-Michela Ferraro- Qualche giorno fa, mi sono "imbattuta" nell'articolo di Marco Margrita sul Sinodostraordinario, incentrato sul tema della famiglia.
Io rispetto fermamente le argomentazioni e soprattutto le opinioni altrui, ma mi sia permesso di offrire un punto di vista diverso da quello espresso da Marco, che pure conosco personalmente e stimo.
Sono d'accordo sul fatto che il dibattito che si è svolto tra i padri sinodali sia stato per così dire "strumentalizzato" e trasfigurato dai media, che molto probabilmente hanno voluto frettolosamente dar ad intendere all'opinione pubblica che la questione del divorzio fosse stata (finalmente?) sdoganata e la Chiesa si fosse conformata al mondo (da qui il titolo dell'articolo di Margrita).
Così non è stato ed il tema del divorzio, anzi è più corretto dire, il problema dei divorziati, è ancora in alto mare…
Dico che è in alto mare, perchè esiste ed interessa purtroppo un numero sempre maggiore di persone (perchè è questo che sono i divorziati), che vedono finire la propria unione coniugale: le statistiche parlano chiaro e se un matrimonio su due finisce male, questo significa che i problemi ci sono e non si può ancora far finta che sia un fenomeno "marginale".
Ecco dunque che in pratica in molti si ritrovano a dover affrontare tutto il dolore e la pena che la fine di un matrimonio comporta e a dover fronteggiare anche lo stigma che la Chiesa cattolica, volente o nolente, incoraggia nei loro confronti.
Posso garantire che esser trattati come persona "di seconda mano" non è piacevole, e se questo è anche un po' il frutto di una discriminazione che avviene ad opera della Chiesa, il risultato è ancora peggiore.
Ovvio che se una persona non ha un forte senso religioso, potrebbe anche avere scarsa importanza, ma provate ad immaginare se invece ci tiene a restare in grazia di Dio e la fine dell'unione non è neppure una cosa che ha voluto e deciso, ma che si ritrova a subire suo malgrado…
Davvero qualcuno crede che il Dio amorevole e paterno che veglia sui suoi figli, sarebbe d'accordo con questo?
Mi si dirà che esiste l'istituto dell'annullamento del matrimonio, in diritto canonico…a parte il fatto che è comunque un istituto amministrato da uomini, ed in quanto tale imperfetto, c'è da dire che l'uso che ne è stato finora fatto non è esente da critiche, tanto che si vocifera (non so se a torto o a ragione) che "basti pagare"…
Davvero trovare una soluzione diversa da quella attuale, per i divorziati, facendo sì che possano restare in seno alla Chiesa, ma non come fedeli di serie B (o persino C…), vorrebbe dire conformarsi al mondo in senso negativo, rinnegare il valore (intangibile anche per una scomunicata come me) della famiglia e cedere ai "progressismi e buonismi", paventati dal collega?
Io non credo e a ben guardare questa linea di pensiero non è netta nemmeno per alcuni rappresentanti della Chiesa, che in passato hanno avuto il coraggio di cambiare ciò che sembrava scolpito nella pietra ed immutabile…
Mi viene in mente un Papa Benedetto XVI che nel 2007 ha abolito nientemeno che il Limbo.
Ebbene sì, il Limbo non esiste più, perchè "la misericordia di Dio vuole che tutti gli esseri umani siano salvati" e la Grazia abbia "priorità sul peccato", quindi a maggior ragione l'amore di Dio non poteva permettere che i bimbi morti senza battesimo dovessero restare nel Limbo…
E ancora, mi viene in mente la speciale dispensa dell'arcivescovo di Madrid, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, grazie alla quale, seppur per un periodo limitato, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 2011, i sacerdoti sono stati autorizzati ad assolvere dal peccato dell'aborto, togliendo la scomunica automatica che tale atto comporta…
Ciò che voglio dire, è che la famiglia ed il sacramento del matrimonio sono indubbiamente valori da presidiare e tutelare in ogni modo, ma la Chiesa dovrebbe cercare soluzioni alternative a quella attuale, per coloro che affrontano purtroppo (con dolore, lo garantisco) la fine di un'unione, di un amore, di un progetto di vita.
Papà (l'accento è voluto) Francesco ha detto che "Dio non ha paura della novità" ed a ben guardare lo stesso Gesù è stato un rivoluzionario del suo tempo, uno che si è scagliato contro scribi e farisei…
E dunque, una Grazia divina concessa ad libitum, mi lascia perplessa e soprattutto fermamente convinta che non sia espressione dell'immenso Amore che il Padre nutre per i suoi figli.
Tutti.
Anche quelli che si sono resi conto di aver sposato la persona sbagliata.
TUTTI.
http://www.articolotre.com/2014/10/sinodo-ma-tu-guarda-la-chiesa-non-si-conforma-allamore-di-dio/
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