lunedì 16 settembre 2024

Achille Barlatti

 


Lo portano davanti ai suoi uomini perché volevano che vedesse mentre li fucilavano tutti.


Poi, a esecuzione finita, i nazifascisti portarono il tenente Achille Barilatti in caserma. Lo torturarono, lo seviziarono, lo minacciarono di fargli fare la stessa fine. Volevano informazioni sulla Resistenza. Ma quando si resero conto che né le torture né le minacce funzionavano, gli fecero vedere la fidanzata con la speranza che si convincesse a passare al nemico. "Meglio la morte che il tradimento" rispose lui.


L'ultima lettera che inviò fu alla madre.

‘’Mamma adorata,

quando riceverai la presente sarai già straziata dal dolore. Mamma, muoio fucilato per la mia idea. Non vergognarti di tuo figlio, ma sii fiera di lui. Non piangere Mamma, il mio sangue non si verserà invano e l'Italia sarà di nuovo grande. Da Dita Marasli di Atene potrai avere i particolari sui miei ultimi giorni.


Addio Mamma, addio Papà, addio Marisa e tutti i miei cari; muoio per l'Italia. Ricordatevi della donna di cui sopra che tanto ho amata. Ci rivedremo nella gloria celeste.

Viva l'Italia libera!".


Morì all'alba Achille, nato il 16 settembre. Fucilato da italiani che, come gli ricordò anche lui pochi attimi prima di morire, avevano tradito l'Italia asservendosi ai tedeschi.


A lui, uno dei tanti eroi che diedero la vita per l'Italia e la sua libertà, il nostro ricordo.

Leonardo Cecchi 

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