Ci permettiamo di sottoporre alla vostra attenzione la vicenda umana di Marco.
La storia personale di Marco nato a Napoli nel 1970 si configura come un percorso segnato da notevoli ostacoli, a partire dalla discriminazione legata alla sua omosessualità fino alle sfide lavorative e finanziarie.
Svolge lavori in Italia e all'estero in Germania a partire dall’età di 17 anni, nel 2010 a quarant’anni si trasferisce a Roma, fino al 2022 inizia uno straziante empasse occupazionale che nel tempo ha eroso i suoi risparmi, solo nel 2023 riesce ad ottenere un contratto a tempo indeterminato con un lavoro part time che i suoi problemi fisici gli permettono di svolgere con fatica, tenendolo nella precarietà.
Sono seguite complicazioni burocratiche con l'INPS ad aggravare ulteriormente la sua situazione, inducendolo alla misura disperata ed estrema di occupare una casa di proprietà dello stesso Inps.
L'isolamento sociale e il conclamarsi nel 2014 di un quadro clinico grave e molto complesso, la malattia infettiva causata dal virus HIV, hanno accentuato la sua vulnerabilità attraverso un certificato da parte dei servizi sociali per Stato di Debolezza Sociale.
Nonostante la partecipazione a una sanatoria Inps, nel 2015, Marco ha trascorso dieci anni in una situazione di incertezza riguardo alla sua sicurezza abitativa, cercando disperatamente di regolarizzare la sua posizione.
E’ stata fatta in questi mesi anche istanza per l’alloggio temporaneo abitativo a Roma Capitale.
Bisogna individuare una soluzione che rappresenti per lui un rifugio sicuro, specialmente alla luce della minaccia imminente di un suo sgombero dalla casa nella quale vive, storie di questo tipo necessitano di essere accolte con interventi solidali e concreti rivolti a persone in estrema difficoltà.
Le violazioni dello Stato italiano è noto nella comunità europea anche per il suo mancato rispetto
dei diritti delle minoranze come la comunità LGBTQ infatti non esistono reati contro l'omofobia nella nostra legislazione e il disegno di legge col nome DDL ZAN è stato respinto.
Una soluzione possibile per bloccare lo sfratto È questione di volontà politica, dell'INPS che vuole vendere i beni pubblici, compreso dove abita Marco, il Comune di Roma ha un fondo di oltre 50 milioni di euro
disponibile per l'acquisto di immobili e case popolari sul mercato, l'INPS può vendere questa casa
al comune di Roma in gestione all'ATER che è l'ente pubblico alloggi, accettare la mia domanda presentata dove mi trovo in lista d'attesa con regolare contratto di locazione ad importo sostenibile per la mia condizione socio-economica, sono considerato moroso nonostante verso mensilmente 350 euro all’Inps,
non c’è motivo di distruggere ciò che ne resta della vita di Marco, questa sentenza di sfratto esecutivo per me equivale ad una condanna a morte.
GUIDA SUI DIRITTI MISURE per LA DIGNITA’ NON APPLICATE :
A) La Costituzione della Repubblica Italiana:
La Costituzione contiene principi fondamentali che garantiscono i diritti fondamentali degli individui, tra cui il diritto alla vita, alla salute e alla dignità umana.
Articolo 2- "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale."
Questo articolo sottolinea l'impegno dello Stato a garantire i diritti inviolabili dell'uomo, inclusi il diritto alla vita e alla dignità umana.
Articolo 3 - "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Questo articolo sancisce il principio di uguaglianza e non discriminazione, che impone alle autorità di agire per rimuovere gli ostacoli che limitano i diritti dei cittadini, compreso il diritto all'alloggio e alla protezione sociale.
Articolo 10 - L'ordinamento giuridico italiano si conforma ai principi del diritto internazionale generalmente riconosciuti.
Articolo 32 - "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti."
Questo articolo sancisce il diritto alla salute come fondamentale e impone allo Stato di garantire cure gratuite agli indigenti, incluso il diritto a un alloggio adeguato per preservare la salute e il benessere delle persone vulnerabili.
Articolo 38 - Ogni cittadino inabile al lavoro e privo dei necessari mezzi di sussistenza ha diritto all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano assicurati mezzi adeguati ai loro bisogni e necessità in caso di infortuni, malattie, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria.
Le persone disabili e portatrici di handicap hanno diritto a ricevere istruzione e formazione professionale.
Le responsabilità previste dal presente articolo sono affidate a enti e istituzioni istituiti o finanziati dallo Stato.
Articolo 41 - "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana."
Questo articolo sottolinea l'importanza dell'utilità sociale e della tutela della dignità umana nell'esercizio dell'iniziativa economica, che potrebbe essere invocato per garantire un alloggio in situazioni di emergenza abitativa.
Articolo 47- sul diritto di abitazione in ripetute sentenze della Consulta: "è doveroso da parte della collettività intera impedire che delle persone possano rimanere prive di abitazione" (n. 49/1987);
B) Architettura legale in caso di sfratto:
Le autorità pubbliche hanno il dovere di agire nel migliore interesse della persona in difficoltà, garantendo la sua protezione e il suo benessere in conformità con la legge e i principi umanitari, considerando le particolari patologie di cui è affetto.
In caso di sfratto, le pubbliche autorità hanno il dovere di agire tempestivamente per garantire l'incolumità e la sicurezza della persona in difficoltà,
Prefetto:
- Il Prefetto dovrebbe essere informato della situazione di emergenza abitativa della persona in difficoltà e delle sue condizioni socio-sanitarie delicate.
- Deve coordinare gli interventi delle autorità competenti per garantire che venga adottata una soluzione rapida ed efficace per evitare il suo sfratto e assicurargli un alloggio sicuro e adeguato.
- Può attivare risorse e programmi di emergenza per affrontare la situazione della persona in difficoltà, coinvolgendo anche altre istituzioni e organizzazioni locali.
Ufficiale Giudiziario:
- L'ufficiale giudiziario, responsabile dell'esecuzione dello sfratto, deve essere informato della situazione di emergenza della persona in difficoltà e delle sue condizioni di salute.
- Deve considerare la possibilità di sospendere temporaneamente l'esecuzione dello sfratto alla luce delle circostanze eccezionali e della necessità di tutelare la salute e l'incolumità della persona in difficoltà.
- Può richiedere istruzioni al giudice competente e valutare l'opportunità di adottare misure alternative, come il passaggio da casa a casa previsto dalla delibera 104/2022 del Comune di Roma Capitale.
Assistente Sociale:
- L'assistente sociale interviene nell’immediato per prendere in carico il caso della persona in difficoltà e valutare le sue necessità socio-sanitarie.
- Deve esprimere un parere professionale sulla situazione tenendo conto delle patologie e delle implicazioni sulla sua sicurezza e benessere.
- Deve coordinarsi con altre figure professionali e istituzioni per garantire un intervento integrato e personalizzato, finalizzato a fornire alla persona in difficoltà l’assistenza e il supporto necessari per affrontare la sua situazione di emergenza abitativa e sanitaria.
C) CODICE DI PROCEDURA CIVILE e Articoli inerenti:
Il Codice di Procedura Civile ha la funzione di tutelare il diritto di azione secondo il quale tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
In Italia lo sfratto può essere intimato in diversi casi, principalmente per finita locazione o per morosità.
Il Codice di Procedura Civile disciplina le procedure giudiziarie, inclusi i procedimenti relativi agli sfratti. Potrebbe essere invocato per chiedere la sospensione dell'esecuzione dello sfratto in casi di urgenza o situazioni eccezionali o di forza maggiore
Nella tutela dell’inquilino, l’ordinamento riconosce a quest’ultimo la possibilità di opporsi allo sfratto con
L’art. 665 c.p.c. comparendo in giudizio dopo essere stato regolarmente citato per contestare quanto affermato dal locatore.
Qualora l’opposizione si fondi su prova scritta, la convalida non potrà essere pronunciata e verrà avviato un giudizio ordinario di cognizione nelle forme del rito locatizio, previa ordinanza di mutamento di rito ai sensi dell’art. 426 del codice di procedura civile.
L’art. 657 c.p.c. disciplina lo sfratto per finita locazione nei casi in cui, una volta scaduto il contratto, il conduttore non lasci libero l’immobile. Norma che si collega direttamente alla previsione di cui all’art. 2930 c.c. che, qualora non sia adempiuto l’obbligo di consegnare una cosa determinata, mobile o immobile, riconosce all’avente diritto la possibilità di ottenere la consegna o il rilascio forzati a norma delle disposizioni del codice di procedura civile.
L’art. 658 c.p.c. disciplina lo sfratto per morosità, procedimento che il locatore può intimare al conduttore, con il contratto ancora in vigore, in caso di persistente morosità dell’inquilino, ovvero se questi si sia reso inadempiente non pagando il canone d’affitto alle scadenze pattuite.
In entrambi i casi, la legge punta a tutelare le parti consentendo di ricorrere a un procedimento sommario veloce rispetto a quello ordinario, con termini ridotti. Qualora l’intimato non compaia o non si opponga, il giudice convalida la licenza o lo sfratto e dispone con ordinanza la formula esecutiva.
Legge n. 448/1998 - Normativa riguardante le misure di protezione sociale per i cittadini italiani e stranieri, che stabilisce misure per il sostegno e l'assistenza sociale a persone in situazioni di bisogno.
D) Sanatoria e ’termine di grazia’ :
La legge n. 392/1978 (Disciplina delle locazioni di immobili urbani) all’art. 55 prevede che l’inquilino possa impedire lo sfratto sanando in sede giudiziale la sua morosità nel pagamento dei canoni o degli oneri, Il pagamento esclude lo scioglimento del vincolo contrattuale. Qualora il pagamento non avvenga in udienza, il giudice potrà, su comprovate condizioni di difficoltà.
Si tratta del cosiddetto “termine di grazia” che la legge fissa in 120 giorni qualora l’inadempienza morosa, protrattasi per non oltre due mesi, sia conseguente alle precarie condizioni economiche del conduttore, insorte dopo la stipulazione del contratto, dipendenti da malattie o gravi e comprovate condizioni di difficoltà, in disoccupazione, anche problemi di salute ed eventuali patologie che hanno determinato la sua difficoltà.
E) Sospensione dell’esecuzione solo per finita locazione:
La legge sulle locazioni abitative n. 431/1998, all’art. 6, comma 5, consente al conduttore, nel caso in cui siano stati emessi provvedimenti esecutivi di rilascio, solo per finita locazione di richiedere, una solta volta, possibilità concessa solo in presenza di presupposti specifici per un membro del nucleo che sia portatore di handicap o malato terminale.
Il differimento potrà avere durata fino a 18 mesi, l’istanza andrà rivolta al Giudice dell’esecuzione, la procedura del D.L. n. 9/1982. La medesima norma impone al conduttore/occupante di corrispondere, fino all’effettivo rilascio una somma mensile pari al canone del contratto maggiorata del 20%.
F) CONVENZIONE delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità:
Un Trattato internazionale che protegge i diritti delle persone con disabilità, incluso il diritto alla vita indipendente e all'inclusione sociale. Potrebbe essere invocato per garantire il pieno rispetto dei diritti, come persona con disabilità.
Per i disabili il diritto alla casa è “reale”, perché codificato nella normativa internazionale e nazionale. Il 13 dicembre 2006, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la “Convenzione internazionale sulla protezione e la promozione dei diritti e della dignità delle persone disabili
G) ARTICOLI CONVENZIONE ONU CON IL GOVERNO ITALIANO e LE
AUTORITÀ (tra cui IL CONSIGLIO DI ROMA, IL MINISTERO DEL LAVORO, LA SANITÀ PUBBLICA SERVIZI e il MINISTERO DELLA SALUTE) :
Articolo 1- Tutti i popoli hanno il diritto all'autodeterminazione. In virtù di tale diritto essi determinano liberamente il proprio status politico e perseguire liberamente il proprio sviluppo economico, sociale e culturale.
-Ciascuno Stato parte del presente Patto si impegna ad adottare misure, individualmente e collettivamente assistenza e cooperazione internazionale, soprattutto economica e tecnica, al massimo delle risorse disponibili, con l'obiettivo di raggiungere progressivamente la piena realizzazione dei diritti riconosciuti nel presente Patto con tutti i mezzi appropriati, compresa in particolare l’adozione di misure legislative.
-Gli Stati parti del presente Patto si impegnano a garantire che tali diritti enunciati nel presente Patto saranno esercitati senza discriminazioni di alcun genere, razza, al colore, al sesso, lingua, religione, opinioni politiche o di altro tipo, all'origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o altro status.
Articolo 6- Gli Stati del presente Patto riconoscono il diritto al lavoro, che comprende il diritto di ognuno alla possibilità di guadagnarsi da vivere con un lavoro liberamente scelto e misure appropriate per salvaguardare questo diritto.
Le misure che uno Stato parte del presente Patto deve intraprendere per raggiungere il pieno risultato
la realizzazione di questo diritto comprende l'orientamento e la formazione tecnica e professionale
programmi, politiche e tecniche per raggiungere stabilità economica, sociale e culturale, sviluppo e occupazione piena e produttiva in condizioni di salvaguardia, libertà, politiche ed economiche fondamentali dell’individuo.
Articolo 11- Gli Stati parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo ad un'adeguata tutela della propria salute standard di vita per sé e per la sua famiglia, compresi cibo, vestiario e alloggio adeguati e al miglioramento continuo delle condizioni di vita.
Articolo 12- Gli Stati parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo al godimento del più alto livello raggiungibile di salute fisica e mentale.
H) - Il Servizio sanitario nazionale Italiano ha disciplinato le modalità di assistenza per la infezione da Hiv attraverso la Legge 135/1990 che individua nei reparti di malattie infettive le strutture deputate alla gestione del paziente con infezione da Hiv.
Il modello assistenziale previsto dalla legge è articolato in:
-ricovero ospedaliero in degenza e diurno (day hospital) per pazienti con quadri clinici acuti
-ambulatorio per pazienti con infezione cronica stabile
-assistenza domiciliare integrata con l’assistenza territoriale e case alloggio per pazienti che necessitano di supporto sia per motivi clinici sia economico-sociale.
Vi terremo informati su come si comporteranno le Istituzioni il 29 Febbraio 2024 allo sfratto esecutivo di Marco a VI Municipio sulle risoluzioni che verranno adottate.
By Manuela Marziale
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