"Ho smesso perché non mi piaceva più l’ambiente.
Quando ho lasciato poi mi sono messo in viaggio.
Ho girato in tutto il mondo, cento nazioni in tre anni. Dopo una carriera di soli hotel e stadi, volevo vedere nuovi posti. Ovunque mi riconoscevano non tanto perché fossi famoso io, quanto per la popolarità planetaria del calcio.
Ho capito la grandezza di questo sport, la sua forza comunicativa.
Mi sono detto: devo usarla per scopi benefici. Così ho creato una fondazione, dove lavoriamo con le onlus locali.
Poi dovevo conoscere il mio paese.
Mi chiedevano spesso del Giappone e io ne sapevo poco. Spesso mi vergognavo di questa mia ignoranza.
Così decisi di scoprirlo a fondo, in questi anni l’ho setacciato tutto.
Non il volto iper tecnologico delle città.
"Volevo conoscere quello della tradizione, del saper fare"
HIDETOSHI NAKATA
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