Da fonti non ancora precisate sembrerebbe che Papa Francesco abbia chiesto di non mangiare agnello o capretto a Pasqua...
Intanto non è una novità, visto che Benedetto XVI fece lo stesso nel 2010 affermando: “Gesu’ non mangiò agnello all’ultima cena”.
In ogni caso si sta verificando una piccola tendenza al calo del consumo di carne di questi cuccioli e non posso che rallegrarmene, anche se la strada di una vera consapevolezza è ancora lunga"
Catherine
http://crepanelmuro.blogspot.it
Perché a Pasqua si mangia l'agnello?
La tradizione di consumare l'agnello per Pasqua deriva dalla Pesach o Pasqua ebraica.
Infatti l'agnello fa parte dell'origine di questa festività. In particolare si fa riferimento a quando Dio annunciò al popolo di Israele che lui lo avrebbe liberato dalla schiavitù in Egitto dicendo "In questa notte io passerò attraverso l'Egitto e colpirò a morte ogni primogenito egiziano, sia fra le genti che tra il bestiame". Ordinando, così, al popolo d'Israele di marcare le loro porte con del sangue d'agnello in modo che lui fosse in grado riconoscere chi colpire col suo castigo e chi no.
Inoltre in passato esisteva un comandamento riguardo la Pasqua ebraica che diceva di fare l'offerta dell'agnello il giorno 14 del mese ebraico di Nisan e di consumare quella stessa notte il sacrificio di Pesach.
(fonte:www.sapere.it)
Pasqua. Una strage
Vediamo cosa pensavano alcuni personaggi illustri, vegetariani, sulla crudeltà verso gli animali:
Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto...
- Leonardo da Vinci (1452-1519) ...
La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
- M. K. “Mahatma” Gandhi (1869-1948)
Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l’evoluzione verso una dieta vegetariana.
- Albert Einstein
Il problema degli animali non è “Possono ragionare?”, nè “Possono parlare?”, ma “Possono soffrire?”.
- Jeremy Bentham
La carne, il sangue, i visceri, tutto ciò che ha palpitato e vissuto gli ripugnavano… poiché alla bestia duole morire come all'uomo, e gli dispiaceva digerire agonie…
- Marguerite Yourcenar, “L’opera al nero
Con quale affetto, con quale pensiero o argomento il primo tra gli uomini ardì insanguinarsi la bocca, avvicinarsi alle labbra la carne dell’animale morto, ponendosi di fronte i piatti, le vivande e il cibo di corpi uccisi, le membra che poco prima belavano, muggivano, si muovevano e vedevano? Come poterono sopportare gli occhi di scorgere l’uccisione di animali scannati, scorticati e smembrati? E l’odorato come soffrì l’odore? E il gusto come non inorridì per la lordura delle piaghe altrui e il sangue e il marcio delle ferite mortali?
- Plutarco (46-120 d.C.)
Caro Leonardo “quel tempo” non è ancora arrivato. Mi dispiace deluderti ma l’uomo ancora oggi si ciba di animali. Anzi, la nostra specie per soddisfare il “bisogno” globale pratica vere e proprie stragi. E, purtroppo, caro Plutarco l’uomo contemporaneo non si è allontanato molto dal tuo “primo tra gli uomini” .
Credo che il tempo per una mutazione delle coscienze sia ancora molto lontano. Finché la violenza e la crudeltà imperano la nostra specie rimarrà ferma ad uno stadio primitivo.
(fonte:informarexresistere.fr)
Gesù non mangiò agnello all’ultima cena”. Al di là della religione, un invito a riflettere
Si avvicina la Pasqua, festa di rinascita ma non per gli animali: anche quest’anno saranno molte centinaia di migliaia gli agnelli e i capretti sgozzati in pochi giorni per una discutibile e crudele tradizione.
La LAV ha accolto con grandissima gioia le parole di Papa Benedetto XVI che ieri sera, durante l’omelia dopo la lavanda dei piedi, ha detto che Gesù non ha mangiato l’agnello nell’ultima cena e che non seguì la tradizione della Pasqua ebraica ma quella della Pasqua degli Esseni, che erano vegetariani. Il Santo Padre ha anche affermato che Gesù è stato il vero Agnello immolato per il bene di tutti.
Per fermare la “strage degli agnelli”, quindi, la LAV Sicilia ha scritto oggi una lettera appello a tutti i 18 Vescovi delle Diocesi dell’Isola; qui di seguito il testo:
Eminenza Illustrissima, fra qualche giorno arriverà la Santa Pasqua, giorno in cui festeggeremo la resurrezione di Gesù Cristo. Per noi fedeli, tale evento dona un significato ancor più grande alla Vita in tutte le sue magnifiche espressioni. La Natura stessa in questo periodo sembra gioirne, portando a fiore le piante e rendendo madri le creature di nostro Signore
Le stesse creature che San Francesco ci ha insegnato a considerare come nostri Fratelli minori. Come lui, altri grandi uomini della Chiesa ci hanno insegnato ad amare e rispettare il Creato e la Vita: per San Tommaso d’Aquino era “evidente che se un uomo mostra una pietosa compassione per gli animali, ancor più egli è disposto a comportarsi pietosamente verso i propri simili”. Anche Papa Pio XII, si rifece ancora a tale principio: “Ogni impulso di uccidere gli animali senza giustificazione, ogni maltrattamento e ogni crudeltà verso di loro vanno senz’altro condannati. Anche perchè tale comportamento esercita una nefasta influenza sull’animo dell’uomo e lo rende abietto”.
San Basilio vescovo di Cesarea scriveva: “O Dio, rafforza in noi il senso di fratellanza con tutte le cose viventi, con i nostri piccoli fratelli a cui hai dato questa terra come rifugio assieme a noi. Possiamo noi renderci conto che essi non vivono soltanto per noi, ma per se stessi e per Te, e che essi amano la dolcezza della vita tanto quanto noi, e Ti servono meglio nel luogo in cui sono che noi nel nostro”. Lo stesso Papa Giovanni Paolo II, ancora vivo nel ricordo di tutti, nell’udienza pubblica del 10 gennaio 1990, riferendosi agli animali ebbe a dire che “anche loro derivano da un Soffio Divino”; commentando alcuni salmi del Libro della Genesi, il Pontefice ha parlato dell’azione creatrice dello Spirito divino spiegando che gli animali sono frutto di tale azione. Tali insegnamenti ci invitano ad amare e rispettare tutte le creature di Dio cercando di vivere in armonia con esse.
L’amore per la Vita che Gesù Cristo e tanti uomini della Chiesa dopo di Lui ci hanno insegnato stridono, però, con la tradizione che giustifica la costante mattanza della domenica di Pasqua. Anche quest’anno, infatti, si stima che almeno 7.000.000 di agnelli e capretti troveranno la morte per questa ricorrenza. La nostra preghiera oggi si rivolge a Lei, perché con le Sue parole possa invitare i fedeli a rinunciare alla carne e scegliere di imbandire le tavole della domenica di Pasqua con i cibi della terra in modo da festeggiare la Vita con la Vita. Una Sua parola, una riflessione su questo tema ci riempirebbe di gioia e di felicità.
(fonte:stampalibera.com)
Fonte:http://crepanelmuro.blogspot.it/2013/03/rompere-il-silenzio-per-degli-innocenti.html
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