Claudio Lotito e una storia di fax inceppati, di e-mail non spedite e di commissioni elevate per gli agenti.
Una storia che va avanti da 20 anni.
Uno che non ha mai tentato di fare il passo più grande della gamba, perché per lui il bilancio viene prima di tutto.
• Delio Rossi allenatore👉 Qualificato in champions, prende Vignaroli.
Vince la Coppa Italia e l’anno dopo gli smantella la coppia Zarate - Pandev.
• Pioli allenatore👉 Arriva terzo il primo anno e gli prende tutti sconosciuti.
• Inzaghi allenatore👉 Qualificato per i playoff di Champions, va a giocarsi la gara senza fare mercato con Keita Balde unica punta.
Anno 2019/20, Lazio prima in classifica a Gennaio in lotta con la Juve. Nessun acquisto perché la squadra era competitiva così.
Anno 2020/21, Lazio in champions League, Inzaghi gli chiede di alzare il livello, arrivano due sconosciuti ovvero Muriqi e Vavro.
• Maurizio Sarri allenatore👉 Arriva secondo in classifica, incassa 100 milioni in totale. Prende Taty (non proprio un bomber) per sostituire Immobile. Va via il perno della squadra ovvero Milinkovic e lo sostituisce con Kamada, che non ha nulla a che vedere con il modo di giocare di Sarri. Investe più del suo solito, ma sempre molto meno di quanto ha incassato. Unici acquisti buoni ad oggi, Guendounzi e Rovella.
Mercato invernale 2024, si ricorda di fare acquisti l’ultimo giorno e non riesce a prendere nessuno. Kent saltato per commissioni da parte del Fenerbahce non date al procuratore. Se avesse avuto davvero intenzione di prendere qualcuno, non lo faceva nelle ultime ore di mercato, perché si sa, un’imprevisto può sempre saltare fuori.
La Lazio è l’unica squadra di Serie A in lotta per l’Europa a non aver fatto mercato nella sezione invernale 2023/24.
Questa è la dimostrazione ancora una volta di come non voglia crescere, perché come dice sempre lui ad ogni intervista,
“Se vai in champions arrivano le richieste dei giocatori e dei procuratori”.
Unico punto a favore è che la Lazio da quando c’è lui, va quasi sempre sistematicamente in Europa, tranne in rare occasioni.
Alcune volte in Champions ed il resto in Europa League senza fare follie sul mercato. Questo è un merito e glie ne va dato atto.
In un calcio in cui tutti i club d’Europa fanno acquisti anche con bilanci in rosso, lui è lì che si dissocia dalla massa e guida una società come si faceva negli anni 80, addirittura senza sponsor sulle maglie.
Solo che prima o poi si deve arrivare ad un punto e dire: “c’è la faccio ad andare avanti e a portare il club ad un livello più alto? No! bene… allora trovo dei soci, oppure vendo”.
È semplice caro Claudio…
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