mercoledì 30 novembre 2022

Kirill Stremousov, chi era il numero due dei filorussi di Kherson. Da No Vax a volto dell’occupazione russa

  

Ricopriva il ruolo di vice capo dell'Amministrazione militare-civile di Kherson dal 26 aprile scorso. La sua morte in un’incidente d’auto è stata confermata dal suo capo Vladimir Saldo

Ritratto di un personaggio controverso
Stremousov era un personaggio controverso anche prima dell'occupazione russa. Nato a Holmivskyi, nell'oblast di Donetsk, aveva inizialmente lavorato come ispettore per la pesca, ma nel 2007 si era dimesso, lanciando un blog nutrizionista, dove incitava a mangiare argilla. Negli anni aveva abbracciato sempre più teorie complottiste ed esoteriche. Di ritorno da un lungo viaggio negli Stati uniti, aveva aderito All'Associazione dei partigiani della sicurezza sociale, un movimento mistico-pagano russo e antisemita. Su posizioni sempre più filorusse, Stremousov ha poi tentato varie strade politiche, in una carriera da agitatore che comprende anche il pestaggio di un poliziotto e una sparatoria nella sede di un giornale locale a Kherson. Ha fatto anche molto discutere un agghiacciante video su Youtube, in cui faceva roteare in aria la figlioletta di quattro mesi, affermando che si sentivano le sue ossa scricchiolare e che questo faceva bene «alla circolazione del sangue». Nel 2019, Stremousouv si era candidato come indipendente alle elezioni da sindaco di Kherson, ottenendo solo il 2% dei voti. Poi, durante la pandemia, era diventato un attivo sostenitore di teorie No vax.

Posizioni controverse sulla pandemia
Durante la pandemia di Covid-19, Stremousov ha iniziato a promuovere convinzioni anti-vaccinazione e teorie complottiste sul virus. Nei suoi video ha accusato le autorità di diffondere il Covid, ha parlato di «biolaboratori statunitensi in Ucraina» e ha esortato i residenti a non indossare maschere e a non rispettare le restrizioni.

La vita di Stremousov dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina
Dopo il 24 febbraio e da quando la regione di Kherson è stata occupata dai russi, Stremousov ha assunto una posizione filorussa. Il 16 marzo 2022, insieme ad altri attivisti filorussi locali tiene una riunione del Comitato di salvezza collaborazionista per la pace e l'ordine, nell'edificio dell'amministrazione regionale. Per questo motivo, il giorno seguente, il governo ucraino lo accusa di tradimento e avvia un procedimento penale contro di lui.
Il Cremlino decide di nominarlo vicepresidente dell'Amministrazione civile-militare di Kherson il 26 aprile, e, a dimostrazione dell'intenzione di separarsi dall'Ucraina, il 28 aprile Stremousov annuncia che da maggio la regione avrebbe cambiato la propria valuta in rublo russo, sostenendo che «reintegrare la regione di Kherson in un'Ucraina nazista è fuori questione».
Solo un mese fa, durante la controffensiva in corso nella regione, esprime la sua insoddisfazione per i «comandanti incompetenti» e accusa il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu di aver «permesso che questa situazione accadesse», aggiungendo che molti suggeriscono al ministro di spararsi.

https://www.lastampa.it/esteri/2022/11/09/news/chi_e_kirill_stremousov-12229261/

Putin71 

Kirill Stremousov

 

Kirill Stremousov (1976-2022)

HENICHESK, UCRAINA - Vogliamo ricordarlo così, Kirill Stremousov, blogger e politico ucraino schieratosi infine coi nemici della sua patria in nome di Madre Russia: mentre fa roteare la sua figlioletta di appena quattro mesi. Nel video si può sentire l'eroico Kirril che dice con non poco orgoglio "posso sentire le sue ossa scricchiolare!". Altre cose degne di nota: era seguace di una teoria cospirazionista post-Soviet, neo-pagana, anti-giudaica e neo-Stalinista (qualunques cosa significhi) mascherata da partito, ha picchiato uno sbirro durante un consiglio comunale, ha partecipato ad alcuni attacchi a convogli della forza di polizia ucraina e durante la pandemia bloggava cacate cospirazioniste invitando a non seguire i protocolli di mascherine e compagnia bella. Tutte cose che al sior Putin devono essere piaciute parecchiotto, visto che qualche mese fa lo ha nominato vice-capo dell'Amministrazione militare/civile dell'Oblast di Kherson. Purtroppo, però, questo bel personaggino va a crepare in un incidente d'auto e quindi non sentiremo più parlare di lui, sebbene ne sentiremo certo la mancanza.

link

https://www1.ilmortodelmese.com/

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“IRENE CARA CI HA INSEGNATO A BALLARE PER LA NOSTRA VITA, A IMPARARE A VOLARE”

 

“IRENE CARA CI HA INSEGNATO A BALLARE PER LA NOSTRA VITA, A IMPARARE A VOLARE” – CATERINA SOFFICI: “SE NE VA GIOVANISSIMA, A 63 ANNI, E NOI RIMANIAMO ATTONITI, PERCHÉ SEMBRAVA IMMORTALE COME I SOGNI CHE CI HA FATTO SOGNARE” – IL SUCCESSO DI FAME E POI CON LA CANZONE “WHAT A FEELING” IN FLASHDANCE: “È IN CIMA A TUTTE LE CLASSIFICHE, E NEI NOSTRI MANGIANASTRI LO CONSUMIAMO FINO A FONDERE LE CASSETTE. CHE SENSAZIONE /ESSERE È CREDERE/ POSSO AVERE TUTTO, ORA STO BALLANDO PER LA MIA VITA. POTEVAMO AVERE TUTTO, O ALMENO LO CREDEVAMO”

 

https://youtu.be/miax0Jpe5mA

IRENE CARA IRENE CARA

Caterina Soffici per “La Stampa”

 

Quando hai tutte le strade davanti e quando il tuo futuro di teenager incontra il futuro del mondo. Erano i fantastici anni Ottanta, vituperati e maledetti, ma a guardarli adesso com' erano belli. E lei, Irene Cara, è stata un pilastro degli anni Ottanta, di quei sogni, di quelle possibilità, di quel futuro. Li ha cantati e ballati in «Fame» e in «Flashdance», e noi con lei. Se ne va giovanissima, a 63 anni, e noi rimaniamo attoniti, perché sembrava immortale come i sogni che ci ha fatto sognare.

 

Diventa regina partendo Cenerentola senza neppure passare per principessa.

Nata nel Bronx, a New York, il 18 marzo 1959. Il suo nome per intero era Irene Cara Escalera, ed è stata la prima a mostrare con il suo esempio che i sogni erano possibili. Aveva studiato musica, ballo e recitazione fin da bambina. Era apparsa in varie produzioni teatrali e programmi tv fin dagli anni Settanta.

 

Caterina Soffici 5 Caterina Soffici 5

Appena ventenne esordisce in una serie («Radici», le nuove generazioni), ideata e prodotta da Marlon Brando. Poi l'esplosione di popolarità con «Fame», («Saranno famosi») nel 1980. Lei era Coco, e tutte volevamo essere lei. La scuola di ballo e di artisti, la New York dei loft, quando ancora non si chiamavano loft. Loro andavano a scuola con la felpa e in canottiera, e noi dovevamo lottare per un paio di «trasgressivi» leggings e per gli scaldamuscoli.

https://youtu.be/H1gMQ_q3FSM

IRENE CARA OSCAR IRENE CARA OSCAR

 

Io li comprai di nascosto - i miei genitori non volevano - al mercato di San Lorenzo, a Firenze. C'erano banchetti pieni di scaldamuscoli stile «Flashdance». Li tenevo nello zainetto Invicta con cui andavo a scuola, perché non li trovassero e quindi sequestrassero. A noi il latino e seduti ai banchi, a loro i salti e le capriole e la musica. E c'erano Leroy e Lee, ed eravamo tutte un po' innamorate di quei due ragazzi, mentre a scuola c'erano compagni di classe che volevamo assomigliassero a quei due, invece erano sfigati e per niente svalvolati come i due ragazzi ballerini e canterini del film. «I' m gonna live forever, I' m gonna learn how to fly», cantava Irene.

 

«Vivrò per sempre/Imparerò a volare», la cantavamo a squarciagola anche noi e non c'era Google per trovare le parole delle canzoni. Le dovevamo ascoltare e riascoltare sul mangianastri, per capirle.

 

lee curreri irene cara saranno famosi lee curreri irene cara saranno famosi

In «Fame» Irene Cara canta il tema della pellicola e con quella canzone vincerà l'Oscar per la miglior canzone. Nello stesso anno, il 1980, ottiene anche due nomination al Grammy Award nel 1980 come migliore nuova cantante femminile e migliore nuova artista pop.

 

Quando poi hanno fatto la serie televisiva (e non ci siamo persi una puntata neppure di quella) Irene non c'era più, aveva detto di no e non si è mai capito perché.

Fame ha dato l'avvio agli anni Ottanta, un calcione per lasciarsi alle spalle i tetri anni Settanta, pieni di piombo e rapimenti.

 

Era la porta aperta sul benessere e la modernità, che per forza veniva dall'America.

irene cara e amici in spiaggia nel 1982 irene cara e amici in spiaggia nel 1982

«Fame» sembrava insuperabile, ma poi nel 1983 è arrivato «Flashdance» di Adrian Lynch e l'ha superato. «Flashdance What a Feeling», brano scritto in collaborazione con Giorgio Moroder, tema portante del film, è stato l'apice della sua carriera.

 

Di nuovo Oscar per la miglior canzone (e Irene Cara è stata la prima cantante ispanica a riceverlo anche come autrice), Golden Globe e anche il Grammy alla miglior interpretazione vocale femminile pop.

 

È in cima a tutte le classifiche, e nei nostri mangianastri lo consumiamo fino a fondere le cassette. «What a feeling/Being' s believin'/ I can have it all, now I' m dancing for my life. Che sensazione /Essere è credere/ Posso avere tutto, ora sto ballando per la mia vita».

 

Potevamo avere tutto, o almeno lo credevamo. Quando hai ancora tutte le strade davanti, quando il futuro sembra non finire mai, quando non ci sono strade segnate e pensavamo di poter davvero seguire una passione e fare in modo che accadesse. («Take your passion and make it happen», cantava Irene).

dick clark irene cara dick clark irene cara

 

Ieri, alla notizia della morte di Irene Cara sono andata su Youtube per riascoltare quella canzoni e tutto è tornato a galla, come fosse ieri. L'amarcord di un mondo senza influencer e niente telefonini e niente social. Solo telefoni a gettoni per dire che arrivavi tardi o non arrivavi proprio a cena (poi cadeva la linea e non eri più rintracciabile e sapevi che l'avresti pagata, ma intanto te la godevi).

 

E telefono fisso da litigarsi, perché c'era sempre qualcuno in casa che aspettava una telefonata e il telefono era sempre occupato. Era libertà. Era la possibilità di vivere sicuri che era meglio un rimorso che un rimpianto. Potevamo sbagliare e riprovare, non avevamo gli occhi degli altri sempre puntati addosso a spiarci tramite gli account.

 

irene cara coco hernandez in saranno famosi irene cara coco hernandez in saranno famosi

Irene Cara è stata anche un po' questo. Ci ha insegnato a ballare per la nostra vita, a imparare a volare. Forse hanno davvero ragione le generazioni Z e i Millennials e tutti quelli che sono venuti dopo di noi nati alla fine degli anni Sessanta (che non siamo Boomers ma non so se abbiamo un nome), a rimproverarci di avergli rubato il futuro. Non so se davvero glielo abbiamo rubato, ma se così fosse, potremmo togliergli le cuffiette piene di rapper sempre così arrabbiati e dargli indietro qualche pezzetto di libertà facendogli vedere quei film e ascoltare quelle canzoni.

irene cara (sinistra) nella serie radici irene cara (sinistra) nella serie radici jennifer beals irene cara keith forsey matthew broderick jennifer beals irene cara keith forsey matthew broderick irene cara canta a melbourne nel 2006 irene cara canta a melbourne nel 2006 la casa di irene cara in florida la casa di irene cara in florida irene cara grammy irene cara grammy annuncio della morte di irene cara annuncio della morte di irene cara irene cara gene ray saranno famosi irene cara gene ray saranno famosi irene cara e il cast di saranno famosi irene cara e il cast di saranno famosi irene cara irene cara irene cara alla premiere di downtown 2004 irene cara alla premiere di downtown 2004 irene cara in saranno famosi irene cara in saranno famosi  

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/ldquo-irene-cara-ci-ha-insegnato-ballare-nostra-vita-imparare-333627.htm

Costanzo71 

 

 

LUTTO A HOLLYWOOD: È MORTA LA CANTANTE E ATTRICE IRENE CARA

 

CARA ESTINTA – LUTTO A HOLLYWOOD: È MORTA LA CANTANTE E ATTRICE IRENE CARA, DUE VOLTE PREMIO OSCAR PER LA MIGLIOR CANZONE, PER “SARANNO FAMOSI” E “FLASHDANCE” – AVEVA 63 ANNI E SI È SPENTA NELLA SUA CASA IN FLORIDA – NATA A NEW YORK DA UNA FAMIGLIA DI SANGUE MISTO (AFRICANO, CUBANO, PORTORICANO), DA BAMBINA AVEVA INIZIATO A CANTARE NELLE TV DI LINGUA SPAGNOLA. POI L’ESORDIO NELLA SERIE “RADICI” E IL GRANDE SUCCESSO NEGLI ANNI ’80 CON LE CANZONI DI CULTO “FAME” E “WHAT A FEELING”

 

https://youtu.be/ILWSp0m9G2U

Da www.open.online

 

lee curreri irene cara saranno famosi lee curreri irene cara saranno famosi

La cantante e attrice statunitense Irene Cara, pseudonimo di Irene Cara Escalera, è morta all’età di 63 anni. Si è spenta nella sua casa in Florida. L’annuncio è stato dato sui social dalla sua agente Judith A. Moose: «È con profonda tristezza che a nome della sua famiglia annuncio la scomparsa di Irene Cara. La famiglia di Irene ha chiesto privacy mentre elaborano il loro dolore. Era un’anima meravigliosamente dotata, la cui eredità vivrà per sempre attraverso la sua musica e i suoi film».

 

Irene Cara è diventata famosa a livello internazionale con hit come “Fame” e “Flashdance… What a Feeling“, grazie alle quali vinse per due volte l’Oscar per la migliore canzone. Era nata a New York nel 1959, e nelle sue vene scorreva sangue africano, cubano e portoricano.

 

https://youtu.be/H1gMQ_q3FSM

https://youtu.be/i4mkRwkQRoQ

irene cara coco hernandez in saranno famosi irene cara coco hernandez in saranno famosi

Aveva iniziato a cantare in trasmissioni televisive di lingua spagnola sin da piccolissima. L’esordio ufficiale arriva sfiorati i vent’anni, quando entra nel cast della serie tv Radici – Le nuove generazioni, ideata e prodotta da Marlon Brando. Ma l’anno della svolta è il 1980, grazie al film Saranno famosi che conferisce il successo planetario al suo personaggio: Coco Hernandez, aspirante ballerina e cantante. Il tema della pellicola, Fame, cantato da lei, vincerà l’Oscar per la migliore canzone.

 

L’enorme successo di Saranno famosi procura a Cara anche una nomination al Grammy Award nel 1980 come migliore nuova cantante femminile e migliore nuova artista pop. Tre anni dopo viene incisa Flashdance… What a Feeling, scritta in collaborazione con Giorgio Moroder, tema portante del film Flashdance di Adrian Lyne. Un altro colpo andato a segno, che le farà conquistare l’Oscar per la migliore canzone nel 1984: Irene Cara fu la prima cantante ispanica a riceverlo come autrice.

 

irene cara irene cara

Vette altissime nella sua carriera, mai più raggiunte: l’artista rifiutò di tornare nei panni di Coco Hernandez quando Saranno Famosi divenne una serie tv. Preferì realizzare una sitcom semi autobiografica incentrata sulla sua personalità dal titolo “Irene“, con scarsi risultati in termini di ascolti. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta continua a recitare al cinema, in teatro ed in televisione, dandosi anche al doppiaggio: niente di equiparabile al successo raggiunto nei primi anni della sua carriera. Che tuttavia le è bastato per lasciare un ricordo indelebile.

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https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/cara-estinta-ndash-lutto-hollywood-nbsp-morta-cantante-333538.htm

Costanzo71

 

 

Wilko Johnson, la frenesia delle sei corde


Lutti/Addio allo storico chitarrista e fondatore degli inglesi Dr. Feelgood
 
 
 
Francesco Adinolfi
Se ne è andato lunedì 21 novembre a 75 anni Wilko Johnson, chitarrista (e anche vocalist in alcuni pezzi) dei Dr. Feelgood, storica band inglese al cuore del pub rock (dai locali in cui il gruppo e altri colleghi si esibivano, con suoni trancianti, essenziali, niente fronzoli rispetto alle iper produzioni prog e agli eccessi del glam). Il rapporto diretto con il pubblico, la veemenza con cui Wilko martellava la chitarra (influenzato da Bo Diddley), il suo stile così frenetico (mai un istante fermo sul palco) e quasi brutalizzante (per le sei corde), hanno trasformato i primi tre album della band Down by the Jetty (1975), Malpractice (1975) e Stupidity (1976, il primo live della storia ad arrivare al primo posto in GB nella settimana di pubblicazione!) – in una rilevante fonte di ispirazione per il mondo punk che di lì a poco sarebbe seguito in Gran Bretagna e altrove. Da Johnny Rotten (ammaliato dai caratteristici sguardi impazziti lanciati dal palco da Johnson) a Paul Weller (per il modo di suonare la chitarra), da Bob Geldof ai Madness, passando negli Usa per Ramones, Blondie o Richard Hell, la riverenza di tanti nei confronti di Johnson e dei Dr. Feelgood è sempre stata enorme. Nel 2013 a Wilko Johnson era stato diagnosticato un tumore neuroendocrino del pancreas in stadio avanzato (10 mesi di vita), aveva però deciso di non procedere con la chemioterapia; organizzerà piuttosto un tour d’addio, molto seguito in Gran Bretagna, annunciando che avrebbe trascorso gli ultimi giorni di vita registrando Going Back Home, un album in collaborazione con Roger Daltrey (uscito nel 2014) e che quello sarebbe stato inevitabilmente il suo ultimo disco; in realtà in seguito ad asportazione chirurgica si rimetterà e tornerà in pista. Con l’irrestibile cantante Lee Brilleaux e con il bassista Sparko (John B. Sparks), Johnson aveva formato i Dr. Feelgood nel ’71 a cui presto si sarebbe aggiunto il batterista John Martin. Li mollerà per contrasti con il cantante nel 1977. Ha avuto anche una lunga carriera solista (Solid Senders, The Wilko Johnson Band), ha fatto parte dei Blockheads di Ian Dury, collaborato in molti dischi e recitato ne Il trono di spade (Ser Ilyn Payne, boia del regno, nella prima e seconda stagione). In Oil City Confidential (2009), il documentario di Julien Temple, si capisce bene come Wilko e i Dr. Feelgood siano stati la cerniera essenziale tra «quello che c’era prima» e il punk.
 
https://ilmanifesto.it/wilko-johnson-la-frenesia-delle-sei-corde
 
Johnson71 
 

Wilko Johnson

 

 

Wilko Johnson (1947-2022)

WESTCLIFF-ON-SEA, UK - E salutiamo pure il grandissimo chitarrista britannico Wilko Johnson, storico membro dei Dr. Feelgood, una band considerata da moltissimi precursitrice del punk. Dopo aver lasciato la band nel 1977, Wilko ha intrapreso una lunga carriera con la sua Wilko Johnson Band ed ha collaborato con (tra gli altri) Mick Farren, Ian Dury, Johnny Thunders e Roger Daltrey. Wilko ha anche trovato il tempo di sconfiggere un tumore al pancreas pagando il semplice costo di: un pacreas, una milza, parte dello stomaco e del suo intestino e chissà quali altre parti del corpo.

Forse a nessuno frega un cazzo che... Wilko ha vestito i panni di un qualche boia muto in Game of Thrones.

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https://www1.ilmortodelmese.com/

Johnson71

Jason David Frank

 

Jason David Frank (Covina, 4 settembre 1973Houston, 19 novembre 2022) è stato un attore e artista marziale statunitense.

Divenne famoso soprattutto per aver interpretato il ruolo di Tommy Oliver nella serie Power Rangers prima e in altre serie dei Power Rangers poi. Ha anche interpretato degli episodi della serie Sweet Valley High

 

Jason David Frank

Biografia

Il personaggio di Tommy Oliver, che inizialmente sarebbe dovuto apparire solo in pochi episodi, ebbe così tanto successo che gli autori decisero di farlo rimanere non solo nella prima serie e per tutte le tre stagioni che la compongono, ma anche nelle successive stagioni, Power Rangers Zeo e Power Rangers Turbo. Nel 2002 ha rivestito nuovamente i panni di Tommy nell'episodio speciale Forever Red nella serie Power Rangers Wild Force e in seguito è tornato tra i personaggi principali in Power Rangers Dino Thunder del 2004 e in Power Rangers Super Megaforce e Power Rangers Super Ninja Steel rispettivamente negli episodi Una battaglia leggendaria (nel ruolo di Mighty Morphin Green Ranger) e Dimensioni in pericolo (nel ruolo di Black Dino Thunder Ranger), il che fa di lui il personaggio più longevo di tutta la serie.

La vera vocazione di Jason sono tuttavia le arti marziali: ha infatti cominciato ad interessarsene all'età di soli quattro anni, quando mise piede per la prima volta in una scuola di karate chiamata "Red Dragon Karate School". A dodici anni già insegnava ad altri ragazzi e all'età di diciotto lui e un suo amico decisero di comprare la scuola. È inoltre il fondatore di una nuova arte marziale, il Toso Kune Do.

Nel 2010 ha praticato arti marziali miste sia come dilettante, con un record di tre vittorie e zero sconfitte, sia come professionista, con l'unico incontro disputato vinto per sottomissione in meno di un minuto contro Jose Roberto Vasquez. Successivamente sono state insistenti le voci che lo avrebbero visto come primo avversario nelle MMA dell'ex wrestler professionista Phil "CM Punk" Brooks, ma alla fine la UFC ha optato per Mickey Gall.

Si sposò due volte: una con Shawna Frank, da cui ha divorziato l'11 aprile 2001 dopo avergli dato due figli; il secondo matrimonio risale al 17 maggio 2003, con Tammie Frank, che gli ha dato una terza figlia. Nel mese di agosto 2022 Tammie Frank ha chiesto il divorzio in seguito ad alcuni presunti flirt extraconiugali avuti dal marito, il quale entrò in un periodo di depressione.

Jason David Frank si è tolto la vita il 19 novembre 2022, come riferito dal suo agente Justine Hunt. Aveva 49 anni.[1]

Doppiatori italiani

Note

  1. ^ Ilaria Costabile, Jason David Frank, star dei Power Rangers, è morto suicida a 49 anni, su Fanpage.it, 20 novembre 2022. URL consultato il 20 novembre 2022.

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Controllo di autoritàVIAF (EN86935318 · ISNI (EN0000 0000 5993 6293 · Europeana agent/base/149008 · LCCN (ENno2013105852 · GND (DE1273722388 · BNE (ESXX1173874 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2013105852

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Jason_David_Frank

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