lunedì 5 febbraio 2024

Emanuel Lasker

 


Emanuel Lasker è, probabilmente, conosciuto per essere uno straordinario scacchista. Nato la Vigilia di Natale del 1868 nell’attuale Barlinek (piccola città rurale della Polonia) fu mandato all’età di undici anni a studiare matematica a Berlino dove visse col fratello maggiore Berthold, medico e altro grandissimo giocatore di scacchi. Nel 1889 Lasker iniziò ad imporsi come uno dei giocatori più forti della scena scacchistica europea vincendo per la prima volta il Titolo Mondiale nel 1894 e difendendolo fino al 1921. 


Lasker non era solo uno dei migliori rappresentanti del gioco, la sua vera professione era la matematica! Dopo essere stato studente di David Hilbert a Gottinga e dopo aver conseguito il dottorato, nel 1905 introdusse il concetto di ideale primo che, in soldoni, è un sottoinsieme di un anello (cioè di un qualunque insieme sul quale si possono effettuare le usuali operazioni di somma e prodotto) avente alcune proprietà che lo rendono simile a un numero primo. Dimostrò poi un teorema sulla decomposizione di un ideale in ideali primi; tale teorema fu ripreso e generalizzato nel 1921 da Emmy Noether e oggi è conosciuto come teorema di Lasker-Noether, considerato basilare per l’algebra moderna.


La sua mente poliedrica lo spinse verso lo studio della Filosofia; fu anche un amico di Albert Einstein e i due conversarono molto su alcuni aspetta della Teoria della Relatività. Lo stesso Einstein, scrivendo la prefazione di una biografia, scrisse di Lasker:


“È stato senza dubbio uno degli uomini più interessanti che io abbia conosciuto nei miei anni maturi(..) ho incontrato Emanuel Lasker per la prima volta in casa di un mio vecchio amico e ho avuto poi modo di conoscerlo bene nel corso di comuni passeggiare, durante le quali ci scambiavamo opinioni sui più diversi argomenti; ero uno scambio unilaterale, in cui io ero soprattutto il ricevente, poiché era più naturale a quell’uomo dare forma ai suoi propri pensieri piuttosto che adeguarsi a quelli di un altro. Mi sembrava che gli scacchi fossero per lui più professione che scopo vero della vita. La sua vera aspirazione era diretta alla comprensione scientifica e a quella bellezza che è propria delle creazioni logiche”.


In foto Emanuel, in primo piano, con suo fratello Berthold

Storie Scientifiche 

Facebook 

Nessun commento:

Posta un commento