Ulisse, nell'Inferno di Dante, rivela di aver condotto i suoi compagni oltre le Colonne d'Ercole, ignorando gli avvertimenti degli dèi, con l'ardente desiderio di conoscere ciò che si trovava oltre.
Mentre navigava attraverso mari sconosciuti e tempestosi, raggiunse infine un monte nel mezzo del mare, al di là del quale scorreva un fiume che conduceva all'aldilà.
Nonostante la morte imminente, Ulisse non si tirò indietro e proseguì il suo viaggio, incurante delle conseguenze, portando alla rovina se stesso e i suoi compagni.
"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza."
Questi versi sottolineano l'importanza della virtù e della conoscenza umana, incoraggiando gli individui a perseguire la loro natura intellettuale e morale, piuttosto che comportarsi come semplici creature prive di ragione.
Giuseppe Di Crosta.
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