C’era un gesto più inopportuno e irresponsabile di quello di Tommaso Gorini, capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino, agli Ambrogini d’oro 2025?
Sul palco del Dal Verme, mentre si consegnava un riconoscimento civico al Nucleo Radiomobile dei Carabinieri, Gorini ha indossato la maglietta con il volto di Ramy Elgaml e la scritta “Ramy vive”.
Ha così evocato una vicenda su cui la Magistratura sta ancora facendo chiarezza e che vede indagati sette militari del reparto premiato “colpevoli” di aver svolto il proprio dovere.
Il punto non è la memoria di Ramy né la richiesta di verità. È la sede scelta: quel simbolo, lì, suona come un verdetto politico e come sfiducia verso le forze di polizia.
Una cerimonia civica non può trasformarsi in provocazione istituzionale.
Un gesto che contrasta con la compostezza della famiglia di Ramy.
La giustizia faccia il suo corso; le istituzioni facciano la loro parte, con sobrietà e senso del contesto.

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