Meraviglioso quello che è successo a “In altre parole” su La7. Meraviglioso e drammatico.
Italo Bocchino si presenta da Gramellini e butta lì due o tre strafalcioni dei suoi.
“Il male di questo primo quarto di secolo è l’antifascismo. L’antifascismo fa male alla democrazia”.
E ancora:
“Verso la destra c’è razzismo ideologico, culturale e politico nei nostri confronti.”
Infine si supera:
“La Costituzione” spiega “non è per niente antifascista. Basta leggere due disposizioni transitorie. La dodicesima dice che è vietata la ricostituzione del partito fascista. Ma il secondo comma, che nessuno conosce, dice che i capi del fascismo non possono candidarsi alle elezioni per soli 5 anni. La Costituzione è pacificatrice, perché dice che ci sono 5 anni di pausa, poi tutti rientrano in gioco e siamo tutti uguali.”
A questo punto sale in cattedra - è proprio il caso di dirlo - Roberto Vecchioni. Che, da buon professore, regala una lezione di storia e diritto a Bocchino e a tutti gli analfabeti costituzionali dentro e fuori le istituzioni.
“No, io il comma lo conosco. Adesso te lo spiego io. L’articolo 12 ha quei due commi che hai citato tu, ma il secondo comma dipende dal primo: puoi benissimo entrare nel governo, purché tu non sia fascista. Cioè è uno a uno, ma mica palla al centro e basta. Se tu vuoi continuare a giocare, devi cambiare maglia, altrimenti non puoi giocare“.
Grazie Professore.
Tosa
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