giovedì 4 dicembre 2025

Ci mancava solo la solidarietà de sto mentecatto

 


DA MARIO A MARIO, TUTTA LA MIA SOLIDARIETÀ 

di Mario Adinolfi 


Non possiedo armi, non le voglio in casa, le considero foriere sempre di drammi. Ma sono addestrato a usarle, le so maneggiare, tutte: dalla pistola Glock a caricatore lungo illegale in Italia che vedete nella foto, al classico Ak47 (per gli amici, il kalashnikov) alla maneggevolissima mitraglietta Uzi di fabbricazione israeliana. Perché, se costretto dagli eventi, voglio saper difendere me stesso, la mia famiglia, i miei amici, tutto ciò che mi è caro. Dopo aver subito cinque rapine a mano armata nella sua gioielleria di Grinzane Cavour in provincia di Cuneo, dopo essere stato sotto tiro della pistola e con la moglie sequestrata presa a pugni in faccia dall’ennesima banda di balordi, Mario Roggero ha sparato sui ladri in fuga e ha ucciso due criminali. Il terzo che faceva da palo si è beccato la solita pena lieve: 4 anni. Lui, Mario, al processo d’appello a Torino è stato condannato a 14 anni e 9 mesi di carcere, di poco inferiori ai 17 anni inflitti in primo grado. Per un uomo di 71 anni è una condanna che equivale all’ergastolo. Da Mario a Mario, tutta la solidarietà. Se la Cassazione confermerà la condanna e Mario dovrà entrare a 72 anni nel carcere delle Vallette probabilmente per uscirne solo cadavere o ridotto a rottame umano, beh quel giorno ci sarà davvero da vergognarsi di essere italiani. Gli stragisti di Bologna (85 morti, 200 feriti) con altri 9 ergastoli da scontare furono condannati in Cassazione nel novembre 1993 e scarcerati nel 1997 con la libertà condizionale, degli stragisti di via Fani da decenni non ce n’è uno in prigione, chi ha sparato in testa a Walter Tobagi non ha fatto un giorno di carcere, chi ha sparato alla schiena del commissario Luigi Calabresi è stato graziato da Napolitano, Alex Pompa che ha ucciso il padre totalmente inerme e inoffensivo con trentaquattro coltellate da sei lame diverse è stato assolto per legittima difesa. Per Mario invece che ha sparato contro una banda che per l’ennesima volta lo rapinava armi in pugno e picchiava la moglie, niente legittima difesa, neanche eccesso colposo di legittima difesa, ma omicidio volontario e ergastolo de facto. Poi dite che dobbiamo “avere fiducia nella magistratura italiana”. Sono giudici ideologizzati che non meritano nessun credito. Mario libero, subito. E date retta a un uomo che odia le armi: imparate a usarle. In questo Paese è necessario.

Mario Adinolfi

Facebook 

Nessun commento:

Posta un commento