"Non mi aspettavo di vincere quel derby, poi il mister ha fatto quella scelta matta. Ha levato il muro portante della casa (ndr Totti e De Rossi), e invece ha avuto ragione. Dopo la partita abbiamo festeggiato e diciamo che non ero tanto sobrio quando sono tornato a casa.
La Lazio mi portava bene, tra l’altro i miei amici più cari tifano Lazio e mi dicevano le parolacce.
Lo scudetto perso nel 2010 è una ferita che non passa, ci hanno preso due volte all’ultima giornata.
Mi dispiace per i tifosi. Nella gara con la Sampdoria non so cosa è successo, hanno fatto due tiri e due gol.
Il destino, forse".
Uno degli attaccanti più forti passati da queste parti negli ultimi anni, uno che, se in giornata, era imprendibile.
Indelebili, nella mente e nel cuore, i gol al derby, la doppietta al Chelsea, la rete decisiva al Bernabeu contro il Real Madrid.
Compie oggi 41 anni il Principe di Niksic.
Tanti auguri, Mirko.
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