domenica 29 aprile 2012
Euro 2012, dall'opuscolo del ministero spariscono i riferimenti al preservativo
ROMA - Per il ministero della Salute si è trattato di
"un banale refuso", ma di banale c'è ben poco: se i tifosi della
nazionale italiana che tra poco più di un mese andranno in Polonia e
Ucraina per assistere alle partite di Euro 2012 dovessero seguire alla
lettera i consigli contenuti in un vademecum loro indirizzato dal
dicastero, lascerebbero a casa i preservativi. Che, magia del calcio,
escort e prostituzione siano state debellate dai governi di Varsavia e
Kiev? Niente affatto, come dimostra l'abbondante offerta di "servizi" ai
tifosi annunciati via internet dai siti specializzati.
Il pregiudizio della Lila non nasce dal nulla. L'associazione ricorda infatti le polemiche innescate dalla circolare Rai 2
in cui si chiedeva ai redattori di omettere il termine "preservativo"
dai loro servizi. "A quanto pare - lamenta la Lila - nulla è cambiato. E
persino in un opuscolo per i tifosi, destinato quindi a persone adulte
ed evidentemente sessualmente attive, si preferisce, al solito, fermarsi
a un generico 'rapporti protetti' e trasformare così un'informazione
chiara e pragmatica in una sorta di precetto morale. Ma gli unici
rapporti 'protetti' sono quelli protetti con l'uso del preservativo (il
preservativo maschile e anche quello femminile), l'unico mezzo meccanico
che garantisce, se usato correttamente, la protezione dall'Hiv e dalle
altre malattie sessualmente trasmissibili".
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