mercoledì 3 dicembre 2025

Nikolai Volkoff

 


Se siete stati assidui spettatori di "Superstars of Wrestling" negli anni 80 su Italia 1, tra un match coperto dalla scritta in alto dello sponsor "Freddobend" e la voce magica di Dan Peterson a fare da colonna sonora, sicuramente un posto di primo piano nel vostro cuore sarà occupato da questo omaccione che, più o meno regolarmente, ne prendeva di santa ragione dal "buono" di turno e veniva fischiato praticamente da tutta l'arena:


Il terribile russo Nikolai Volkoff.


Volkoff era il personaggio perfetto in un'epoca di "guerra fredda" tra Stati Uniti e Russia, incarnando il perfetto stereotipo dell'uomo sovietico inviso alle masse tutte McDonald's e bandiera a stelle e strisce, forte del suo patriottismo che immancabilmente rimarcava con l'inno nazionale russo cantato (ovviamente malissimo!) prima dell'inizio dell'incontro, con la richiesta di stare in silenzio, in piedi e con la mano sul cuore (richiesta che veniva bellamente schernita), fino a quando tutte - ma proprio tutte! - le volte veniva interrotto dalla musica o dagli schiaffoni del nemico di turno.


Quando poi fu messo in coppia con The Iron Sheik, nemmeno a dirlo un iraniano che urlava "Iran! Number One! Russia! Number One! U.S.A.... aaaach puah!", allora si che le cose iniziarono persino ad essere pericolose per i due, che al termine dei loro match venivano scortati nel backstage fino ad una "finta" ambulanza noleggiata che li trasportava in albergo, onde evitare facinorosi fans pronti a suonargliele di santa ragione!


E sapete cosa faceva di Nikolai un grande personaggio?


Semplice: non era russo.


A differenza dello Sceicco che era realmente un iraniano, Volkoff (il cui vero nome era Josip Perusovic) era un cittadino croato, e della Russia aveva visto solo il peggio, con ricordi che preferiva nemmeno raccontare.


All'inizio il suo personaggio era di origine mongola, una sorta di guerriero al servizio di Gengis Khan con il nome di Bepo Mongol, ma poi con l'avvento dell'era gimmick a malincuore accettò questo scomodo personaggio che all'inizio gli andava stretto proprio perché con la "Madre Russia" non voleva avere niente a che fare.


Ma, alla fine, vestì questi panni in maniera eccezionale: anni dopo, con la distensione tra America ed URSS, anche il suo personaggio cambiò drasticamente, rispecchiando il "buon compagno russo", amico degli Stati Uniti contro il nuovo avversario comune, l'Iraq di Saddam Hussein.


Nikolai era un uomo unico: vegetariano, dedito alla cura del corpo, innamoratissimo della moglie e della sua famiglia che metteva al primo posto. Poco avvezzo ai bagordi notturni a differenza dei suoi numerosi colleghi di quel periodo, viene ricordato da tutti come una persona simpatica e di cuore enorme.


Si è spento il 29 Luglio 2018, a 70 anni.


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