Azeglio Vicini s'imbestialiva . Era l'Italia under '21 e lo schierava sempre, ma ce l'aveva con lui per un motivo e uno solo : "Quando punti l'avversario per saltarlo, stringi troppo. Così rischi di perdere la palla e anche di farti male". Ma dove sta il divertimento ?
Perchè lui giocava così : terzino davanti, lo circuisce, lo seduce e lo abbandona. Il tutto su una mattonella : " Mi chiamano erede di Causio ed erede di Conti. Io sono io e basta. Oggi conta coprire più campo possibile e fare sempre tutto alla massima velocità. E' questo che fa la differenza: la velocità con cui riesci a eseguire certe giocate. Ricordo con affetto Ottavio Bianchi perchè mi ha fatto esordire. E poi Nedo Sonetti che mi ha completato caratterialmente e tecnicamente. Stagione difficile, ma alla fine conclusa con l'Atalanta a quota 29 in serie A. Per quegli anni, un record" .
Lui è Roberto Donadoni
C'è Milan-Atalanta, la sua partita , ma lui sta bene anche con questa maglia di Italia '90 : quella sera contro l'Eire, destro dai 20 metri che sconvolge il portiere . Sulla respinta sarà il gol vittoria.
E non gli rompete : lui l'uomo lo salta così .
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(foto: Guerin Sportivo)
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