venerdì 21 marzo 2025

Ludovica Pagani 🥰

 


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Le turbostronzate di Fusaro

 Sul palco della demenziale e surreale Piazza dell'Europa, in cui si cantava "bella ciao" invocando orwellianamente il riarmo dell'Europa, vi era anche il cantautore Roberto Vecchioni. Quest'ultimo ha tenuto un discorso da fare accapponare la pelle, pronunziando parole di una gravità inaudita, che ci inducono a pensare che forse sarebbe davvero meglio se Vecchioni si limitasse a cantare: tanto sono belle indubbiamente le sue canzoni, quanto sono orrende le parole pronunciate sul palco della demenziale piazza per l'Europa, la piazza più demenziale dell'intera storia umana. "Non si può accettare qualsiasi pace", ha asserito il cantautore meneghino. In buona sostanza, secondo Vecchioni, sbagliano quelli che vogliono la pace in maniera incondizionata, poiché la vera pace nel contesto è quella di chi vuole armarsi: non occorre aver conseguito un dottorato in logica a Oxford per capire che il sofisma utilizzato da Vecchioni e dalla nutrita banda degli euroinomani belligeranti è quello secondo cui la vera pace coincide con la guerra, laddove chi respinge la guerra non è un sostenitore della pace ma un pericolo per l'Unione Europea, tempio vuoto che santifica il turbocapitalismo finanziario e il nulla della cancel culture. Del resto, non deve sfuggire a nessuno: dicono di voler difendere la pace, tra bandieroni arcobaleno all'insegna del nulla, e intanto propiziano il riarmo dell'Europa, secondo il folle piano della vestale del neoliberismo europeo, la signora Ursula von der Leyen; folle piano che, oltretutto, si realizzerà probabilmente attingendo a piene mani dalle tasche dei contribuenti europei, secondo quello che già è in discussione a Bruxelles. Come se non bastasse, Roberto Vecchioni ha anche avuto il coraggio di pronunziare queste parole davvero incredibili: «adesso chiudete gli occhi e pensate ai nomi che vi dico: Socrate, Cartesio, Hegel e Marx; vi dico Shakespeare, Pirandello e Leopardi. Ma gli «altri» le hanno queste cose?». Si tratta di parole fumettistiche e caricaturali, per non dire platealmente senza senso: è bensì vero che la nostra civiltà ha avuto questi spiriti magni, di cui non possiamo che essere fieri; ma è una mossa davvero indecorosa mobilitare i nomi di questi eroi del pensiero e della nostra civiltà per giustificare politiche infami di riarmo che nulla hanno a che vedere con la loro grandezza. Proprio perché abbiamo avuto tali spiriti magni dovremmo avere la dignità di respingere la guerra e di difendere le ragioni della pace e del dialogo. Per non parlare poi del fatto che suona palesemente ridicolo lo schema di pensiero per cui si citano eroi della nostra civiltà per sminuire quelle altrui, come ha fatto senza perifrasi Roberto Vecchioni. Il quale forse ignora che se in Europa abbiamo avuto Dante e Cartesio, in Russia hanno avuto Dostoevskij e Puškin. Ancora, forse Vecchioni ignora che la Russia non è un altro mondo rispetto all'Europa, ma è parte integrante della nostra cultura. Roberto Vecchioni farebbe bene a menzionare Cartesio e Shakespeare per prendere coscienza di come l'Unione Europea li abbia traditi e non ne sia affatto erede in alcun modo. È davvero un peccato che Vecchioni abbia smesso di essere anzitutto un cantautore di successo per vestire i panni del predicatore politico allineato all'ordine dominante, spingendosi addirittura, come ha fatto dal palco della piazza per l'Europa, a celebrare il riarmo europeo voluto dagli euroinomani di Bruxelles e dai banchieri apolidi che comandano attualmente il vecchio continente. Per parte nostra, con spirito di carità, continueremo a ricordare con ammirazione il Vecchioni cantante, stendendo un velo pietoso sulle sue recenti orazioni politiche omologate all'ordine discorsivo egemonico di una Unione Europea sempre più simile a un treno in corsa verso l'abisso.

Diego Fusaro

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Splendida Eva Murati 😍

 


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Buongiorno così da Ludovica Pagani

 


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Buonanotte dalla bellissima Wanda Nara 😍

 


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giovedì 20 marzo 2025

Miriam Leone, 39 anni

 


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PATRIMONIO DISPONIBILE. OGGI IN ASSEMBLEA IL VOTO. IL GIUDIZIO CRITICO DI SUNIA– SICET- UNIAT APS – UNIONE INQUILINI – FEDER.CASA

 COMUNICATO STAMPA 18 marzo 2025



PATRIMONIO DISPONIBILE. OGGI IN ASSEMBLEA IL VOTO. IL GIUDIZIO CRITICO DI SUNIA– SICET- UNIAT APS – UNIONE INQUILINI – FEDER.CASA


“Oggi in aula è previsto il dibattito e il voto sulla delibera riguardante il patrimonio disponibile residenziale e non residenziale di Roma Capitale.


Già durante le audizioni, come organizzazioni sindacali degli inquilini avevamo espresso un giudizio critico rispetto a una impostazione sostanzialmente orientata verso la valorizzazione economica e non sociale del patrimonio e una caduta pesante verso il libero mercato e con la possibilità di dismettere con le procedure delle aste.


A queste critiche si è risposto con alcuni emendamenti che per esempio eliminano l’ubicazione al centro storico o quella semicentrale come criterio per il libero mercato oppure permettono la regolarizzazione anche ai senza titolo residenti da oltre 5 anni in possesso dei requisiti ERP. Misure queste che parzialmente raccolgono alcune dei rilievi presentati ma che non modificano la sostanza dell’orientamento del provvedimento.


Rimane inaccettabile che Roma Capitale possa usare comunque lo strumento del libero mercato per la locazione degli immobili; che possa procedere alle alienazioni del patrimonio ad uso residenziale; che si riservi di poter addossare agli inquilini condizioni che consideriamo vessatorie, come eventuali manutenzioni straordinarie o obbligo di polizze fidejussorie. Consideriamo inaccettabile che, in questa situazione della condizione abitativa della città, si possa anche prevedere la dismissione di immobili ad uso residenziale, in caso di libero mercato con il sistema delle aste; che venga indicato come unico criterio di tutela degli inquilini impossibilitati ad accedere alla prelazione sulla della vendita all’asta, quello della continuità fino alla naturale scadenza contrattuale, senza prevedere l’obbligo preventivo del passaggio da casa a casa, almeno per coloro in possesso dei requisiti ERP.


Critiche analoghe abbiamo rivolto anche per il patrimonio disponibile ad uso non residenziale per quanto riguarda la salvaguardia dell’uso sociale dei beni e la tutela delle attività e le esperienze di attività in atto già operanti, dando valore alla funzione svolta e alle opere effettuate.


Segnaliamo, infine, dopo un primo incontro interlocutorio, di essere ancora in attesa di una convocazione per la definizione dell’accordo integrativo per la definizione dei canoni, come previsto dalla normativa vigente, malgrado il sollecito da noi inviato.”