I gas emessi dalle piante raffreddano il clima
I gas emessi dalle foreste raffreddano il clima (fonte: Chris Stubbs)
Gli aromi sprigionati dalle foreste con l'innalzamento delle temperature possono contribuire a ridurre la 'febbre' del pianeta, almeno su scala continentale. I gas emessi dalle piante, infatti, favoriscono la formazione di nuvole che raffreddano l'atmosfera, con effetti visibili a lungo termine. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience dall'universita' di Helsinki e dall'International Institute for Applied Systems Analysis a Laxenburg, in Austria.
A causa del riscaldamento globale le piante tendono a emettere una maggiore quantita' di gas costituiti da composti organici volatili. ''Tutti conosciamo l'aroma della foresta: il profumo e' fatto proprio da questi gas'', spiega Ari Asmi, ricercatore dell'universita' di Helsinki. Una volta nell'atmosfera, i gas si ossidano e vanno a legarsi alle particelle sospese nell'aria (aerosol) formando corpuscoli ancora piu' grossi che riflettono la luce del Sole e forniscono la materia prima per la formazione delle nuvole.
Le piante, dunque, ''sono in grado di frenare gli stessi cambiamenti delle temperature a cui reagiscono'', commenta il coordinatore dello studio Pauli Paasonen.
Insieme al suo gruppo di ricerca, Paasonen ha studiato il fenomeno in 11 diverse localita' del mondo poste a latitudini medio-alte, misurando la temperatura, la concentrazione del particolato sospeso in atmosfera e quella dei gas emessi dalle piante. Le stime sono state poi rivisitate tenendo conto di una variabile che cambia con il meteo, cioe' l'altezza del cosiddetto 'strato limite atmosferico', la parte piu' bassa dell'atmosfera nel quale gas e particelle di mescolano. In questo modo gli esperti hanno potuto osservare che i gas emessi dalle piante determinano un raffreddamento del clima, con effetti di lunga durata su scala continentale.
''Questo fenomeno non ci salvera' dal surriscaldamento del clima'', spiega Pauli Paasonen. Dalle stime, infatti, emerge come gli effetti su scala mondiale siano molto contenuti, arrivando a controbilanciare all'incirca l'1% del riscaldamento. Su scala regionale, invece, i gas emessi dalle piante possono arrivare a controbilanciare fino al 30% del surriscaldamento. Questo avviene nelle aree rurali e in quelle ricoperte da foreste, in cui gli aerosol di origine naturale sono maggiori rispetto a quelli emessi dalle attivita' umane, come in Finlandia, Siberia e Canada.
(ANSA)
Gli aromi sprigionati dalle foreste con l'innalzamento delle temperature possono contribuire a ridurre la 'febbre' del pianeta, almeno su scala continentale. I gas emessi dalle piante, infatti, favoriscono la formazione di nuvole che raffreddano l'atmosfera, con effetti visibili a lungo termine. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience dall'universita' di Helsinki e dall'International Institute for Applied Systems Analysis a Laxenburg, in Austria.
A causa del riscaldamento globale le piante tendono a emettere una maggiore quantita' di gas costituiti da composti organici volatili. ''Tutti conosciamo l'aroma della foresta: il profumo e' fatto proprio da questi gas'', spiega Ari Asmi, ricercatore dell'universita' di Helsinki. Una volta nell'atmosfera, i gas si ossidano e vanno a legarsi alle particelle sospese nell'aria (aerosol) formando corpuscoli ancora piu' grossi che riflettono la luce del Sole e forniscono la materia prima per la formazione delle nuvole.
Le piante, dunque, ''sono in grado di frenare gli stessi cambiamenti delle temperature a cui reagiscono'', commenta il coordinatore dello studio Pauli Paasonen.
Insieme al suo gruppo di ricerca, Paasonen ha studiato il fenomeno in 11 diverse localita' del mondo poste a latitudini medio-alte, misurando la temperatura, la concentrazione del particolato sospeso in atmosfera e quella dei gas emessi dalle piante. Le stime sono state poi rivisitate tenendo conto di una variabile che cambia con il meteo, cioe' l'altezza del cosiddetto 'strato limite atmosferico', la parte piu' bassa dell'atmosfera nel quale gas e particelle di mescolano. In questo modo gli esperti hanno potuto osservare che i gas emessi dalle piante determinano un raffreddamento del clima, con effetti di lunga durata su scala continentale.
''Questo fenomeno non ci salvera' dal surriscaldamento del clima'', spiega Pauli Paasonen. Dalle stime, infatti, emerge come gli effetti su scala mondiale siano molto contenuti, arrivando a controbilanciare all'incirca l'1% del riscaldamento. Su scala regionale, invece, i gas emessi dalle piante possono arrivare a controbilanciare fino al 30% del surriscaldamento. Questo avviene nelle aree rurali e in quelle ricoperte da foreste, in cui gli aerosol di origine naturale sono maggiori rispetto a quelli emessi dalle attivita' umane, come in Finlandia, Siberia e Canada.
(ANSA)
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