"Quando vidi Zidane per la prima volta ero alla Juve.
Le prime settimane, correvo per il campo e ammiravo quello che faceva con il pallone.
Lo guardavo come un bambino guarda un cartone animato.
In allenamento provavo a fare quello che faceva lui, ma non riuscivo a fare nulla.
Lo guardavo e riguardavo... poi un giorno mi venne vicino e disse: "Bravo!!!
Sei fortissimo sotto porta... complimenti!!!".
Io non dissi nulla, pensai: "ma se sono bravo io, lui cosa è?!"
Passavano le settimane e quando ne aveva l'occasione, mi rinnovava i complimenti.
Io invece lo guardavo e non capivo come potevo giocare a calcio.
Poi un giorno gli dissi: "Tu sei una cosa incredibile, non ho mai visto nessuno trattare la palla come fai tu".
Lui sorrise e disse: "Se io faccio quello che fai tu, vengo ricoverato in ospedale. Aspettare la palla lì davanti per un'intera partita. È da pazzi!!!"
Dopo quelle parole capii che ognuno è nato per fare un qualcosa.
Io sapevo fare goal, e lui sapeva far cantare il pallone.
Voi lo avete visto in partita, ma Zizou in allenamento era una cosa paranormale".
FILIPPO INZAGHI
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