Le immagini apocalittiche che arrivano da Valencia e dalla Spagna, la potenza dell’acqua, le macchine trascinate via come se fossero di carta, il numero dei morti (almeno 62, per ora) sono terribili. Terribili.
Ma sapete cos’è ancora più terribile?
La squallida ipocrisia di chi oggi si costerna, si indigna, invia agli spagnoli cordoglio e solidarietà, ma ogni giorno nega l’esistenza stessa della crisi climatica in atto, propaganda opere faraoniche in zone sismiche, percula chi denuncia, criminalizza chi protesta.
Questo è ancora più drammatico.
Perché nell’ipocrisia di oggi, nell’indifferenza di ieri e di domani, ci sono in nuce i germi della prossima catastrofe.
Lorenzo Tosa
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