sabato 20 aprile 2024

Redondo

 


"Redondo accelera e rallenta accarezzando la palla con l’esterno sinistro, fino al momento in cui nessuno si sarebbe aspettato quello che stava per arrivare. In cui il pensiero dei ventidue in campo e dei milioni di spettatori allo stadio e sintonizzati era lontano dai territori in cui la giocata di Redondo li avrebbe portati poco dopo. Colpisce la palla col tacco sinistro, forse vuole mandarla a lato del difensore, ma finisce per fargli addirittura tunnel. Guardando e riguardando le immagini, la finestra di tempo in cui la palla sarebbe potuta passare tra le gambe di Berg si è aperta e richiusa in uno battito di palpebre, e Redondo ci si è infilato con una specie di preveggenza magica".


Sono passati 24 anni dal "Taconazo" di Redondo, una giocata immortale che ha cristallizzato l'essenza di un calciatore meraviglioso.

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Non segnava da due mesi, ha appena annunciato di voler andar via a fine stagione, gli hanno tolto la fascia da capitano, ma esulta indicando lo stemma sulla maglia dopo il gol che regala un’importantissima vittoria alla Lazio a Genova. La serata emotivamente stranissima di Luis Alberto.

 


Non segnava da due mesi, ha appena annunciato di voler andar via a fine stagione, gli hanno tolto la fascia da capitano, ma esulta indicando lo stemma sulla maglia dopo il gol che regala un’importantissima vittoria alla Lazio a Genova. La serata emotivamente stranissima di Luis Alberto.

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La Roma Argentina monumentale🇦🇷

 


Paredes voto 8,5 migliore in campo 


Svilar Mile 7

Celik.  5,5

Mancini 8

Smalling 7,5

Spinazzola7

Bove 7

LPellegrini 7,5

El Sharaawy 8

Dybala 8,5

Lukaku 7,5


Tammy Abraham 6,5

Diego LLorente 7

Renato Sanches 6

Angelino 6


De rossi  10

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CI STA LASCIANDO LA GENERAZIONE DI FERRO, PER FARE POSTO ALLA GENERAZIONE DI CRISTALLO..

 



Era la generazione che, 

senza aver mai studiato, 

ha educato i suoi figli.


Quella che,

nonostante la mancanza di tutto,

non ha mai permesso che mancasse l'indispensabile in casa.


La generazione che ai figli ha insegnato i valori, 

a cominciare dall'Amore e dal Rispetto.


Stanno morendo quelli che potevano vivere con pochi lussi, 

senza sentirsi frustrati per questo.


Quelli che hanno lavorato da giovanissimi e ci hanno insegnato il valore delle cose, 

non il loro prezzo.


Muoiono quelli che hanno attraversato mille difficoltà e,

senza mai arrendersi,

ci hanno insegnato come vivere con dignità.


Quelli che dopo una vita di sacrificio e stenti, 

se ne vanno con le mani stropicciate 

ma con la fronte alta.


Sta morendo la generazione 

che ci ha insegnato a vivere senza paura.


Sta morendo la generazione che ci ha dato la vita.


Autore sconosciuto

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MANGANELLO: LA FRASE DI FELTRI È FASCISTA

 



Non c'è dubbio che la frase di Vittorio Feltri, secondo la quale il manganello è uno strumento didattico, sia fascista. 


Così come sono fascisti i vergognosi insulti rivolti agli studenti che hanno il merito di protestare contro le complicità delle nostre Università nei confronti di chi, in Palestina, sta massacrando la popolazione civile inerme. 


Lo ripetiamo ancora una volta, nel nostro Paese si respira un'aria da regime, come quella che si respirava negli anni '20 e '30 del secolo scorso. 


Non ci meravigliamo del fatto che ora si arrivi addirittura ad esaltare la "cultura del manganello" contro coloro che non si allineano alla narrazione dominante. Si calpesta la Costituzione, si restringono gli spazi democratici e si manganellano anche chi osa protestare. 


Le classi dirigenti, incapaci di esercitare un'egemonia reale sulla società, ricorrono, come nel secolo scorso, all'uso pedagogico del  manganello, grazie anche alla complicità degli pseudo intellettuali di regime, per imporre la loro verità fatta di doppi standard. 


Peccato che non facciano i conti con le sacche di Resistenza che sono, per fortuna, ancora attive nella nostra società. 


Esprimiamo la nostra piena solidarietà agli studenti della Sapienza vergognosamente manganellati nei giorni scorsi e a quelli denunciati per aver occupato simbolicamente e temporaneamente una parte dei locali della loro Università.

Giovani Barbera

venerdì 19 aprile 2024

🛎️ 𝗜 𝗣𝗜𝗥𝗔𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗟 𝗕𝗥𝗘𝗦𝗧 𝗦𝗜 𝗔𝗣𝗣𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗔 𝗦𝗔𝗟𝗣𝗔𝗥𝗘 𝗜𝗡 𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔




Secondo Opta il Brest ha il 99% per le prossime edizioni di Europa League o Conference, mentre mantenere l'attuale secondo posto significherebbe solo una cosa: Champions League. 


Sarebbe un risultato storico per il piccolo club bretone che non si è mai affacciato alle competizioni europee.

L’FC Brest o per meglio dire Stade Brestois 29 - il 29 è il numero del dipartimento francese Finistère - è stato fondato nel 1950 dalla fusione di 5 piccoli club locali tra cui l’Armoricaine de Brest, pioniere del calcio cittadino fondato nel 1903.


La squadra inizia piano piano a salire i gradini del calcio d’oltralpe fino a raggiungere la Ligue 2 nel 1970 e per la prima volta la Ligue 1 nel 1979.

Gli anni '80 sono stati gli anni di massimo splendore, con il club che diventa ospite fisso della massima serie ma non riesce mai ad andare oltre l’ottavo posto, ottenuto nel 1987.


In quegli anni giocatori del calibro di Paul Le Geun, l'argentino José Luis Brown campione del mondo con l’Albiceleste nel 1986, il futuro juventino Julio César, il paraguaiano Cabańas ed un giovane David Ginola calcano i campi dello Stade Francis Le Blé.

Purtroppo nel 1991 per colpa di alcuni problemi finanziari il Brest viene retrocesso nelle serie minori e riesce a risalire in Ligue 2 solo nel 2004 con le prime apparizioni di un giovane Franck Ribéry.


Nel 2010 riesce a ritornare in Ligue 1, riuscendo a raggiungere la testa della classifica dopo le prime undici giornate. 

A fine stagione il piazzamento finale è però un deludente (per cosa aveva mostrato all'inizio) sedicesimo posto.

Dopo la salvezza dell'anno successivo, arriva però una cocente retrocessione. 


Gli ultimi anni vedono i biancorossi fare l’ascensore dalla seconda divisione, stabilizzandosi solo dal 2019 nell’élite transalpina. 

Il Brest è un piccolo club con uno dei budget più ridotti della Ligue 1, appena 48 milioni di €. Niente a che vedere per esempio con il ricco PSG che può beneficiare di un budget superiore ai 700 milioni di euro annui.


Sono appena 24 giocatori in rosa di cui una ventina di nazionalità francese. Eppure in questa stagione è stata una delle poche squadre a tenere testa alla corazzata parigina, addirittura fermando Mbappé e co. in un 2-2 al Parco dei Principi lo scorso gennaio.


Il grosso del merito va all’attuale allenatore Éric Roy, ex calciatore negli anni '90 di Marsiglia e Lione.

La società ci aveva visto lungo quando lo ingaggia nel gennaio del 2022 con la squadra in piena lotta salvezza e candidata ad essere una delle papabili alla retrocessione.

La particolarità però sta nel fatto che Roy non allenava dalla fine della stagione 2011/12 col Nizza, cioè ben 10 anni prima.

Qualcosa di assolutamente inusuale nel calcio di oggi che va a mille all’ora e che invece ha pagato i suoi dividendi. 


Il calcio di Roy è un po’ atipico per la Ligue 1, più simile invece ad uno di stampo anglosassone con la ricerca della palla lunga e del cross. 

Il portiere olandese Bizot comanda una solida difesa che ha subito pochissimi gol dove si distingue anche il capitano Chardonnet.

I “pirati”, come vengono chiamati i giocatori del Brest, hanno il loro miglior reparto nel centrocampo dove si fa notare il terzetto Magnetti, Lees-Melou e Mahdi Camara, oltre ad aver accolto con piacere l'esplosione del 21enne maliano Kamory Doumbia, autore niente di meno che di un poker di reti a fine 2023 contro il Lorient.


In attacco manca forse una prima punta prolifica ma si è ben distinto Romain Del Castillo. Il 28enne prodotto del vivaio dell’Olympique Lione ha già segnato 8 gol e prodotto 8 assist.

Sempre in attacco come centravanti si alternano Steve Mounié ed il giovane uruguagio Martin Satriano, in prestito dall’Inter e già a referto con 4 reti e altrettanti assist.


Il futuro sembra solido e non solo per la probabile qualificazione europea di cui parlavamo all’inizio e alle conseguenti entrate economiche.

Già dalla passata stagione c’è stato l’ingresso in società del fondo di investimento CVC Capital Partners, inoltre il Crédit Mutuel Arkéa appoggerà il finanziamento del nuovo stadio dei pirati che prenderà il suo nome.


L’Arkéa Arena dovrebbe essere inaugurata nel 2027, dopo quattro anni di lavori ed uno costo di poco superiore ai 100 milioni di euro.

Avrà una capienza massima di 15 mila spettatori così come l’attuale stadio Francis le Blé.

Capienza corretta per il bacino di utenza della cittadina bretone che vede al momento una affluenza media di 13 mila spettatori a partita, non disdegnando ogni tanto anche qualche sold out. 


Il futuro, come dicevamo, sembra quindi brillante ma c’è un presente da tenere sott'occhio e conquistare la matematica certezza di una prima storica qualificazione europea. 🇫🇷


✒ Alessandro Escher

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