Mai come oggi ringrazio di dover fare l’analisi il giorno dopo. Ancora non ho sbollentato la rabbia e la delusione per la partita di ieri anche perché, come molti di voi credo, il mio umore domenicale dipende quasi interamente dalla Roma.
Analizziamo con ordine quello che è successo ieri, cercando di mantenere la lucidità e l’equilibrio che ci contraddistingue.
Facciamo, a parer mio, un buon primo tempo dove riusciamo a giocare velocemente il pallone soprattutto in transizione grazie a Kone e Pisilli, che riescono a superare il pressing del centrocampo genoano e portando la superiorità numerica in fase offensiva. Troviamo un goal meritato e se non ci fosse stato un Gollini versione Avramov (e se fossimo stati più concreti) avremmo chiuso in vantaggio con più di un goal.
Nel secondo tempo Gilardino mette dentro un attaccante in più e Malinowski e passa al 442 facendo completamente mancare i riferimenti del primo tempo.
L’infortunio di Saelemakers fa perdere equilibrio alla Roma e l’entrata di Hermoso ovviamente le fa abbassare il baricentro. Da lì in poi, a parte l’occasione di Dovbyk, è dominio genoano che culmina nel pareggio all’ultima occasione possibile.
1) Il secondo tempo ci siamo abbassati troppo, abbiamo pensato esclusivamente a difendere il minimo vantaggio, piuttosto che incrementarlo. Questo sicuramente è dovuto all’infortunio del belga e l’entrata di Hermoso, difensore in più, che ovviamente comporta un abbassamento del baricentro generale della squadra.
2) gran parte della responsabilità del pareggio del Genoa, purtroppo, la do a Pellegrini. Inammissibile il dribbling a 30 secondi dal termine dopo un controllo errato a fronte del pressing di due giocatori avversari. Ho rivisto il replay più e più volte...e quella palla va spazzata più e più volte. Ancora una volta Lorenzo Pellegrini si è dimostrato impresentabile a livello fisico ma soprattutto mentale. Che poi sicuramente il baricentro basso, i cambi e l’atteggiamento sono stati fattori rilevanti, ma se spazzi via quel pallone praticamente l’arbitro fischia la fine e porti a casa i tre punti.
3) Non comprendo perché abbiamo iniziato a giocare a tre in difesa. Abbiamo fatto un intero mercato e un’intera preparazione estiva basate sul 433 (anche perché sennò che senso ha avuto l’acquisto di Soule e il non acquisto di Bellanova). Non abbiamo dei quinti di ruolo, non abbiamo un numero adeguato di centrali per giocare a tre. Per di più, hai perso l’equilibratore massimo per questo modulo.
Insomma, vorrei capire la Roma quale direzione tecnica stia prendendo.
4) i pochi lati positivi di inizio stagione della Roma: ieri Manu Kone ha dimostrato cosa vuol dire essere un centrocampista moderno. Lottare su ogni pallone, avere quel cambio di passo, andare costantemente a contrasto rubando il pallone, ribaltando il fronte portando superiorità numerica in fase offensiva. Credo che sarà l’insostituibile di De Rossi.
Tantissimi complimenti anche a Pisilli che con un grande precampionato e una grande predisposizione al lavoro e al sacrificio ha meritato sul campo la titolarità in questa squadra.
Infine, il solito Svilar, colonna portante ormai di questa squadra, con la speranza che anche Artem si sia definitivamente sbloccato (fermo restando che sotto porta deve essere più cattivo e concreto).
Mi auguro che dalla prossima settimana vedremo la vera Roma.
Saranno 7 giorni duri.
Una settimana Romanista in attesa del match con l’Udinese.
Arrabbiato ma pur sempre innamorato.
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