martedì 3 ottobre 2023

La Casina Vanvitelliana

 


La Casina Vanvitelliana🩵, erroneamente considerata come la casa della fatina di Pinocchio.


La Casina Vanvitelliana del Fusaro è uno splendido gioiello di architettura tardo barocca. Fu costruito nel 1782 dall’architetto Carlo Vanvitelli (1739 – 1821), figlio del celebre Luigi (l’autore della Reggia di Caserta) su commissione di Ferdinando IV di Borbone (1751 – 1825), Re del Regno di Napoli. La residenza occupa una piccola  emersione di terra  all’interno del lago Fusaro e fu adoperata come luogo di riposo dopo le battute di caccia e di pesca del Re.

A pianta dodecagonale, si sviluppa su due livelli terrazzati. Al piano inferiore si trova la Sala Circolare, all’epoca utilizzata per incontri conviviali e serate di gala. La cappella e gli ambienti di servizio si trovavano nel deambulatorio esterno alla sala. Attraverso una rampa si giunge al piano Nobile, al quale poteva accedere solo la famiglia reale. Una grande sala, detta delle Meraviglie, accoglie il visitatore, dove un tempo tra un finestrone e l’altro vi erano posizionate, in una sorta di continuità visiva tra il paesaggio esterno del lago e quello interno, le quattro stagioni del pittore paesaggista Filippo Hackert (1737 – 1807).

Al piano Nobile vi erano, inoltre, uno studio privato e una cameretta di servizio.

In seguito il Real Casino fu destinato all’ospitalità di personaggi illustri in visita alle antichità del Regno.

È erroneamente considerata la piccola casina-palafitta incantata della Fata dai capelli turchini interpretata da Gina Lollobrigida nel celebre sceneggiato televisivo Le avventure di Pinocchio di Comencini del 1972. L’errore deriva soprattutto dalla somiglianza alla suggestiva struttura a “casa-palafitta”. In realtà, gli esterni della casina incantata della fata del film sono stati girati, rispettivamente, presso le rive delle località, entrambe in Provincia di Viterbo, nel Lazio, delle vasche marine di Lido di Saline di Tarquinia e del piccolo Lago di Martignano . Ad un occhio più attento si nota che, sia la passerella pedonale di legno, sia la stessa casetta del film (peraltro costruite appositamente solo per le riprese dello sceneggiato ed oggi totalmente inesistenti) appaiono molto più piccole, e la stessa casetta del film risulta con una facciata in stile liberty, molto più semplice rispetto alla barocca Vanvitelliana.


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