del 12 giugno 1866, n. 2967. La legge, naturalmente, valeva per l’intero territorio nazionale e la sua applicazione era demandata ai singoli comuni, in subordine alle singole province. Spettava infatti alle autorità comunali decidere in quale modo disciplinare la coltura del riso per evitare rischi sanitari, ovvero per profilassi antimalarica.

Non vi fu dunque alcuna legge che proibisse la coltivazione del riso al Sud, ma soltanto una norma valida per tutto il regno d’Italia e che demandava la decisione d’ammettere la risicoltura alle autorità locali. Per di più essa si poneva sulla falsariga di decreti anteriori anche delle Due Sicilie.

Il declino della risicoltura al Sud, spiegano ancora i due ricercatori De Felice e Spagnoli, fu dovuto unicamente a fattori economici, alla concorrenza ed alla sostituzione con altre colture.

La proibizione della coltivazione del riso al Sud per favorire quello del Nord è dunque un’unica, totale, rozza  e stupida falsità borbonica 


www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0we2eTva9PhsYrY3gZYqxW1KYXgj11DkimSac38is9vypHhgwcvA8dRUDnkcFuy4Jl&id=61555242204017



C’ERA UNA VOLTA IL RISO SICILIANO….

ERAVATE A CONOSCENZA CHE NEL 1861 LO STATO “UNITARIO” VIETO' LA COLTIVAZIONE DEL RISO IN SICILIA, IN QUANTO FACEVA CONCORRENZA AL RISO PIEMONTESE?

La risposta la conosciamo tutti…

Ma facciamo un passo indietro.

La storia del riso in questa penisola che chiamano “Italia” comincia dalla Sicilia. 

Lo portarono gli Arabi intorno all’anno Mille. Non solo ce lo portarono, ma ci insegnarono a coltivarlo e le risaie erano presenti nella Piana di Catania, nella Piana di Ribera, di Lentini e di Gela, fino al 1861, quando, per regio decreto, furono vietate. 

Fu così, vietato seminare il riso, con la grande bufala che provocava la malaria, in realtà era perché i Savoia mal tolleravano che il riso siciliano facesse concorrenza a quello piemontese, che veniva lanciato sul mercato in quegli anni.

Infatti, il Governo Sabaudo, con il suo Presidente del Consiglio Camillo Benso Conte di Cavour, proibì la coltivazione del riso in Sicilia in quanto, a parer suo, le “risaie siciliane” portavano la malaria. 

Solo quelle Siciliane però…

Invece le risaie Piemontesi e Lombarde erano salubri e salutari!

La verità mai scritta nei libri di storia è che il magnifico “Cavour” era,  propietario di risaie, dunque la qualità siciliana indubbiamente migliore di quella piemontese, per sapore e contenuto del chicco, risultava essere molto più richiesta di quella piemontese che cominciava ad avere un declino nei mercati.

Cavour a cui, nostro malgrado, vengono intitolate piazze e vie delle nostre città Siciliane, doveva favorire in tutti i modi il Nord Italia, maggiormente il piemonte a discapito della Sicilia.

Purtroppo, ancora ai nostri giorni non è cambiato nulla, anzi sempre è comunque prima il Nord, se qualcuno lo avesse dimenticato.

Svegliati Sicilia!


#movimentosicilianodazione

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wonder women guess it

 


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A.A.A. VENDESI FELPA USATA NO PERDITEMPO

 


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Mi piace pensare che da qualche parte...

 


La vittoria delle donne. Certo della Todde ma pure di Elly Schlein che messe da parte le sirene per un fallimentare accordo centrista ha lavorato pensando in modo generoso non tanto alla sua bottega in fibrillazione ma al bene dei sardi. Ha vinto una rappresentante dei 5 stelle, ha vinto una segretaria del PD generosa e lungimirante.








Luca 



Poliziotti sotto sfratto

 




Gli immobili nel piano di zona "Collina delle Muse" a Boccea, costruito in convenzione con fondi pubblici, sono alloggi riservati tramite bando a dipendenti delle forze dell'ordine, in seguito messi in affitto o in vendita a prezzi di mercato senza regolamentazioni per poterlo fare.

Un inquilino ha scritto una lettera inviandola al ministro Salvini, all'Assessore delle politiche abitative, al Sindaco, al Prefetto, alla Procura della Repubblica e Senatori, tutti rimasti silenzio. Uno degli inquilini coinvolti ha 55 anni, dopo 35 anni in Polizia, con una disabilità all'80% interrompe il servizio come agente nel 2017, per una grave patologia cardiaca, la moglie e la figlia hanno la 104, ci sono altri inquilini con invalidita' e pensionati, tutti col rischio di essere messi per strada.

Diritti il dipendente dello Stato ne ha solo sulla carta; secondo la legge 104 del 1992, articolo 31 e la legge regionale del Lazio n.10 del giugno 2022, articolo 11, prevedono il welfare abitativo con attribuzione dell' abitazione Erp in misura del 10% riservata a portatori di handicap.

L'Ufficiale giudiziario coinvolgera' poliziotti per mettere per strada altri poliziotti ?! 


By Donati Marziale

Blanco

 


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Catherine Bach meglio conosciuta come Daisy Duke

 


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Michelle Pfeiffer, 1988 Buonanotte!

 


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Gal Gadot 🥰🥰

 


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lunedì 26 febbraio 2024

La Melona ha preso sta pizza in Sardegna!

 


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Il sogno americano...

 


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John Wayne Buon Appetito!

 


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Massimo Ranieri e Adriano Celentano nel 1972

 


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Geolier

 


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Eccolo un vero eroe

 


Ieri pomeriggio a Washington un soldato dell'aviazione statunitense si è dato fuoco davanti all'ambasciata is*aeliana


Il video è stato trasmesso in diretta sui social, l'uomo è vivo e si trova ora in ospedale in condizioni gravi per le gravi ustioni riportate


"Non sarò più complice di un genocidio" ha detto mentre si cospargeva con un liquido infiammabile tutto il corpo e mentre le fiamme lo avvolgevano gridava "Pa*estina Libera!"


Un portavoce dell'Aeronautica USA ha dichiarato che l'aviatore era in servizio attivo nell'esercito


Non è il primo atto dimostrativo estremo contro Is*aele e a supporto della causa pa*estinese che avviene negli USA, già a Dicembre una manifestante si è data fuoco davanti al consolato is*aeliano ad Atlanta, in Georgia


Ma quando a fare tali atti è un soldato in uniforme, oltretutto attivo e in servizio, la questione diventa complessa perchè coinvolge direttamente il Dipartimento di Stato e potrebbe dare il via ad un giro di vite all'interno dell'esercito, oltre a pregiudicare la vita militare dell'aviatore stesso


Secondo le linee guida dell'Air Force i militari in servizio sono severamente puniti se protagonisti di atti politici, soprattutto se in uniforme


In un paese come gli Stati Uniti che sono il maggior alleato di Is*aele e primo finanziatore e esportatore di armi, le manifestazioni a favore della Pa*estina sono tra le più grandi organizzate in tutto il mondo e vede la partecipazione non solo dell'ampia comunità islamica, ma di centinaia di migliaia di ebrei americani (@jewishvoiceforpeace ), il che ha sorpreso non pochi


In Europa ben poche manifestazioni hanno raggiunto gli stessi numeri e la mobilitazione non accenna a fermarsi portando enormi problemi anche a Biden nella sua campagna per la rielezione contro Trump


Quel che è certo è che gli USA sono un paese che sta attraversando una fase acuta di cambiamento e le giovani generazioni, motore pulsante delle mobilitazioni, dimostrano idee e politiche molto diverse rispetto a quelle che siamo abituati a vedere in quella nazione


Un soldato in servizio attivo che si dà fuoco davanti all'ambasciata is*aeliana è un atto enorme e dimostra questi cambiamenti in atto



Nicolò Monti 

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George Garnow

 


"Scelsi di fare il dottorato in fisica sperimentale perché gli sperimentali avevano la loro stanza nell'Istituto dove potevano appendere il cappotto, mentre i teorici dovevano appenderlo all'ingresso."


George Gamow e il modo, forse peggiore (o forse migliore), di scegliere su cosa fare il dottorato.

Storie Scientifiche 

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"Rimangiatevi quello che avete detto! Rimangiatevi quello che avete detto! Sono il più Grande!"

 




25 febbraio 1964, Miami, Florida. Non è ancora primavera, ma al Miami Beach Convention Center fa già un caldo assurdo, è umido. Gli addetti dietro le quinte hanno in consegna le cinture WBA: World Boxing Association e World Boxing Council dei Pesi Massimi che fino ad allora sono state di un uomo che tutti temono. Sonny Liston è il pugile più temuto di tutti i tempi. 185 cm, 100 kg, un allungo disumano da 213 cm, mani da 40 cm di diametro, collo da mezzo metro, sguardo freddo e torvo, un fisico che pare scolpito nella roccia. Non si era mai visto un pugile così spaventoso sul ring. Certo, c’erano stati altri picchiatori temuti, gente come il fumantino Jack Dempsey come il roccioso Rocky Marciano, uno che Liston lo ha in grande stima, lo ammira, contro cui ad un certo punto si pensava anche di mettere su un match da leggenda. Non se n’è fatto niente, ma lui, Rocky, come il suo amico, il grande Joe Louis come quasi tutti quella sera vede un solo epilogo possibile: la vittoria di Liston, dell’Orso Nero. 


Ciò che rende Charles “Sonny” Liston un pericolo pubblico è il fatto che oltre ad avere una potenza spaventosa, una mascella di ferro e una resistenza incredibile, è anche un ottimo pugile. Non è nulla di avveniristico o chissà che rivoluzionario, il suo è lo stile classico del boxer-puncher dell'epoca. Ha un buon gioco di gambe, con cui compensa ad una difesa essenziale. Il suo jab è tra i migliori mai visti, con cui apre la strada ad un diretto destro, un gancio sinistro e dei montanti semplicemente devastanti. Di KO sul ring se ne sono visti tanti, ma quando Sonny combatte, pare di vedere un adulto picchiare dei bambini. Gli avversari stramazzano al suolo come fulminati da un colpo di pistola. Tutti sono sicuri che la stessa sorte capiterà anche a quel ragazzo di 22 anni, all’oro Olimpico di Roma 1960, a quel giovane chiacchierone. Cassius Marcellus Clay è nato a Louisville, nel Kentucky, è il volto nuovo della boxe. Al contrario di Liston, cresciuto in condizioni a dir poco terrificanti, diventato pugile in prigione, Clay la povertà che conoscono gran parte degli afroamericani non l’ha mai conosciuta. Il razzismo invece si, persino dopo aver vinto l’oro olimpico, viene visto con ostilità da una bella fetta dell’opinione pubblica, a cui non piace la sua boxe, a cui non piace lui. 


Clay ha cominciato a frequentare i Black Muslims di Elijah Muhammad, si è legato da diverso tempo con quel Malcolm X che con le sue parole agita la comunità afroamericana. Cassius è lo sfidante, è dato nettamente sfavorito, anzi in molti lo vedono come una bolla di sapone, un miracolato. “Non ha battuto nessuno” scrivono alcuni giornalisti, memori della vittoria alquanto dubbia contro Doug Jones, di come abbia quasi perso contro l’inglese Sir Henry Cooper OBE, dopo essere stato atterrato in malo modo. Come può sopravvivere a una belva come Sonny? Sonny che ha perso ai punti solo un match ad inizio carriera, 12 round con una mascella rotta, il rivale che non ha più boxato dopo quel giorno. 

Ha distrutto DeJohn, Cleveland Williams, Zora Folley, Roy Harris, Eddie Machen…quando finalmente gli han dato la chance per il titolo, si è sbarazzato del quotatissimo Floyd Patterson in pochi attimi. 


Cassius ha passato tutta la vigilia a fare qualcosa di mai visto prima: ha irriso Liston. Il “rap” con cui lo schernisce davanti alla stampa, al mondo, è il primo esempio di trash talking moderno, lo usa sia per promuovere il match, che per demolire psicologicamente Sonny. Liston è un pugile nero che lui sa, tutti sanno, essere una creatura della mafia. Frankie Carbo, uno dei gangsters più spietati di quegli anni, domina la boxe, arrangia incontri, si prende le borse. Liston di ciò che dovrebbe vincere, vede solo una parte, il resto va a Carbo, alla famiglia Lucchese di New York. Gente spietata, sveglia, furba. 

Liston è stato un buon affare, ma è stato anche osteggiato ed odiato dai bianchi. In questo, l’Orso Nero e il Labbro di Louisville hanno molto in comune. Liston non segue lo stile di vita che “la sua razza” dovrebbe seguire per i bianchi. Va nei locali, esce con jazzisti, malavitosi, piace alle bianche. Non ha lo stile misurato e conciliante di un Louis o Patterson, lui è l’Orso Nero, la spaventosa superiorità fisica e sessuale che si materializza negli incubi del mondo bianco. 

Viene arrestato spesso per futili motivi, è osteggiato da molti promoters, da molti pugili. 


Quella sera, pur favorito, non è in condizioni entusiasmanti. Non lo è da un po’ a dirla tutta. Soffre di depressione, da un po’ conduce una vita sregolata al massimo, cerca nell’alcool, nella morfina, nelle prostitute, quell’amore, quella considerazione, che gli è stata negata, che sperava di avere dalla boxe. Tutti conoscono Sonny il pugile, ma nessuno l’uomo, che è misterioso, imprevedibile, non si sa neppure quanti anni abbia, probabilmente ne ha 3 o 4 più di quanti dichiari. Si è allenato poco e male, la sera prima l’ha passata a fare bagordi, non crede che quel ragazzo sia un problema, lo vede come una sorta di Sammy Davis extra-large. Clay invece ha passato gli ultimi due anni a studiare Liston, il campione, che ha abbattuto Patterson, uno dei suoi idoli. Vi ha visto pregi ma anche i difetti di una boxe scolastica, classica, un pugile che è sì tecnicamente valido, potentissimo ma anche molto lento, e tanto, prevedibile. Lo denigra, lo chiama brutto orso, lo stuzzica, scrive poesie e versetti dove dice come lo batterà, sfida la stampa e i media che gli dicono senza mezzi termini che per loro non può vincere. 


Comincia il match e Clay si muove sulle gambe come ha visto fare al suo mentore pugilistico, a Sugar Ray Robinson. Non offre un bersaglio fisso a Liston, che lo carica come un toro ma colpisce solo l’aria, appare immediatamente poco a suo agio contro un avversario così mobile. Clay comincia subito a centrarlo senza problemi con il suo jab, ad evitarne mazzate tribali e a rientrare doppiando con il diretto destro, con lo swing sinistro. Nel 2° Liston riesce a tagliare meglio il ring, centra Clay con un bel gancio sinistro che scuote lo sfidante. Ma è gloria effimera. Dal 3° Clay aumenta il ritmo, prende il controllo del match, bombarda il Campione con combinazioni furiose, ferisce Sonny allo zigomo sinistro. Non era mai successo. Lo chiude alle corde, lo sommerge di pugni. Manco questo era mai successo. Gli uno-due di Clay scuotono il capo del Campione che però reagisce rabbiosamente, Clay è in iperventilazione, si fa sorprendere dai colpi al corpo dell’Orso Nero, ma finisce il round schernendolo durante il clinch.

Nel 4° round Clay è in difficoltà, riesce a tenere la distanza, lavora con il jab ma è Liston che appare più deciso e convinto, lo centra con diversi colpi al corpo e con un diretto sinistro. Clay torna all’angolo scuotendo la testa, al suo coach, Angelo Dundee, dice di avere qualcosa sugli occhi, che non ci vede bene.


“Toglimi i guantoni, voglio che tutti vedano che razza di baro è, ha messo qualcosa sui guanti”. “Stai calmo” gli dice Dundee “tu ora torni lì e gli danzi attorno, è un match per il titolo, non dire cavolate!”. Una sostanza urticante sui guantoni? Il trucco di un uomo disperato? No. Sonny Liston ha problemi alla spalla sinistra, il che è il primo indizio per un uomo con quei muscoli, che si è preparato molto male. Ha una crema antiinfiammatoria, durante il clinch, qualcosa è finito addosso a Clay, che per tutto il 5° round si muove senza che Liston riesca a centrarlo. Il 6° round è un monologo dello sfidante, Liston è quasi ridicolizzato da Clay, lo stadio è in tumulto, i giornalisti non credono ai loro occhi. Il Campione scuro in volto va verso il suo angolo, ha la testa bassa, appare scoraggiato. La cuffia dei rotatori sinistra è in pessime condizioni, la spalla quasi non si muove più. Ha il volto gonfio e tumefatto, sputa il paradenti, disgustato. Clay lo vede, capisce, va a centro ring con le mani alzate, esulta, è il nuovo e più giovane Campione dei Pesi Massimi di sempre ad aver conquistato un titolo da sfidante. Nell’arena scoppia il finimondo, il ragazzo di Louisville è circondato da fan, amici, tra cui Sam Cooke si gira a bocca spalancata verso il mondo e grida la sua rabbia e il suo trionfo a chi lo aveva deriso o dato per sicuro perdente. 


In quell’istante, con il regno di Sonny Liston, scompare anche il controllo della mafia sui campioni, scompare l’afroamericano ignorante, vittima e succube dei bianchi, cavallo da corsa per un sistema che avrà proprio in Clay il peggior nemico, il distruttore per antonomasia. Ma pochi ancora lo sanno, lo intuiscono, compresi i promoters di Clay, cinque ricconi bianchi di Louisville che volevano non incontrasse Malcolm X, che si staccasse dall’Islam. Li manderà al diavolo del tutto poche ore dopo, si legherà ai Black Muslims anche professionalmente. In quel momento smette di esistere Cassius Clay, nasce Muhammad Ali che diventerà davvero chi dice di essere quella sera: il più Grande. In molti tra storici e giornalisti, indagheranno su quel match, su eventuali combine. Ma no, Liston era semplicemente troppo vecchio, usurato, non aveva soprattutto lo stile per battere Alì.


Il secondo incontro, con il pugno fantasma, apparirà esattamente ciò che è: una sceneggiata, imposta dalla mafia, che spera di controllare quel ragazzo come ha controllato per tutta la vita Liston, che andrà incontro ad un tramonto osceno e triste, morirà per una misteriosa overdose a cui non crederà mai nessuno nel 1970. Meritava una sorte migliore. Ciò che è certo, è che il 25 febbraio del 1964 di 60 anni fa, cambiava tutto. La boxe, lo sport come lo conoscevamo, non sarebbero stati più gli stessi. Tutto grazie a quel ragazzo, che volava come una farfalla e che pungeva come un’ape.

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