domenica 31 marzo 2024

Renata Fonte

 


L'ammazzarono con tre colpi di pistola. Tornava da un consiglio comunale a Nardò, era sera. I sicari le si pararono davanti mentre stava per entrare in casa e la crivellarono di colpi.


Renata Fonte era stata la prima donna italiana a ricoprire la carica di Assessore alla Cultura e all’Istruzione. Madre di due figlie, da anni era impegnata in politica. A livello nazionale per i diritti delle donne, a livello locale per proteggere la sua terra dalla mafia.

Proprio per questo aveva proposto un piano regolatore decente per Porto Selvaggio, un’area splendida in Puglia. Aveva capito che la mafia ci avrebbe messo le mani sopra, e così aveva iniziato a battersi per una modifica al piano regolatore che evitasse la speculazione.


La mafia la intercettò prima della riunione che avrebbe approvato la sua modifica. Era la sera del 31 marzo quando la uccisero.


Renata Fonte morì quella sera. Oggi, a distanza di quasi quarant’anni, Porto Selvaggio è uno dei più bei parchi naturali d’Italia. Protetto, come Renata Forte avrebbe voluto. Uccisero lei, ma fallirono nell’obiettivo.


In questo giorno, anche quest'anno a lei va il nostro ricordo. A lei a tutti coloro che si sono battuti contro le mafie.

Leonardo Cecchi 

Facebook 

Nessun commento:

Posta un commento