"Dare un calcio alla malattia" l'obiettivo del progetto avviato
nell'ospedale dall'associazione, utilizzando le tecniche delle arti
marziali per aiutare i piccoli a gestire meglio la propria quotidianità di Federica Cifelli
Curare vuol dire prendersi cura a 360° del benessere psico-fisico
dei pazienti e della loro famiglia. Parte da quest’idea di fondo il
progetto che ha portato all’ospedale pediatrico Bambino Gesù il “Kids
kicking cancer”, associazione no profit nata negli Stati Uniti nel 1999.
L’obiettivo: “dare un calcio alla malattia”, utilizzando le tecniche e
la filosofia proprie delle arti marziali per offrire ai bambini affetti
da cancro e da gravi patologie croniche un ulteriore aiuto per
affrontare e gestire meglio la propria quotidianità.
Per riuscire a garantire loro una vita il più possibile normale,
l’ospedale ha accolto l’iniziativa di Kids kicking cancer Italia, la
neonata costola italiana dell’associazione statunitense, per integrare
quanto quotidianamente viene fatto in ospedale. All’interno di un
ambiente sicuro e controllato, supportati dai professionisti del Bambino
Gesù, gli istruttori dell’associazione affiancano i piccoli pazienti
nella degenza e nella riabilitazione extra ospedaliera, promuovendo
lezioni e corsi pratici per allenare il corpo, «ma soprattutto la mente,
attraverso l’insegnamento di semplici tecniche di arti marziali»,
spiegano i responsabili.
Fino ad oggi al Bambino Gesù hanno preso parte al progetto 15
bambini e ragazzi del reparto di onco-ematologia, e l’iniziativa si sta
via via allargando anche ai piccoli affetti da fibrosi cistica e da
altre patologie croniche, riferisce il direttore e coordinatore atletico
di Lids kicking cancer Italia, Mark Palermo. «L’eliminazione del dolore
da tutte le procedure assistenziali che coinvolgono i bambini
rappresenta uno standard proprio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù –
sottolinea il direttore sanitario Massimiliano Raponi – e sul fronte
dell’accoglienza e del miglioramento della qualità della vita dei nostri
piccoli pazienti siamo quotidianamente impegnati a trovare nuove
opportunità di miglioramento». L’oncologia pediatrica «ha raggiunto
risultati straordinari in termini di percentuale di guarigione – gli fa
eco Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Onco – ematologia
pediatrica -. Iniziative come queste contribuiscono a migliorare la
qualità di vita dei piccoli, il loro contatto con le attività
ludico-sportive e a canalizzare positivamente le tensioni legate al
percorso di diagnosi e cura».
A spiegare il senso dell’impegno dell’associazione è Rabbi
Elimelech Goldberg, fondatore e direttore di Kids Kicking Cancer.
Attraverso esercizi di «respirazione, rilassamento e meditazione –
spiega - i bambini che partecipano ai nostri programmi imparano a
gestire meglio il dolore e ad affrontare con maggiore determinazione,
coraggio, ma anche serenità interiore la malattia e le terapie a cui
devono sottoporsi». Ogni bambino diventa così, a sua volta, «testimone e
ambasciatore di questa filosofia, insegnando agli altri, fratelli,
sorelle, genitori, nonni, le tecniche che ha appreso, perché possano a
loro volta imparare a gestire meglio dolore, rabbia, ansia, paura,
stress o altri problemi psico-fisici».
http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=8255
p.s. per ,aggiori informazioni cliccate su: http://www.kidskickingcancer.it
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