apr 13
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da maria
Se serve ancora una conferma che diinquinamentosi muore, basta scorrere le anticipazioni pubblicate in questi giorni dall’Unità operativa di biostatistica – Ispo a proposito della ricerca epidemiologica biennale (si concluderà il 13 maggio) nell’area diLivorno-Collesalvetti, uno dei 57 Sin (Sito di interesse nazionale) ovvero una delle 57 aree piùinquinate d’Italia (lì ci sono stabilimenti petrolchimici ed altro ancora) per le quali il Governo ha stabilito che sono necessarie indagini ambientali ed interventi di bonifica.
Il risultato è che, tutto calcolato e tutto pesato, a Livorno-Collesalvetti ogni anno ci sono circa 40 morti di cancro in più rispetto a quelli attesi dal punto di vista statistico.
Ma ho fatto una sintesi estrema e un po’ rozza: ora metto i puntini sulle “i” e passo allecitazioni letterali.
Il Sin di Livorno-Collesalvetti, istituito nel 2003, è caratterizzato da raffinerie e varie attività industriali: come dice l’Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale) della Toscana, vi hanno sede 40 aziende “di importanza fondamentale per la struttura economica” locale e regionale che danno lavoro a circa 6.000 persone. Ma ci sono anche piombo, mercurio, rame, zinco, cromo, idrocarburi policiclici aromatici.
Nel 2010 l’Istituto toscano tumori ha finanziato all’Unità operativa di biostatistica il progetto di ricerca biennale “Epidemiological and statistical approaches to risk communication in areas at high environmentl hazard”, guidato dalla dottoressa Michela Baccini.
Riguarda appunto Livorno-Collesalvetti. Gli studi su come la gente conosce e percepisce il rischio sanitario sono ancora da completare, prevedibilmente entro maggio. Sono però già noti i risultati statistici sulle morti in eccesso rispetto alla media della Toscana, ovviamente al netto dei fattori sociali ed economici.
Considerando gli ultimi tre anni disponibili (2007-2009), mentre la mortalità complessiva per gli uomini nell’area di Livorno-Collesalvetti è pari al livello regionale, per le donne la mortalità è maggiore del 5%.(…) Se si restringe l’attenzione ai decessi per patologie tumorali, si stima un 4,8% di casi aggiuntivi rispetto alla media toscana per gli uomini e un 8,1% per le donne. Questo significa che 51 dei 1062 decessi per tumore negli uomini, osservati tra il 2007 e il 2009, sono imputabili alle condizioni specifiche di Livorno-Collesalvetti (escluse le specificità di tipo socio-economico). Lo stesso si dica per 69 degli 854 decessi per tumore registrati in quello stesso periodo tra le donne.In altre parole, la popolazione dell’area livornese subisce ogni anno un carico aggiuntivo di circa 17 morti per tumore tra gli uomini e 23 morti per tumore tra le donne, rispetto a quanto accade mediamente a livello regionale(…) Riguardo alle patologie non tumorali, tra gli uomini si è stimato un eccesso di 16 morti rispetto alla media regionale per infarto del miocardio e un eccesso di 33 morti per le malattie croniche dell’apparato respiratorio. Nelle donne si è trovato un eccesso di morti per malattie del sistema circolatorio nel loro insieme (92 decessi in più all’atteso) e in particolare per infarto del miocardio (59 decessi)
La fase sulla percezione del rischio sanitario da parte della popolazione, quella ancora da ultimare, coinvolge circa 600 livornesi che sono (o saranno) contattati per rispondere ad un questionario.
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