Forse oggi gli elettori di Salvini capiranno con chi hanno a che fare. Il Ponte sullo Stretto è la più grande propaganda ripresa dai tempi di Berlusconi.
Parlano, promettono senza sapere davvero cosa possono o non possono fare, senza rispetto per i cittadini, senza valutare cosa si può e cosa non si può fare.
È accaduto ciò che da mesi sosteniamo con fermezza: il Governo è stato costretto a fare marcia indietro sul Ponte sullo Stretto.
La Corte dei Conti ha posto un muro talmente solido da rendere impossibile continuare a fingere che tutto andasse bene: per questo il Governo Meloni sembra abbia deciso che la delibera CIPESS dovrà essere rifatta da capo. Non è una sfumatura tecnica, è un’ammissione del fallimento politico!
È la conferma di ciò che avevamo denunciato: un progetto privo di basi solide, avviato con leggerezza, forzature e una propaganda che non poteva reggere alla prova della legalità e dei numeri.
È una vittoria del buon senso e la sconfitta sulla propaganda!
Il Ponte non si farà — e lo sanno.
Ma continueranno a spendere, a rinviare, a cercare di tenere in vita un progetto per avere qualcosa da dire e da promettere ai cittadini mentre il Paese avrebbe bisogno di investimenti veri: infrastrutture sicure, servizi efficienti, opere che migliorino davvero la vita dei cittadini.
Ma state certi che chiederemo il conto per tutto questo. Prima o poi dovranno rispondere alle interrogazioni parlamentari che abbiamo depositato, sia per chiedere esatta contezza di tutti i soldi spesi fino a ora sia per ottenere la pubblicazione integrale della corrispondenza con la Commissione Europea, e i cittadini sapranno finalmente tutta la verità.

Nessun commento:
Posta un commento