Addio a Roland Moreno inventore della smart card
Francese nato al Cairo, integrò il microchip in bancomat e sim dei
telefonini. Promise un un milione di franchi (150.000 euro) a chi fosse
riuscito a violare entro tre mesi una delle sue memory card. Vinse lui
PARIGI - Era autodidatta, un inventore geniale, il
francese Roland Moreno. L'uomo che ha inventato la smart card che
troviamo sulle carte di credito ma anche sulle sim dei telefonini è
morto oggi all'età di 66 anni. Lascia dietro di sè una tecnologia che
ha rivoluzionato le abitudini del pianeta, ma che non ha mai davvero
sfondato negli Stati Uniti, almeno nel mondo bancario e del credito.
Nato
l'11 giugno 1945 al Cairo, appassionato di elettronica, Moreno si
adattò a fare lavoretti come il garzone delle consegne per il
settimanale L'Express, poi l'impiegato ministeriale, ma senza mai
smettere di condurre esperimenti nel campo dell'elettronica. Nel 1972
creò la società Innovatron, con l'obiettivo di "vendere idee". Due anni
dopo, depositò i primi brevetti della "carta-memoria", un circuito
integrato in grado di contenere e trattare informazioni: "ho trovato la
soluzione dormendo - raccontò - in sogno". Amava ripetere che,
nonostante la grande utilità pubblica della sua creatura, lui non
meritava il premio Nobel, perché "il circuito integrato non è una
scoperta ma un'invenzione".
Utilizzata e declinata in infinite
modalità, dalla carta Bancomat alla Sim dei telefoni cellulari, la
creazione di Moreno fu da lui stesso depositata in 45 diversi brevetti
fino al 1979 e ciò gli valse ben 100 milioni di euro di ricavato. Anno
dopo anno, poi, le invenzioni divennero di pubblico dominio e l'ultimo
brevetto esaurì la validità nel 1999. La società Innovatron si ritrovò
di colpo in gravi difficoltà, licenziò gran parte dei dipendenti e
vendette le attività.
L'anno dopo, nel 2000, Moreno annunciò che
avrebbe regalato un milione di franchi (circa 300 milioni di lire,
150.000 euro) a chi fosse riuscito a violare entro tre mesi una delle
sue memory-card. Vinse lui. Padre di due figlie, autore di libri, disse
di recente in un'intervista che avrebbe desiderato entrare al museo
delle Cere come definitiva consacrazione: "dicono che Dio deve molto a
Johan-Sebastian Bach - aggiunse - io vorrei che si dicesse che i
francesi devono molto a Moreno".
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