domenica 29 giugno 2014

Iraq. Soldati riconquistano Tikrit, ma alle porte di Baghdad si continua a combattere

Dopo la riconquista di Tikrit, l'esercito iracheno si prepara a riprendersi anche la città di Mosul, nel nord dello stato. Intanto si continua a combattere vicino a Baghdad.
Iraq. Soldati riconquistano Tikrit, ma alle porte di Baghdad si continua a combattere-Redazione- L'esercito iracheno avrebbe ripreso il controllo di Tikrit, nelle mani degli insorti dall'11 giugno scorso. A dirlo la televisione di Stato irachena, secondo la quale sarebbero stati uccisi 60 miliziani dello Stato islamico dell'Iraq e il Levante (Isil), fra cui alcuni comandanti.  
Sempre la Tv irachena riferisce che l'operazione militare di riconquista è stata massiccia, sul campo sono state schierate migliaia di truppe, munite di tank e appoggiate dall'aviazione, che hanno attaccato la città da quattro lati.
Tikrit, città d'origine del deposto dittatore Saddam Hussein, era stata conquistata dall'Isis l'11 giugno. Ora l'esercito di Baghdad intende riprendere anche Mosul, nel nord. 
L'aviazione irachena che da giorni tentava di smantellare le postazioni a Tikrit dell'Isis ha ricevuto la consegna di un primo scaglione di caccia-bombardieri Sukhoi di fabbricazione russa che dovrebbero permettere alle autorità di Baghdad d'intensificare le operazioni di bombardamento contro le milizie jihadiste sunnite. 
L'Iraq ha concluso con Russia e Bielorussia un contratto per la fornituracomplessiva di una dozzina di aerei da guerra, il cui controvalore è stimato nell'ordine del mezzo miliardo di dollari, pari a 368 milioni di euro. 
Vicino a Baghdad, intanto, i combattimenti continuano: almeno venti membri delle forze di sicurezza irachene sono state uccisi nel corso di combattimenti a sud-ovest della Capitale. Media locali avevano riferito in precedenza che miliziani qaedisti e i loro alleati sunniti si stavano avvicinando sempre di più alla capitale. Gli scontri, nelle province di Babilonia e Al-Anbar, circa 80 km a sud di Baghdad, avrebbero provocato anche 53 morti e 40 feriti tra gli insorti, secondo la stessa fonte. 
Sul fronte politico il grande ayatollah Ali al-Sistani, massima autorità spirituale sciita irachena, ha preso clamorosamente le distanze dal primo ministro uscente, il correligionario Nouri al-Maliki, sollecitando i partiti politici a concordare la nomina di un nuovo premier, così come dei futuri presidenti della Repubblica e del Parlamento, prima che quest'ultimo si riunisca per la sua sessione inaugurale, martedì 1 luglio, dando così inizio all'iter per la nomina del governo a venire. 
L'essere stato così apertamente scaricato da Sistani potrebbe significare per Maliki l'addio definitivo a ogni residua speranza di ottenere un terzo mandato consecutivo: non è un caso se l'ayatollah ha parlato al termine di un'infruttuosa riunione tra fazioni sciite, compresa la lista Stato di Diritto facente capo al vacillante capo dell'esecutivo

http://www.articolotre.com/2014/06/iraq-soldati-riconquistano-tikrit-ma-alle-porte-di-baghdad-si-continua-a-combattere/

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