Cave Apuane: 'serrata' dove si riforniva Michelangelo
Contro il piano paesaggistico. Imprese comprano pagine giornali
Un'immagine storica dell'estrazione del marmo nelle cave di Carrara. (foto: ANSA)
'SERRATA' PER LE CAVE DI MICHELANGELO (foto: ANSA)
Tutto pronto per la "serrata" di due giorni con la quale gli imprenditori del marmo delle Apuane - la stessa area da dove proveniva quello usato da Michelangelo - bloccheranno la produzione.
La protesta è contro il piano paesaggistico licenziato dalla commissione ambiente del consiglio regionale della Toscana che limita l'apertura di nuove cave e rende possibile il ripristino di quelle più vecchie ma con una serie di particolari accorgimenti che rispettino il territorio. Una disposizione che è più "mite" di una precedente ipotesi che ipotizzava la chiusura dell'attività estrattiva nell'area del Parco delle Apuane, ma che gli imprenditori del marmo non giudicano sufficiente. Gli stessi imprenditori del settore lapideo hanno acquistato pagine pubblicitarie su alcuni quotidiani locali dove hanno pubblicato la foto di un particolare del David di Michelangelo e l'invito a "non adottare questo piano paesaggistico.
"Siamo convinti che l'identità paesaggistica del nostro territorio sia rappresentato dalle stesse cave di marmo senza le quali le Apuane sarebbero montagne come le altre e non lo scenario esclusivo di oggi, culla e risultato dell'agire umano". Critiche dalla Cgil per la "serrata", ma gli imprenditori hanno replicato che i lavoratori (oltre 3.000 quelli che lavorano nel settore) saranno comunque pagati anche per le giornate di blocco delle attività.
La protesta è contro il piano paesaggistico licenziato dalla commissione ambiente del consiglio regionale della Toscana che limita l'apertura di nuove cave e rende possibile il ripristino di quelle più vecchie ma con una serie di particolari accorgimenti che rispettino il territorio. Una disposizione che è più "mite" di una precedente ipotesi che ipotizzava la chiusura dell'attività estrattiva nell'area del Parco delle Apuane, ma che gli imprenditori del marmo non giudicano sufficiente. Gli stessi imprenditori del settore lapideo hanno acquistato pagine pubblicitarie su alcuni quotidiani locali dove hanno pubblicato la foto di un particolare del David di Michelangelo e l'invito a "non adottare questo piano paesaggistico.
"Siamo convinti che l'identità paesaggistica del nostro territorio sia rappresentato dalle stesse cave di marmo senza le quali le Apuane sarebbero montagne come le altre e non lo scenario esclusivo di oggi, culla e risultato dell'agire umano". Critiche dalla Cgil per la "serrata", ma gli imprenditori hanno replicato che i lavoratori (oltre 3.000 quelli che lavorano nel settore) saranno comunque pagati anche per le giornate di blocco delle attività.
Lorenzo Scaglione · ESC Dijon
più che dal David di Michelangelo, gli imprenditori del marmo apuano ormai sono ormai rappresentati dal dentifricio fatto con la polvere di marmo che producono! Si dovrebbero vergognare a svendere la terra a un ritmo sempre più elevato a un mostro sempre più affamato, il mercato globale! Si accontentano di pochi spiccioli facili, invece di sviluppare industrie di design, scuole e accademie di scultura di fama internazionale, e utilizzare poco marmo solo per arte e prodotti ad altissimo valore aggiunto. Allora sì, potrebbero usare il David per rappresentare la loro industria, e lo potrebbero fare con orgoglio.
(ANSA)
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