sabato 28 settembre 2024

Meir David Kahane

 


Meir David Kahane era un rabbino statunitense naturalizzato israeliano, tra i più ferventi fautori dell’ideale del Grande Israele.


L’ideale ultrasionista prevede la deportazione di tutti gli arabi e di ogni popolazione non ebrea fuori da Israele, prevedendo la ricostituzione del cosiddetto regno di Davide descritto nella Torah, ampliandone oltretutto i confini andando oltre la Giordania, arrivando in Egitto, Siria e Iraq.


Kahane nel 1968 fonda la Lega di Difesa Ebraica, un’organizzazione paramilitare che si pone come obiettivo l’attacco armato verso chiunque si ponga contro Is*aele.


Negli anni la LDE si è resa protagonista di diversi attentati, soprattutto contro cittadini sovietici. Tutt’ora attiva, negli USA è considerata un’organizzazione terrorista.


Kahane nel 1971 si trasferisce in Israele e nel 1973 fonda il suo partito Kach, riuscendo ad essere eletto nella Knesset con l’1,2% nel 1984.


Il governo is*aeliano e la maggioranza degli is*aeliani considerava il Kach e Kahane come un’anomalia, un estremista radicale, anche se le azioni contro i pa*estinesi rimasero comunque impunite, Kahane e il suo partito non vennero mai portati in tribunale.


Quando Kahane interveniva nella Knesset sia i parlamentari che i membri del governo uscivano automaticamente dall’aula per delegittimare ogni suo discorso.


Kahane rimane parlamentare solo per una legislatura, in quanto per quella seguente la Knesset aveva introdotto il divieto di candidatura a partiti e persone che incitano al razzismo.


Negli anni successivi il partito Kach semiscompare e Kahane viene assassinato nel 1990 a New York. Sembra la fine del kahanismo ma gli accordi di Oslo ne permette la rinascita.


Il 25 Febbraio 1994 ad Hebron un militante kahanista appartenente alla Lega di Difesa Ebraica di nome Baruch Goldstein, entra armato nella Tomba dei Patrarchi dove erano riuniti in preghiera centinaia di palestinesi. Ne uccide 29 e ne ferisce 125. Viene ucciso direttamente sul posto dai sopravvissuti.


Nonostante Rabin lo aveva definito  "degenerato assassino" nonché "una vergogna per il sionismo e un imbarazzo per il giudaismo", ai suoi funerali rabbino Dov Lior di Kiryat Arba dichiarò che Goldstein era "più santo di tutti i martiri dell'Olocausto". La sua tomba è oggi meta di pellegrinaggio dell’estrema destra.


In quegli anni in Is*aele si sta affacciando alla politica e sempre più velocemente tale Itamar Ben Gvir, coordinatore della giovanile del partito Kach ed estimatore fanatico di Baruch Goldstein.


Nel 1995 minacciò il primo ministro Rabin, rubando l'ornamento del cappuccio della Cadillac di Rabin e dicendo: "Siamo arrivati alla sua macchina, arriveremo anche a lui". Rabin fu assassinato da Yigal Amir solo due settimane dopo.


Pochi anni dopo un altro politico rampante di nome Bezalel Smotrich veniva arrestato nel 2005 a Gaza per aver organizzato la resistenza contro la ritirata delle IDF dalla Striscia. Arrestato, non viene comunque accusato di nulla e rilasciato.


I due, sebbene abbiano percorsi politici diversi, hanno idee identiche e nei fatti sono gli eredi di Kahane.


Ben Gvir e Smotrich per anni non vengono mai considerati come politici importanti in Is*aele, confinati nell’estrema destra e sostenuti principalmente dalle frange più estreme dei coloni degli insediamenti in Cisgiordania.


Tutto cambia nel 2022. Netanyahu a causa delle indagini e accuse di corruzione non riesce ad ottenere l’alleanza con i partiti centristi della Knesset. Il Likud allora trova proprio in Ben Gvir e Smotrich la via per ottenere la maggioranza per andare al governo.


I due si erano alleati con i propri partiti, Potere Ebraico e Partito Sionista Religioso, considerati gli eredi del Kach, e ottenuto 7 seggi alla Knesset, il loro miglior risultato.


Netanyahu nomina Ben Gvir ministro della sicurezza interna e Smotrich ministro delle finanze.


Questa nomina ha un duplice risultato:


1) sposta all’estrema destra il Likud, lo stesso governo israeliano e una larga parte dell’opinione pubblica


2) legittima e sdogana il kahanismo conferendo a Ben Gvir e Smotrich un largo potere all’interno del governo


La riforma della giustizia che attacca frontalmente la Corte Suprema, prevedendo l’abolizione de facto dell’indipendenza della magistratura, è l’occasione per i due per ampliare il proprio consenso e le piazze enormi che li sostengono nella riforma sono esemplificative.


I due inoltre sono i maggiori sponsor sia della marcia della bandiera a Gerusalemme, dove migliaia di persone attaccano i palestinesi sostenuti dalla polizia e dei movimenti più estremi dei coloni, tra i quali Nachala, quello delle gite in barca a Gaza.


Il 7 Ottobre è l’occasione che Ben Gvir e Smotrich agognavano da tempo.


Si pongono fin da subito nel Gabinetto di guerra come fautori della ricolonizzazione di Gaza e della Cisgiordania, sponsorizzando in ogni modo l’annessione delle stesse e la deportazione di tutta la popolazione palestinese.


Un messaggio che per decenni era stato minoritario, o comunque sopportato e non supportato, diventa così una delle principali voci dell’agenda di Netanyahu.


La citazione dello stesso del passo biblico su Amalek e lo sterminio degli amaleciti, sostenendo pubblicamente una giustificazione divina al genocidio dei palestinesi a Gaza, ponendo dio stesso alla testa della sua opera.


Oro puro per il kahanismo di nuovo in ascesa.


Sebbene nessuno in Israele oggi dichiarerebbe mai di sostenere il kahanismo, ci sono fin troppi segni tangibili che fanno pensare il contrario.


Le legge del 2018, ad esempio, che rende Israele “paese degli ebrei e per soli ebrei” richiamando esplicitamente ad una struttura teocratica dello stato, è facilmente collegabile con la Halakhah, la tradizione normativa ebraica che include sia le 613 mitzvot (la legge biblica) che le successive leggi talmudiche e rabbiniche.


Come i nazisti che a Wannsee, mentre decidono la soluzione finale, non parlano mai di sterminio ma di “evacuazione” degli ebrei, Netanyahu e alleati cambiano le parole ma perseguono gli stessi obiettivi declamati dal rabbino Meir Kahane.


Ciò che sta accadendo ed è accaduto in Israele ha però in sé un significato più ampio, che ci riguarda.


La polarizzazione, l’estremizzazione, delle posizioni politiche coinvolge tutto l’occidente e l’ascesa del kahanismo corre sugli stessi binari del boom dell’estrema destra europea e statunitense.


Dalla caduta dell’Unione Sovietica e con l’inizio dell’era della poste verità e della fine della storia, la natura più pura del capitalismo che ha anestetizzato le coscienze e aperto le porte a poteri politici che al tempo del “terrore rosso” venivano taciuti, a causa della possibilità di un spostamento di massa verso i “terribili” rossi comunisti.


Caduto quel vincolo, le catene sono spezzate e i Ben Gvir, gli Smotrich, di tutto l’occidente sono liberi di poter fare ciò che vogliono. È l’esemplificazione dell’età dell’oro nazifascista occidentale che viviamo.


Quella palestinese è la resistenza di tutti a tutto questo.

Nicolò Monti

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